Capitale della Cultura, l’opposizione: “Dispiaciuti, ma ora che il sogno è svanito la giunta torni a occuparsi dei bisogni della città”

  • Postato il 12 marzo 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Savona. “Siamo sinceramente dispiaciuti. Ora smaltita la delusione, la giunta torni a occuparsi dei bisogni della città“. E’ il commento dei consiglieri di minoranza a Savona, dopo la designazione di Pordenone come Capitale della Cultura 2027.

“Sono sinceramente dispiaciuto che Savona non potrà rappresentare la cultura in Italia nel 2027 – commenta il consigliere Maurizio Scaramuzza -, nonostante gli sforzi fatti in questi mesi. Il Ministero della Cultura ha deciso diversamente premiando Pordenone. Ma il futuro si costruisce con i fatti. Purtroppo, i problemi di Savona permangono e ora che il ‘sogno’ è svanito sono ancora più evidenti: la città è stata abbandonata. Chiediamo all’amministrazione di voltare pagina, mettendo in pratica quanto detto e scritto. Un primo passo sarebbe rendere la città vivibile, partendo dalla pulizia e dalla manutenzione delle strade. E non dimentichiamoci che nel 2025 la Liguria è Regione europea dello Sport, ma il Bacigalupo è ancora abbandonato. Se non risolviamo i problemi quotidiani, è normale che i giovani continueranno a scappare”.

Fa eco il consigliere Fabio Orsi: “E’ andata male. E non sono affatto sono tra quelli che gioiscono. E aggiungo che non è la stessa cosa che si vincesse o meno come si sente dire ovunque adesso a giochi fatti e da qualche giorno per mettere le mani avanti. Questa amministrazione ha legittimamente deciso di investire l’impegno massimo degli uffici e anche parecchie risorse su questa competizione che poteva essere un ottimo volano, in questi due anni anziché su altre cose. Ora però smaltita la delusione e presa coscienza della situazione bisogna tornare ad occuparsi anche del governo della città perché Savona ne ha davvero bisogno. Ci sono tali e tanti problemi da risolvere che ci vuole analogo impegno.

Aggiunge il consigliere Manuel Meles: “Pur tifando sempre e comunque per la città, abbiamo sempre avuto forti dubbi sull’utilità dell’iniziativa e sulle concrete possibilità di vittoria, già espresse sia pubblicamente sia in commissione consiliare nell’unica seduta di parecchi mesi fa, dove il tutto era ancora in fase più che embrionale. A nostro avviso i contenuti erano abbastanza deboli: si è cercato di enfatizzare qualunque iniziativa ricollegandola forzatamente al concetto di cultura, si è lavorato tantissimo sull’immagine, indebolendo ulteriormente quei pochi elementi validi e seri”.

E prosegue spiegando le criticità: “Dispiace per chi ci ha creduto e lavorato, soprattutto le realtà che hanno contribuito a titolo volontario, ma le basi di partenza erano decisamente troppo deboli in confronto a quelle della maggioranza dei partecipanti, puntando molto su eventi e progetti che sono soltanto sulla carta. Alcuni esempi non esaustivi, pensiamo al Sant’Agostino, ancora del Demanio e peraltro bisognoso di milionate di euro di investimenti, oppure al recupero di palazzo Della Rovere, i cui lavori sono ancora in corso e fortemente dipendenti da tempistiche strettissime, inifine allo skate park, dalla dubbia efficacia e con ostacoli non da poco in corso d’opera. Poi ancora, tutta una serie di eventi che non esistono ancora, ma sarebbero stati realizzati in futuro. Concettualmente interessante, ma tutto un ‘faremo'”.

“La politica dovrebbe prima di tutto evitare di viaggiare su piani completamente scollegati dalla realtà e dalle necessità dei savonesi continua -, abbiamo una città fortemente anziana, economicamente debole e in deciso declino. L’igiene urbana è a livelli inaccettabili, c’è una diffusa persistenza di scarsa sicurezza e degrado, la mobilità è inadeguata, strade e marciapiedi sono indegne di essere chiamate tali. L’invito che facciamo all’amministrazione è ritornare con i piedi per terra e pensare con concretezza ai bisogni della città e di valorizzare già oggi seriamente il nostro patrimonio culturale, senza scadere in retorica e banalizzazioni eccessivamente fuori luogo. Archiviamo questo passaggio con un giudizio negativo sulle scelte politiche dell’amministrazione, anche perché ai bandi e ai concorsi si partecipa per vincere e non per partecipare, visto che si tratta sempre e comunque di risorse economiche, umane e strumentali di origine pubblica utilizzate per seguire questa strada. Fortunatamente il ministero rimborserà le spese di partecipazione e finanzierà comunque alcuni interventi minori, ma ora occupiamoci seriamente delle difficoltà quotidiane dei savonesi”.

Autore
Il Vostro Giornale

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