Capitale della Cultura, Caprioglio: “C’era già identità forte e visione tracciata, si poteva partire da lì. Senza soldi i progetti solo parole vuote”

  • Postato il 14 marzo 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Ilaria Caprioglio

Savona. “Una premessa: da cittadina sono sinceramente dispiaciuta per la mancata assegnazione a Savona del titolo di Capitale della cultura 2027. Da ex sindaco, tuttavia, alcune considerazioni vorrei esprimerle, condividendo quelle già espresse dal vice sindaco della giunta Berruti Livio Di Tullio in gran forma come quando cucina cassate alla siciliana. In verità alcune perplessità le avevo già manifestate all’inizio del percorso quando avevo letto il progetto e avevo evidenziato la confusione che era stata fatta in tema di sostenibilità, relegata a quella ambientale dimenticandosi di quella sociale ed economica: credo che, successivamente, sia stato fatto un veloce ripasso sull’Agenda 2030, i suoi 17 Obiettivi e 169 Target ma, purtroppo, l’impianto è stato modificato di poco”.

“E qui mi è sorta una prima domanda: perché individuando i contenitori culturali riqualificati o in via di riqualificazione, grazie a progetti e a risorse delle precedenti amministrazioni (mi riferisco a Palazzo Della Rovere, al San Giacomo, a Villa Zanelli, all’ex piscina di piazza Eroe dei due Mondi, al Teatro Chiabrera, in parte al Priamar), si è andati in continuità amministrativa ovvero si è raccolto il lavoro seminato da precedenti amministrazioni e, invece, non si è pensato di sfruttare il posizionamento e la visibilità, insieme ai riconoscimenti che Savona aveva ottenuto a livello nazionale e internazionale (ad esempio da parte del Governo, di ANCI nazionale, dell’Europarlamento e delle Nazioni Unite) come Città che stava declinando le sue progettualità all’Agenda 2030?
Un’identità forte già c’era, una visione complessa e connessa già era stata tracciata e si poteva partire da lì per tessere l’ottima rete che ha coinvolto molti soggetti: lavoro che ho apprezzato molto”.

“Adesso dubito, senza il milione di euro – prosegue -, si possa realizzare qualcosa, a parte quanto già finanziato in precedenza: ci sono tanti progetti che hanno bisogno di risorse per decollare altrimenti restano solo promesse, parole vuote”.

“Ah dimenticavo, a proposito di risorse: quanto è costata ai cittadini savonesi questa candidatura? Io mi sono fermata ai circa 70.000 euro (ma potrei aver fatto male i calcoli) per i due consulenti (dati che si rintracciano nelle determine dirigenziali) tuttavia finita la festa per la “non-vittoria”, un po’ come il Cappellaio matto che festeggiava i non-compleanni, non vorrei che col cappello in mano fra qualche anno restino nuovamente i savonesi. Buona non-festa a tutti!”

Autore
Il Vostro Giornale

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