Caos treni Milano-Liguria, il Pd: “Salvini nega gli sconti per pendolari, il centrodestra fa scaricabarile”

  • Postato il 16 aprile 2025
  • Altre News
  • Di Genova24
  • 2 Visualizzazioni
treno treni stazione principe sotterranea marittima

Genova. “Alla proposta contenuta nella mia interrogazione di studiare agevolazioni tariffarie per pendolari, lavoratori e turisti che questa estate si troveranno a vivere disagi e tempi maggiorati sulla linea ferroviaria Milano-Genova a causa dei cantieri sul ponte ferroviario sul Po a Bressana Bottarone, previsti dal 21 luglio al 29 agosto, il ministro Salvini oggi in aula durante il question time non ha nemmeno risposto. Così come, alla domanda su come minimizzare i ritardi a non oltre 30 minuti e sul timing dei lavori, il ministro ha replicato che non è compito della politica citando soluzioni alternative in via di definizione“.

A comunicarlo è il deputato del Pd Luca Pastorino dopo l’interrogazione presentata alla Camera ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: “Vorrei ricordare al ministro che la politica può eccome decidere quando fare le opere, così come può studiare strategie operative per evitare l’isolamento conclamato della Liguria”

“Aggiungo le mie perplessità perché nel periodo di chiusura i treni regionali veloci passano da Milano-Mortara che è linea a binario unico, dove sarà difficile poter rispettare i tempi di viaggio previsti – prosegue Pastorino -. Bene che si velocizzi il quadruplicamento di questa linea ferroviaria, ma tolti i lavori previsti sul Po, resta una tratta in cui la programmazione è indietro su tutti i fronti. Da parte della politica occorre fare un esercizio di pianificazione anche per il futuro, proponendo soluzioni che evitino l’isolamento ligure e dando uno sbocco nuovo al sistema ferroviario della Liguria, per esempio utilizzando la tratta Voghera-Piacenza per arrivare da Genova all’alta velocità a Milano o Bologna, una soluzione che oggi alla Liguria manca”, conclude Pastorino.

“Il centrodestra nazionale e ligure conoscono solo uno sport: lo scaricabarile – accusano i consiglieri regionali del Pd Davide Natale e Katia Piccardo -. Nessuna responsabilità del Governo né della Regione sui tempi dei lavori estivi sulla Genova-Milano, nessuna responsabilità sui treni in perenne ritardo e sul costante blocco del traffico autostradale a causa di cantieri e incidenti che non si sanno gestire. Facile affermare che è tutta colpa dei tecnici, delle Ferrovie e delle società che gestiscono le autostrade. Allora che servono ministri e assessori? La Regione dov’era quando hanno deciso i tempi di intervento sulla linea ferroviaria? Ha accettato passivamente i cronoprogramma dei tecnici?”.

“Peccato che sia un tavolo regionale costante per il coordinamento dei lavori sulla linea ferroviaria e che ci sia un contratto di servizio che andrebbe rispettato e migliorato – continuano -. Ed è fuori tempo massimo la richiesta dell’assessore Scajola che si lamenta di una gestione poco coordinata dei cantieri da parte di Rfi. Perché a quelle alternative reali di cui parla dovrebbe provvedere proprio lui con la sua Giunta. Quello che in tutti questi anni non sono mai riusciti a fare. Noi siamo convinti che il ruolo del Governo e della Regione sia fondamentale nella programmazione degli interventi, nella risoluzione dei problemi, nell’individuazione delle soluzioni e nel ristoro dei danni che cittadini e imprese subiscono a causa di questi disservizi. Il ministro Salvini e l’assessore Scajola la smettano con questo scaricabarile e a fingere di essere dei passacarte, e si ricordino di essere, uno, il numero uno del Ministero competente su trasporti, viabilità e infrastrutture e l’altro il suo referente in Liguria”.

Il Consiglio regionale aveva approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato da Lilli Lauro (Fratelli d’Italia) che impegnava la giunta Bucci a chiedere al governo di predisporre un piano affinché i ritardi non superassero i 30 minuti tra Milano e la Liguria, oltre a “risorse straordinarie per mitigare il danno economico”.

Autore
Genova24

Potrebbero anche piacerti