Caos rifiuti, incontro Salis-Amiu: aree di stoccaggio cercasi, difficile l’ipotesi porto
- Postato il 8 ottobre 2025
- Altre News
- Di Genova24
- 1 Visualizzazioni


Genova. Una soluzione a lungo termine, ovvero la chiusura del ciclo dei rifiuti. Una a medio termine, il bando che Amiu pubblicherà il 15 ottobre per il conferimento di 100mila tonnellate di indifferenziata. Ma quello che serve nell’immediato, a Genova, è anche una soluzione a breve termine. “Su questo ho chiesto ad Amiu delle misure straordinarie, delle soluzioni che ho chiesto di portarmi nei prossimi giorni, altre vie d’uscita per non essere così dipendenti dall’andamento degli impianti delle altre città, e l’idea è identificare delle aree di stoccaggio temporaneo delle eccedenze, sul territorio del Comune di Genova”.
Lo ha detto la sindaca Silvia Salis questa mattina, poco dopo la riunione tra l’amministrazione e i vertici di Amiu, la partecipata che si occupa di rifiuti, per affrontare di petto il problema del ritiro a singhiozzo dell’indifferenziata e la situazione in città, con cumuli di spazzatura vicino ai cassonetti, specialmente in alcune vie, a causa di disservizi negli impianti di conferimento fuori regione.
La soluzione immediata chiesta ad Amiu quindi – “non è che ci siano molte altre alternative”, ha osservato Salis – è di trovare uno o più spazi, logisticamente funzionali in termini di distanza e costi, dove i compattatori possano svuotare in attesa che gli impianti finali in Lombardia e Piemonte utilizzati da Amiu tornino a ricevere a pieno regime.
Ci sono diverse ipotesi allo studio. Tra quelle vagliate, anche alcune aree portuali. L’opzione porto sarebbe stata però già esclusa come poco percorribile, per caratteristiche non adeguate (troppi piccole e in zone critiche). Nei prossimi giorni Amiu dovrebbe fornire le risposte chieste dall’amministrazione.
Ma una cosa è certa: i tempi per il reperimento di queste aree di stoccaggio dovranno essere brevi. Da una parte Amiu ha rassicurato sul fatto che nei prossimi giorni l’emergenza dovrebbe progressivamente rientrare (alcuni impianti fuori regione hanno ripreso a funzionare regolarmente) ma dall’altra non esiste la certezza che un nuovo imprevisto non sia dietro l’angolo. “Il punto – dice Salis – è che non possiamo essere così dipendenti dalle altre regioni, e da un lato il bando da 100mila tonnellate, per come è strutturato, sarà utile a evitare situazioni come quelle odierne, ma dall’altro quello che serve è la chiusura del ciclo dei rifiuti all’interno della Liguria”.
Nelle ultime settimane, mentre continua a restare in stand-by il bando della Regione Liguria per un grande impianto di carattere regionale, si è tornato a parlare insistentemente di Scarpino per un impianto di dimensioni più piccole. Salis non nega che ci siano delle valutazioni in atto: “Stiamo facendo i nostri studi ma la soluzione non è sul tavolo, Scarpino ha sicuramente problematiche di resistenza e di spazio, e comunque prima vanno vagliate le altre ipotesi regionali, sulle aree individuate dal studio fatto effettuare dalla Regione”.
Su un’altra ipotesi circolata negli ultimi mesi, un’area vicino a Busalla, in Valle Scrivia, Salis, che è anche sindaca della Città metropolitana, si limita a commentare: “E’ uno dei nomi ma serve l’approvazione del sindaco”. “Ad ogni modo – conclude la sindaca – questo problema è cronico, il mio predecessore, il sindaco Giuseppe Pericu lo definì un’emergenza trent’anni fa“.
Il bando Amiu per 100mila tonnellate: prime anticipazioni
Secondo fonti vicine all’azienda partecipata il bando Amiu per il conferimento di 100mila tonnellate che sarà pubblicato a breve potrà vedere un’assegnazione a gennaio 2026. Molto probabilmente si tratterà di un bando in due lotti da 70mila e 30mila tonnellate. Qual è la novità rispetto al passato? La “prima volta storica” cui fa riferimento anche la sindaca?
Per la prima volta nel bando, una manifestazione di interesse rivolta alle aziende del settore, Amiu garantirà il conferimento di 100mila tonnellate e quindi il corrispettivo pagamento ma chiederà, a sua volta, la garanzia che le stesse tonnellate vengano smaltite a qualsiasi condizione. In caso di guasti o saturazioni, saranno le aziende a dover gestire il problema. Un parametro preferenziale sarà, in tal senso, il fatto che le aziende propongano impianti di chiusura ciclo a termovalorizzazione.
Molto probabile che saranno ancora una volta i gestori di impianti nel Nord Italia o nella vicina Emilia a rispondere alla gara – nell’auspicio che non vada deserta – per una cifra che resta da quantificare.
Per avere un’idea della consistenza del bando, oggi dall’area del Comune di Genova vengono conferite fuori regione circa 120mila tonnellate di indifferenziata, 170mila se si aggiungono i comuni del Genovesato serviti da Amiu. In queste settimane di “servizio a singhiozzo” la stessa Amiu ha stimato che i problemi sarebbero stati relativi a circa 1000 tonnellate/settimana.
Ma restando all’oggi, se davvero Amiu potrà disporre – in un futuro non remoto ma verosimilmente non prima di gennaio – di un’area per il deposito di 100mila tonnellate di rifiuti, la città potrà recuperare più che una boccata d’ossigeno rispetto all’emergenza attuale. Amiu, nei giorni scorsi, aveva parlato di cifre attorno alle 1000 tonnellate alla settimana non ritirate a causa dei problemi contingenti agli impianti fuori regione. Resta il fatto che, però, anche uno spazio da 100mila tonnellate prima o poi andrà a saturazione.