Cambio di regime in Iran? Dal 1816 al 2011 destituiti con la forza 120 capi di Stato nel mondo, tanti pericoli pochi successi
- Postato il 20 giugno 2025
- Politica
- Di Blitz
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Si fa presto a dire “regime change”, cambio di regime. E poi? Non c’è talk show, dibattiti radiofonici, articolesse prolisse e noiose dei soliti tuttologi, che non si occupino del regime iraniano. Parlarne è ormai una moda. Certo, oggi il Paese degli ayatollah è più debole e a Teheran c’è chi festeggia per i raid israeliani. Addirittura i giovani oppositori della teocrazia riescono ad aggirare le barriere della censura e mostrano la caduta dei lussuosi palazzi dei pasdaran colpiti nella periferia settentrionale della capitale, la parte della città nella quale abitano i benestanti. Detto questo è il caso di ricordare alcune cose.
Il cambio di regime non si fa con le bombe
È vero che il regime è fragile e impopolare. È vero che le catene di Teheran sono ormai insopportabili. L’Iran è tra gli Stati più repressivi al Mondo: diritti politici annullati, libertà civili inesistenti, libertà di stampa nulla ( giornalisti critici arrestati e condannati), criminalizzata la comunità Lgbt, perseguitate le minoranze religiose, magistratura controllata dal regime, donne discriminate ( leggi sul velo, divieto di aborto). Senza dimenticare che l’Iran è uno degli Stati con più condanne a morte al mondo. Tutto vero. Ma quando c’ una guerra, la gente si aggrappa allo Status Quo. Almeno nell’immediato. Khamenei teme la fine di Assad. Ora gli ayatollah devono scegliere tra nucleare e guerra. Ma il cambio di regime non sembra imminente. Lo sostiene anche l’ambasciatore Riccardo Sessa che dice:” Per esperienza so che quando un Paese viene attaccato e bombardato la popolazione tende a stringersi attorno a chi sta al potere. La storia ci insegna questo. Ricordiamoci che cosa è accaduto in Serbia con Milosevic. La NATO ha bombardato ma lui è rimasto in sella ancora per 2 anni”.
I cambi di regime sono un rebus
La storia insegna: non tutti i cambi funzionano. Dal 1816 al 2011 sono stati destituiti con la forza 120 capi di Stato. Un mix di pericoli e successi. In Iran, l’anno della rivoluzione (1979), ha portato solo peggioramenti. In Libia le conseguenze del dopo Gheddafi, in sella per 42 anni, sono state nefaste. Ma gli esempi di cambi di regime imposti dall’estero sono numerosi. Basti pensare ai casi di intervento degli Stati Uniti durante la Guerra Fredda per cambiare i governi in carica. E non sempre i tentativi di “regime change” sono avvenuti alla luce del sole, più frequentemente sono state operazioni sotto traccia.

L’appello del Papa: “Cerchiamo soluzioni insieme”
Papa Leone ha debuttato in tv (tg1) lanciando una forte proposta di negoziazione. Ha detto tra l’altro:” Mettiamoci insieme per cercare soluzioni alla guerra: tanti innocenti muoiono e bisogna evitare l’uso delle armi”. Papa Leone sta vivendo giorni intensi di prese di contatto con i vari leader mondiali: dal faccia a faccia con il vicepresidente Usa passando per i vari leader europei fino alla telefonata con il presidente russo Vladimir Putin. E’ molto preoccupato, segue giorno e notte quelli che sta succedendo in tante parti del mondo. Ha detto:” Si parla soprattutto del Medioriente oggi, però non è soltanto lì che si combatte”. Purtroppo.
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