Calcio, mister Luigi Cavaliere svela i motivi dell’esonero: “Mai tutelato dalla dirigenza, qualche giocatore si è montato la testa”
- Postato il 17 maggio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Noli. Una separazione turbolenta. Domenica scorsa la Nolese ha concluso il proprio percorso stagionale affrontando la Priamar in occasione della gara playoff valevole per il girone “B” del campionato di Seconda Categoria. La sfida, un match sulla carta equilibrato, ha visto la formazione savonese imporsi con il risultato di 2 a 0. La vera sorpresa tuttavia non è stata l’epilogo del match, quanto l’assenza di mister Luigi Cavaliere sulla panchina dei biancorossi.
A svelare i retroscena che hanno portato alla conclusione del rapporto con la Nolese è stato lo stesso tecnico, il quale ha esordito dichiarando: “Quella di quest’anno è stata una stagione davvero incredibile. Siamo partiti bene sia a livello di risultati che di gioco con tanto di complimenti degli avversari, ma poi ho iniziato ad intravedere delle situazioni che non mi piacevano e ho cominciato a riflettere su cosa stesse succedendo. Probabilmente si è verificato uno scatto di presunzione da parte del gruppo dirigenziale e qualche giocatore si è montato la testa. Devo dire che dopo le vacanze di Natale sembrava che ci fossimo ricompattati, ma certe situazioni da me più volte segnalate alla dirigenza sono tornate a proporsi”.
“Posso dire – prosegue l’intervistato – che la dirigenza non è intervenuta come avrebbe dovuto. Ho chiesto addirittura un incontro con la squadra prima di un allenamento dove ho sviscerato il mio pensiero perchè io mi chiamo Luigi Cavaliere e parlo chiaro con tutti, chi mi conosce lo sa. Evidentemente qualcuno non mi conosceva abbastanza. Dalla parte opposta sono uscite solo stupidaggini tipo che parlavo troppo, che andavo a recuperare i palloni persi durante gli allenamenti o sul modo di giocare. Abbiamo raggiunto degli ottimi risultati grazie al 3-5-2, ma diciamo che mi è stato quasi imposto di giocare con il 4-3-3 anche se a mio modo di vedere per i nostri giocatori non era il sistema ideale. Ho scoperto dopo che la società ha permesso ai giocatori di votare per la mia permanenza o meno nonostante fossimo prima in classifica. Questo episodio sinceramente mi ha colpito molto perchè in 25 anni non mi era mai capitato di vivere niente di simile”.
“Arrivati a questo punto – continua Cavaliere -, tra fine febbraio e i primi di marzo ho scelto di rassegnare le mie dimissioni. Nei giorni successivi però un paio di dirigenti storici della Nolese sono venuti a casa mia a cercare di capire la situazione, un qualcosa che sinceramente mi ha fatto piacere. Ho scelto dunque di tornare sui miei passo, un gesto compiuto perchè per me i valori umani sono importanti, però nei miei confronti quei valori in seguito non ci sono stati”.
In seguito Cavaliere ha raccontato l’avvicinamento della Nolese alla gara playoff contro la Priamar: “Dopo aver ritirato le dimissioni sono rientrato con la squadra. Abbiamo ripreso a disputare alcune partite e si è verificato il risultato negativo contro la Veloce. Poi è successo che qualcuno non rispettasse più le posizioni in campo e che abbia anche smesso di allenarsi come avrebbe dovuto. La dirigenza però non è mai intervenuta per tutelare il proprio allenatore, dunque il sottoscritto, provando a dare una svegliata ai giocatori. Il venerdì precedente alla partita contro la Priamar così è scoppiato tutto quello che è scoppiato. Qualcuno si è messo a scegliere come giocare, motivo per cui mi sono sentito preso in giro”.
“Ho chiamato – prosegue Cavaliere – colui il quale è stato capitano fino alla domenica prima con cui si era già verificato qualche screzio. L’ho invitato ad andare via più volte e lui dopo avermi apostrofato con epiteti poco edificanti mi ha messo le mani al collo e su un braccio. Ha mollato la presa solo dopo essere stato minacciato di denuncia. È stato davvero un qualcosa di brutto, non mi era mai capitato. Il giorno dopo ho raccontato ai dirigenti ciò che è successo e mi è stato risposto che si sarebbero riuniti per prendere una decisione. Vorrei sottolineare anche il comportamento scorretto tenuto da parte del portiere titolare che già alla prima giornata di campionato mi ha profondamente offeso”.
“Ho chiesto alla società di prendere le proprie decisioni – scandisce l’intervistato – e mi è stato comunicato che, nel caso in cui fossi stato io in panchina, la squadra non si sarebbe presentata. La società ha preferito lasciarmi a casa tutelando maggiormente i giocatori rispetto all’allenatore a cui erano state messe le mani addosso. Questa a livello umano è una cosa che mi ha fatto veramente male. Ho voluto rilasciare quest’intervista a tutela della mia persona. Dai dirigenti al posto di leggere delle dichiarazioni in cui si è asserito al fatto che il mio non fosse un vero esonero avrei preferito semplicemente essere salutato e ringraziato”.
Infine Cavaliere ha concluso il proprio intervento guardando al futuro: “Quella con la Nolese per me è stata l’ultima esperienza sulla panchina di una società. Pensavo di poter rimanere un paio di anni ma non è stato così e io avevo deciso di smettere con il calcio già in precedenza. Il mio futuro rimane nel fare del volontariato. Lo farò e lo faremo con il cuore come vissuto questo periodo allenando quella che purtroppo però ho sentito come la mia squadra soltanto 3/4 mesi”.