Calabria. Lungro simbolo di cultura albanese in Italia. Auguri per auspicabili future conincidenze positive
- Postato il 30 luglio 2025
- Editoriale
- Di Paese Italia Press
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Mercoledì, 30 luglio 2025, Lungro, “Ungra” (Cosenza), centro simbolico della cultura arbëreshe in Italia, inaugurerà presso il Municipio il Punto Utente Evoluto INPS
Calabria: terra di Minoranze Linguistiche Storiche!
Questo grazie a chi ha rimosso gli ostacoli per sostenere lo sviluppo socioeconomico delle persone e dei territori (il rimando all’ art. 3 della Carta Costituzionale è d’obbligo!). Vuoi per le Direzioni Regionale/Provinciale INPS, rispettivamente del Direttore regionale INPS Calabria, ing. Pino Greco, e del Direttore provinciale INPS Cosenza, dottor Angelo Maria Manna, che avrà il compito di presentare il progetto ai convenuti (cittadini e sindaci di altri Comuni arbëreshë ); vuoi per l’ Amministrazione Comunale rappresentata dal sindaco di Lungro Carmine Ferraro , vuoi per la continua attenzione e vicinanza, oggi piu’ di ieri, verso le Minoranze Linguistiche Storiche della Regione Calabria rappresentata dall’On.le Gianluca Gallo Assessore alle Minoranze Linguistiche della Calabria , vuoi per una maggiore consapevolezza dei cittadini della Tutela della Lingua Arbëreshe anche grazie alla continua presenza nel territorio della Eparchia di Lungro con la presenza di S.E.R. Mons. Donato Oliverio Vescovo della Eparchia degli Italo -Albanesi dell’Italia Continentale la cui Curia Arcivescovile, l’Eparchiadi Lungro, abbraccia tutta l’Italia continentale, e ha sede proprio a Lungro(CS).

Elemento fondante e distintivo, che non puo’ e non deve sfuggire è l’utilizzo della Lingua Arbëreshe in un ambito amministrativo e digitale evoluto senza se e senza ma proprio perché partendo da questi semplici esempi di quotidianità e di Stile di Vita propria che dura da 500 anni si tutela costituzionalmente la Lingua di Minoranza Storica (Lingua Arbëreshe) che rispetto all’errato riferimento al dialetto, quest’ultimo non ha riconoscimento Costituzionale e quel che più conta non ha la co-ufficialità (scritta e parlata) della Lingua Arbëreshe con la Lingua Italiana . Auspichiamo che attraverso la Lingua Arbëreshe, ma lo stesso principio di co-ufficialità deve valere sia per la Lingua Greca di Calabria e per la Lingua Occitana, possa attivarsi un confronto positivo. Siamo alla ricerca attenta di altre positive “COINCIDENZE”(senza dover attendere decenni, basta ricordare che per vedere l’ attuazione dell’utilizzo della Lingua Arbëreshe , ricordo che sono passati 50 anni per poter avere la prima programmazione radio e televisiva con prime trasmissioni in lingua Arbëreshe, non certo per colpa della RAI- Concessionaria Pubblica del Servizio Radiotelevisivo !, occorre porsi questa domanda? Quanto posti di lavoro si sono persi in 50 anni????”). Ma anche le emitttenti private e l’editoria bilingue possano presto avere dei ristori economici in quanto anche loro Tutelano un ambito Costituzionale.
Il Punto INPS speriamo che sia di auspicio e porti solo benefici, per esempio, per avere la tanta desiderata normazione/standardizzazione della Lingua di Minoranza Storica per poter vedere attivate occasioni di lavoro stabili per tanti giovani e sviluppo socio-economico dei territori partendo dall’Istruzione, dal Commercio, un esempio molto importante sono le tre lingue nelle etichette: l’Arbëreshe, non solo vino che caratterizza un territorio, ma pensate al Bergamotto con etichette scritte in Greco di Calabria, ma con grafia greca, dalla produzione artigianale e industriale, dai servizi al territorio e alle persone ( con un sano confronto con altre realtà si scopre che anche nell’ambito dei servizi sanitari, sociali e socioassistenziali si fa molto uso della Lingua di Minoranza Storica in co-ufficialità con la Lingua Italiana. Il Commissario dell’Istituto per la Comunità Arbëreshe, Fondazione in House della Giunta Regionale Calabria Ernesto Madeo anche Sindaco di San Demetrio Corone in una intervista il 14 Aprile 2025 in un programma- giornalistico televisivo de La CTV ha ribadito, e si riporta una sintesi: “l’importanza della differenza tra la Lingua Arbëreshe rispetto alla lingua Albanese, la prima deve essere ancor di piu’ tutelata presso le scuole con percorsi curriculari nelle scuole di ogni ordine e grado e almeno attuare quello che indica la Legge 482/99 e la Legge Regionale 15/2003, mentre la Lingua Albanese, che è lingua standard nazionale di un paese amico, deve essere approfondita in sedi appropriate, magari come lingua straniera, ma per noi prima viene la Lingua Arbëreshe.”
Questo approccio sinergico e di co-ufficialità tra la lingua Arbëreshe e la lingua Italiana, e lo stesso vale per le altre Minoranze Linguistiche risconosciute in Calabria, è l’unica via d’uscita per creare sviluppo socioeconomico anche nelle aree interne ed eliminare quella nebbia di rassegnazione e di depressione che sta colpendo inesorabilmente i giovani, ancora oggi dopo la scuola superiore, come continuamente afferma il cultore non solo della Lingua Arbëreshe Atanasio Pizzi il quale è e si definisce un architetto/urbanista sociale perché non studia solo il materiale del costruito con cui sono fatte le case, chiese, ecc. ma cura e studia da decenni anche le relazioni tra donne e uomini tra loro e con il territorio, dicevamo i maturandi di ogni anno sono le prime vittime della mancanza di COINCIDENZE. Le COINCIDENZE non sbucano come i funghi dopo un temporale, ma vanno coltivate con una sana visione anche di confronto supportata dagli studi di pianificazione e di progettazione socioeconomiche che devono partire dal basso. I bisogni devono essere esposti dal basso e in cui contemporaneamente si è attori protagonisti e allo stesso tempo registi del futuro delle generazioni future. ( forse si trova qualcosa nell’Agenda 2030, ma nessuno ne parla!!!!)
Trovare piu’ tempo per la Pianificazione e la Progettazione forse questa sarebbe la ricetta per poter esporre i propri bisogni conducendoli a dei risultati concreti ci si deve nutrire lavorando insieme pubblico e privato, in un contesto di Formazione Continua che faccia sorgere una reciproca e ssana con fiducia, lavorando insieme, solo così sì è in grado di tutelare i propri diritti Costituzionali.
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