Cairo “sorvegliata speciale” dalle catene di fast food: da Mc Donald’s per ora la conferma sulla volontà di investire
- Postato il 26 novembre 2024
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- Di Il Vostro Giornale
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Cairo Montenotte. La Valbormida è da tempo oggetto di interesse per le catene di fast food, che vedono di buon occhio il territorio finora ignorato da questo tipo ricettività. Sia per ragioni di giusta distanza dalle strutture più vicine che si trovano nella città di Savona, sia per “acchiappare” una fetta di mercato in più tra i giovanissimi dell’entroterra, compreso il basso Piemonte, il luogo prescelto sarebbe Cairo, e per la precisione la zona di via Brigate Partigiane dall’altro lato della statale 29 rispetto agli impianti sportivi.
Secondo alcune indiscrezioni pare ci sia già un accordo preliminare sul terreno di un privato per insediare uno dei pochi siti destinati ad uso commerciale ancora disponibili, ovvero l’area tuttora vergine che si trova dopo l’Eurospin in direzione Acqui Terme.
Come già in passato avvenne a Carcare con ispezioni da parte di project manager, anche in questo caso, per ora, si tratta di passaggi interlocutori tra i tecnici del Comune e gli sviluppatori commerciali del fast food, seppur nulla sia stato ancora formalizzato, e neppure sia stato chiesto un incontro con l’Amministrazione comunale. Non si conosce nemmeno quale sia la catena che potrebbe aprire l’attività a Cairo, anche se la McDonald’s conferma la volontà di investire e di essere alla ricerca di uno spazio idoneo da mesi.
Se l’area indicata dai rumors e caldeggiata dai privati che sperano nell’accordo fosse confermata, sarebbero molti i nodi da sciogliere in sede di conferenza dei servizi. Primo fra tutti quello della viabilità, visto che in quel punto, peraltro ad alto rischio di incidenti, non esiste nemmeno un marciapiede nè un attraversamento pedonale. E se l’utenza di punta fosse quella dei giovani sportivi che usufruiscono delle strutture di località Vesima, e quindi di ragazzi che senza auto raggiungerebbero il fast food a piedi per rifocillarsi di hamburger e patatine fritte, occorrerebbe un sottopasso, con oneri non certo economici e con iter autorizzativi su cui dovrebbe apporre l’ok anche Anas.
Quel che è certo è che l’eventuale nuovo fast food non accetterà di insediarsi in una zona già occupata da capannoni, seppur dismessi. La richiesta si basa infatti su un investimento che non solo deve avere le basi per funzionare (assenza di concorrenza e utenza garantita), ma sono fondamentali i parametri per poter ricreare lo standard strutturale tipico del villaggio dove si riconosce il brand e lo stile del punto ristoro a prima vista.