Cagliari, gli “altares de muertos” messicani e i simboli della Sardegna per ricordare le vittime di femminicidio
- Postato il 28 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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La calavera messicana accanto ai fiori sardi, i dolci tipici dell’isola insieme alle candele degli altares de muertos. La lingua del campidano sulle note di un inno femminista cileno. E le vittime di femminicidio di ogni luogo ricordate insieme. A Ni Una Menos – Il nostro grido contro il femminicidio, un’iniziativa artistica e culturale che si terrà a Cagliari dal 30 al 31 ottobre, la tradizionale dia de los muertos (o in sardo “Su Mortu Mortu“) diventa occasione per ricordare le donne vittime di violenza in Italia e in America Latina.

Con un esibizione (venerdì 31 ottobre, ore 17) che unisce la cultura alla lotta: l’interpretazione collettiva di Sin Miedo di Vivir Quintana, inno contro la violenza sulle donne, eseguito in tre lingue – sardo campidanese, italiano e spagnolo – per unire Messico e Sardegna nella memoria e nella resistenza.
La due giorni verrà inaugurata dagli interventi delle associazioni Non una di meno e Antiviolenza Cagliari e si concluderà con la sfilata di Catrinas riciclate, costumi ispirati alla tradizionale figura scheletrica che simboleggia la morte nella cultura messicana realizzati con materiali di recupero. Nel mezzo, visite guidate e momenti musicali. Gli eventi, tutti completamente gratuiti con registrazione obbligatoria su Eventbrite, si terranno all’Exma, Centro Comunale d’Arte e Cultura del capoluogo sardo.
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