BYD ATTO 2 DM-i, il SUV da città che porta il super ibrido a prezzi competitivi

  • Postato il 21 novembre 2025
  • Auto Ibride
  • Di Virgilio.it
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Nell’epoca in cui “DM” fa pensare ai messaggi privati su Instagram, BYD lo usa con tutt’altro significato. È il Dual Mode, bellezza, un sistema ibrido che demolisce ogni ansia legata all’autonomia. In giro vai con la stessa andatura di un’elettrica e, al tempo stesso, non ti coglie mai il timore di rimanere a terra. Da linguaggio dei social a tecnologia di mobilità, l’acronimo suona quasi come uno scarto culturale nella BYD Atto 2 DM-i, polivalente quanto basta per muoversi agevolmente tanto in città quanto nelle lunghe escursioni, oltre i centri abitati. La Casa cinese ammicca a quei conducenti desiderosi di guidare un mezzo a batteria, ma trattenuti dai timori sulla percorrenza.

La corsa alla colonnina smette di essere un’urgenza

“Elettrica quando puoi, ibrida quando serve”: il nuovo ingresso nelle concessionarie si presenta a mo’ di passaggio naturale verso la mobilità a basse emissioni. Alla presentazione i portavoce del marchio hanno martellato senza sosta su un dato: i 90 km in elettrico puro della versione Boost. Negli spostamenti quotidiani non sfiora nemmeno l’idea di restare a secco. Anzi, per un residente urbano la Atto 2 DM-i copre buona parte della settimana in elettrico, e le stazioni di ricarica finiscono sullo sfondo, quasi fuori dal quadro.

BYD ATTO 2 DM-i: prezzi competitivi, dotazione d'eccellenza
Ufficio Stampa BYD
La BYD ATTO 2 DM-i approda in territorio europeo a prezzi competitivi e una dotazione d’eccellenza

Quando la batteria finisce, entra in gioco il sistema ibrido con consumi ponderati dichiarati di 1,8 l/100 km. Anche senza inseguire la precisione del ciclo combinato, i numeri fanno intuire un costo di utilizzo molto basso. E soprattutto cancellano l’ansia di rimanere con la batteria scarica: con un pieno e una ricarica, l’autonomia totale è in grado di arrivare fino a 1.000 km.

A margine dei dati tecnici, colpisce la scelta di BYD di portare la tecnologia su un SUV piuttosto che su mezzi grandi e costosi. Così ci si rivolge a un pubblico ampio, invece dei soli esperti di settore per allontanarsi dal termico al proprio ritmo. In Europa la maggior parte delle famiglie premia le opzioni compatte e introdurre il Dual Mode in questo formato può far abituare al nuovo che avanza.

La stessa logica di fondo ha influito sul reparto design. Invece di rincorrere l’effetto sorpresa a ogni costo, il SUV dalle dimensioni contenute – 433 di lunghezza, 183 di larghezza, 167 di altezza – sfodera un frontale geometrico, con fari full LED e prese d’aria verticali a scopo aerodinamico. Rispetto alla versione elettrica, quella DM-i presenta una griglia allargata, rinfresca i paraurti e al posteriore aggiunge una lama luminosa – la “Chinese Knot” – che collega i fari a tutta larghezza. L’effetto flottante del tetto spezza il volume della fiancata e la tinta Midnight Blue, caratteristica delle versioni Super Hybrid, accompagna bene il carattere dell’auto, elegante ma non freddo.

Abitacolo moderno, ADAS avanzati

Nell’abitacolo BYD ha lavorato sulla percezione di modernità più che sulla ricercatezza dei materiali, e con il passo di 2,62 metri l’abitacolo restituisce subito una buona sensazione di spazio. La plancia è semplice, dominata dal touchscreen centrale da 12,8 pollici che si muove, come sugli altri modelli dello stesso produttore, dal formato orizzontale al verticale a seconda delle esigenze.

Davanti al guidatore c’è un display da 8,8 pollici, maggiormente raccolto, con informazioni essenziali. Il comando vocale “Hi BYD”, potenziato da modelli linguistici e risposte naturali, è una delle aggiunte su cui il marchio sta puntando molto. Non tanto per l’effetto “wow”, quanto perché durante la guida serve davvero qualcosa che capisca comandi più complessi senza dover ripetere le frasi alla pari di un robot.

BYD ATTO 2 DM-i: un display da 8,8 pollici per gestire le funzioni
Ufficio Stampa BYD
Le funzioni della BYD ATTO 2 DM-i possono essere gestire tramite un display da 8,8 pollici

La versione Boost, punta di gamma spinta da un prezzo promo aggressivo di 26.500 euro, aggiunge il tetto panoramico, i sedili elettrici e riscaldati, la ricarica wireless da 50W e altri piccoli dettagli che fanno la differenza nelle giornate fredde o nei lunghi viaggi. Da 425 litri il bagagliaio arriva fino a 1.335 abbattendo i sedili, adeguato al ruolo del veicolo, anche se forse non ottimale nei traslochi.

A ogni modo, la ATTO 2 DM-i, in uscita nel 2026, ha per nucleo il sistema Super Hybrid con il suo motore Xiaoyun 1.5 a benzina e l’accoppiamento con la Blade Battery, uno dei cavalli di battaglia tecnologici di BYD. A livello di efficienza, il 43% dichiarato dalla Casa indica che il motore perde meno energia in calore e ne restituisce di più alle ruote. Nella pratica, quando si passa alla modalità ibrida, l’auto riesce a mantenere la sensazione di guida di un’elettrica anche quando il termico è in funzione. E mica è scontato perché, appena compare il motore a benzina, varie PHEV iniziano a farsi ruvide e a perdere la continuità tipica dell’elettrico. Qui il lavoro appare più pulito.

In accelerazione, la Boost va da 0 a 100 km/h in 7,5 secondi e tocca una velocità di punta di 180 km/h. Non numeri da sportiva, ma comunque adeguati a un SUV pensato per guidare sereni e consumare poco. Le due versioni, Active e Boost, assolvono a funzioni diverse: se la prima lavora con una batteria più contenuta e 40 km in elettrico, la seconda arriva a 90 km reali e 1.000 km di autonomia combinata.

Sul fronte sicurezza, BYD mette a disposizione un equipaggiamento di assoluto rispetto, tra cruise control adattivo, frenata automatica, mantenimento corsia, monitoraggio angolo cieco e riconoscimento segnali, rigorosamente di serie. In città lavorano come da programma e in autostrada tolgono parte della fatica. La Boost aggiunge anche il V2L, utile per alimentare dispositivi esterni: campeggio, attrezzi, emergenze, tutto ciò che richiede un po’ di corrente in assenza di prese.

Tornando al tema dei prezzi di listino, BYD spinge forte con il promo di lancio della Boost: 26.500 euro, senza vincoli di rottamazione, o in alternativa un pagamento rateizzato da 189 euro al mese con anticipo di 5.290 euro. In un mercato dove i rincari sono all’ordine del giorno, il costruttore asiatico mantiene una politica aggressiva per rafforzare il suo status nel Vecchio Continente, dopo aver conquistato il primato mondiale nella categoria EV, infilando persino sua maestà Tesla. Normalizza l’accesso alla tecnologia green, avvicinandola al pubblico che oggi, per cifre simili, vira ancora verso i termici tradizionali.

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Virgilio.it

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