Bucci blocca i lavori per la sede di via Fieschi, regionali in rivolta: “In ufficio abbiamo 15 gradi”

  • Postato il 19 dicembre 2024
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Genova. Lavoratori della Regione Liguria in rivolta contro la decisione di bloccare i lavori di riqualificazione della sede di via Fieschi, uno dei primi atti del governatore Marco Bucci, arrivato il mese scorso come un fulmine a ciel sereno. Sulla scrivania dell’ex sindaco c’è una lettera, inviata dalla Rsu e indirizzata anche all’assessore Ripamonti, al segretario generale Giampellegrini e al direttore generale Poggi, in cui i delegati denunciano pesanti criticità negli uffici delle due torri e chiedono al presidente un incontro urgente.

I dipendenti – denunciano i rappresentanti di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Csa Ral – sono “costretti spesso a lavorare in condizioni fortemente disagiate, per non dire preoccupanti (temperature interne che superano i 35 gradi durante l’estate e scendono a 15 gradi in inverno), a causa del cronico malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento e raffrescamento e della carenza di isolamento termico degli edifici. Per non parlare delle infiltrazioni che interessano diversi uffici regionali. Tale situazione, che si protrae da anni, rende improcrastinabile l’avvio dei lavori di manutenzione straordinaria programmati dalla precedente amministrazione e risulta, pertanto, a noi incomprensibile la revoca dell’assegnazione dell’appalto recentemente disposta, della quale abbiamo appreso attraverso notizie di stampa”.

Già il 4 settembre, dopo le dimissioni di Toti e prima delle elezioni, le segreterie evidenziavano gli stessi temi in una comunicazione al presidente facente funzioni Alessandro Piana: “Le problematiche segnalate non possono essere ridotte a mere questioni estetiche. Le questioni legate agli impianti di condizionamento, all’accessibilità degli uffici, alla sicurezza e alla funzionalità degli spazi di lavoro, al livello della spesa per garantire illuminazione e temperature (comunque non sempre accettabili) devono trovare una soluzione definitiva, evitando interventi parziali o peggio ancora, per dirla alla genovese, tapulli costosi e poco utili“. I sindacati chiedevano quindi “l’avvio delle procedure per la gara d’appalto” e “l’elaborazione di un piano di manutenzione straordinaria che coinvolga tutti gli uffici regionali, da Ventimiglia a Sarzana”. Altrimenti, “in assenza di segnali concreti che testimoniano la volontà di intervenire, ci riserviamo di assumere tutte le dovute azioni per tutelare i diritti dei lavoratori“.

Due mesi dopo si è insediato Bucci, che invece di dar seguito alle richieste dei sindacati ha fermato tutto per “motivazioni di carattere organizzativo” legate soprattutto alla “necessità di assicurare l’efficiente funzionamento del Consiglio regionale senza alcuna interruzione conseguente al trasferimento dello stesso in via temporanea”.

Non ho ancora ricevuto nessuna lettera dai sindacati – ha detto oggi Bucci interpellato in conferenza stampa, nonostante la comunicazione riporti la data di ieri, 18 dicembre -. Non vuol dire che gli uffici saranno in condizioni di inabitabilità. I lavori di manutenzione necessari sono garantiti, ma fanno parte di un altro progetto“. Il governatore non ha chiarito se il progetto di efficientamento energetico e miglioramento prestazionale sugli edifici di via Fieschi 15 e 17 verrà ripreso in futuro. L’unica certezza è che al momento l’iter è stato abortito e i fondi non ci sono più.

La gara era stata bandita dalla Suar, la stazione unica appaltante della Regione, a settembre 2024, dunque negli ultimi mesi di reggenza di Piana dopo le dimissioni di Toti. Le risorse impiegate erano quelle del Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) per un importo complessivo di 43,8 milioni più oneri previdenziali e Iva, arrivando a un quadro economico complessivo di 61,8 milioni di euro (di cui 2 milioni finanziata direttamente dalla Regione). Risorse che non potranno più essere usate per questo progetto, visto che il termine massimo di fine intervento sarebbe stato il 31 dicembre 2027.

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Genova24

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