Botte e sigarette spente addosso al marito, arrestata. Le violenze andavano avanti da 2 anni

  • Postato il 2 luglio 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Due anni di soprusi, minacce e aggressioni. Ma stavolta a subire non è una donna, bensì un uomo. La vicenda arriva dal quartiere Eur di Roma e ha avuto il suo epilogo nella notte di sabato scorso, quando una chiamata dei vicini ha salvato la vita di un uomo di 50 anni. La moglie, una cittadina indiana di 44 anni, lo aveva aggredito nuovamente, come già accaduto in passato. All’arrivo degli agenti dei commissariati Esposizione e Tor Carbone, la scena parlava da sola: utensili sparsi per casa – martelli, cacciaviti, coltelli, pinze – e chiari segni di colluttazione.

L’uomo ha trovato finalmente la forza di denunciare: “Non ne posso più”, ha detto agli agenti, raccontando di come la moglie, da quando si sono sposati, si sia trasformata radicalmente. Le prime violenze sarebbero iniziate circa tre anni fa, dopo che la donna aveva trovato un innocente messaggio di auguri inviato da lui a una collega. Da allora, secondo il racconto, la situazione sarebbe precipitata.

Maltrattamenti, controllo e paura quotidiana

La testimonianza della vittima descrive un clima di terrore domestico, vissuto in silenzio per proteggere i figli piccoli. L’uomo ha spiegato di essere stato colpito più volte, di essere stato minacciato con oggetti pericolosi, e di aver subito lo spegnimento di mozziconi di sigaretta sul corpo. In alcune occasioni, le violenze sarebbero avvenute anche davanti ai bambini.

Oltre alle percosse, ha denunciato anche un forte controllo psicologico: il sequestro del cellulare, l’obbligo di rimanere a casa, la costante tensione. “Lei non riesce più a cambiare”, ha concluso. La donna è stata arrestata con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e ora si trova in carcere.

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Autore
Blitz

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