Bormida: residenti e associazioni ambientaliste contro l’apertura della cava Giambrigne, appesa al Tar
- Postato il 27 settembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Bormida. Sala della trasparenza gremita, ieri sera, in Comune a Bormida dove si è parlato della possibile apertura della cava di calcare Giambrigne, in località Costa. Inattiva da decenni e stralciata dal Piano regionale delle cave, è stata venduta di recente alla società omonima ma l’autorizzazione per l’avvio dell’attività è stata negata perché risulta scaduta la Valutazione di impatto ambientale.
Ecco quindi che la Giambrigne Srl ha presentato un ricorso al TAR contro la Regione, colpevole, secondo i nuovi proprietari, di aver concesso nel 2023 il trasferimento della titolarità che ha portato all’acquisto del sito (per un importo di 120 mila euro) per poi negare l’autorizzazione a procedere.
Questo nonostante l’impianto fosse stato stralciato dal Piano territoriale regionale nel 2020, ma reintegrato grazie ad una legge precedente che permetteva di presentare la domanda di avvio dell’attività da parte di un nuovo soggetto entro un anno dalla decadenza delle autorizzazioni.
Vizi di forma importanti su cui il Comune vuole fare luce e, con i legali di parte, farà richiesta di atto di intervento per poter esprimere il diniego durante la fase giudiziale che, però, non si è ancora aperta.
Per le associazioni ambientaliste e i residenti presenti all’assemblea, oltre ai timori che riguardano il rischio idrogeologico, la salubrità pubblica che sarebbe minata dal transito di 24 veicoli pesanti al giorno, per dieci anni, lungo strade già compromesse, la paura è quella che la cava possa essere utilizzata per lo stoccaggio di materiali inerti di dubbia provenienza.
Ora si attendono novità sull’udienza che non è ancora stata definita.