Bonus Iscro 2025, i titolari di partita Iva possono chiederlo all’Inps fino al 31 ottobre: ecco i requisiti
- Postato il 27 ottobre 2025
- Usi & Consumi
- Di Il Fatto Quotidiano
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                                                                            Il bonus Iscro 2025 potrà essere richiesto fino al 31 ottobre 2025. L’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa è un agevolazione riservata ai titolari di partita Iva iscritti alla Gestione separata Inps riservata ai lavoratori autonomi e liberi professionisti che abbiano registrato un calo del reddito pari al 70% rispetto alla media degli ultimi due anni.
Ai richiedenti spetta un contributo pari al 25% della media, su base semestrale, dei redditi che hanno percepito nel corso dell’ultimo biennio. L’indennità viene erogata per sei mesi dalla data in cui viene presentata la domanda.
Requisiti per accedere al bonus Iscro 2025
Per poter accedere al bonus Iscro 2025 il richiedente non deve essere titolare di un trattamento pensionistico diretto, non deve essere assicurato presso altre forme di previdenza obbligatorie nel momento in cui presenta la domanda e non deve beneficiare dell‘assegno di inclusione.
La richiesta può essere presentata nel caso in cui la media dei redditi da lavoro autonomo risulti essere inferiore del 70% alla media dei due anni precedenti. È necessario, inoltre, che nell’anno precedente alla presentazione della domanda il richiedente abbia maturato un reddito inferiore a 12.000 euro.
La domanda può essere presentata telematicamente direttamente al portale dell’Inps. In alternativa è possibile contattare il numero verde 803.164 da rete fissa o il numero 06.164164 dal cellulare.
L’Inps ricorda che la domanda non può essere presentata da quanti abbiano fruito dell’agevolazione nel corso del 2024: chi dovesse presentare lo stesso l’istanza per ottenere il bonus Iscro 2025 se la vedrà rigettare dall’istituto. Possono, invece, accedere all’agevolazione quanti l’hanno già presentata nel corso degli anni precedenti, ma non hanno potuto accedere alla prestazione perché è stata respinta o perché è stata revocata all’origine
Si perde il diritto a continuare a percepire l’indennità nel momento in cui si chiude la partita Iva, proprio mentre si sta ricevendo il contributo. O quando si inizia a percepire una pensione.
Come funziona l’agevolazione
Il bonus Iscro viene erogato per sei mesi: l’assegno inizierà ad arrivare il giorno successivo alla data di invio della domanda. Quindi si continuerà a riceve il contributo fino a marzo del 2026.
Come spiegato in precedenza l’importo è pari al 25% della media dei redditi da lavoro autonomo che il contribuente ha dichiarato nel corso dei due anni che hanno preceduto la richiesta. Per comprendere come viene effettuato il calcolo, l’Inps ha riportato un esempio particolarmente dettagliato. Nel caso in cui il richiedente abbia maturato un reddito per gli anni 2021 e 2022 pari rispettivamente a 6.000 euro e 5.000 euro è necessario determinare la media del reddito (che sarà pari a 5.500, valore che si ottiene in questo modo: 6.000 + 5.000 =11.000. Questo importo deve essere poi diviso per due). A questo punto è necessario ottenere la base semestrale: quindi 5.500 deve essere diviso per due. Il risultato è 2.750 euro. Il risultato finale deve essere moltiplicato per 25: avremo 687,50 euro. Questo è l’importo che viene riconosciuto nell’esempio riportato dall’Inps.
L’istituto di previdenza ha poi introdotto dei parametri entro i quali il bonus Iscro 2025 si deve muovere: non deve essere inferiore a 250 euro, ma non andare oltre 800 euro. Questi importi vengono aggiornati annualmente sulla base della variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto a quelli registrati l’anno precedente.
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