Bonus genitori separati: 20 milioni per l’affitto e il sostegno abitativo. Ecco come richiederlo
- Postato il 8 novembre 2025
- Di Panorama
- 2 Visualizzazioni

Arriva il bonus genitori separati o divorziati. La Legge di Bilancio in discussione in Parlamento, ha al suo interno una misura di sostegno alle migliaia di famiglie che, dopo la fine del matrimonio o dell’unione civile, si trovano a dover affrontare un doppio peso economico: trovare e mantenere una nuova abitazione e continuare a contribuire al mantenimento dei figli. E così è stato istituito un fondo permanente da 20 milioni l’anno per sostenere i genitori in difficoltà, abitativa.
Bonus genitori separati o divorziati: chi può chiederlo e quali sono i requisiti
Con la separazione o divorzio il genitore che lascia la casa familiare si trova a dover sostenere la spesa di una casa. E così si è pensato a un bonus mirato, gestito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che sia un sostegno abitativo per chi, separato o divorziato, non ha più la casa familiare. Il Bonus genitori separati 2026 si rivolge a una platea ben definita di beneficiari. Genitori separati o divorziati che non hanno ottenuto l’assegnazione della casa familiare; che hanno figli fiscalmente a carico (fino a 21 anni); che sono in difficoltà economica, situazione che sarà presumibilmente verificata tramite l’attestazione ISEE. La misura nasce per colmare un vuoto strutturale nel sistema di welfare: fino a oggi, chi non aveva la casa familiare dove vivevano i figli era spesso costretto a sostenere da solo le spese per un nuovo alloggio, con un impatto notevole sul bilancio personale.
Come funzionerà il Bonus genitori separati 2026 e cosa attendersi nei prossimi mesi
Le modalità operative del Bonus genitori separati 2026 devono ancora essere definite. Toccherà a un decreto attuativo del MIT, in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), stabilire nel dettaglio l’importo del contributo, le soglie di reddito per l’accesso, le modalità di presentazione della domanda e i tempi e le procedure di erogazione.
Con ogni probabilità, il meccanismo sarà “a domanda”, cioè su richiesta diretta da parte dei genitori interessati, che dovranno presentare la documentazione necessaria (come la sentenza di separazione o divorzio, la prova della non assegnazione della casa familiare e l’attestazione ISEE). Non è ancora stato chiarito anche se il contributo sarà erogato in forma diretta o come agevolazione fiscale. Il decreto attuativo è atteso nei primi mesi del 2026, e solo dopo la sua pubblicazione sarà possibile presentare le domande. Ma avere pronti i certificati e le attestazioni potrà fare la differenza, soprattutto se le domande dovessero superare la disponibilità dei fondi e dovesse valere l’ordine cronologico delle richieste.