BMW scampate a un incendio, devono essere comunque demolite
- Postato il 12 agosto 2025
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- Di Virgilio.it
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Si chiude un caso durato due anni. Nel luglio 2023, infatti, durante l’incendio della nave per trasporto auto Fremantle Highway, diversi veicoli vennero danneggiati. Altri, però, riuscirono a evitare le fiamme, sbarcando senza aver subito danni. Tra questi c’erano diverse BMW che, subito dopo lo sbarco, vennero messe in un deposito di Rotterdam in attesa di una valutazione sul da farsi. Dopo oltre due anni dall’evento e dal successivo sbarco sulla terraferma, è arrivata la decisione finale. Le BMW, anche se intatte, dovranno essere demolite in quanto non più idonee alla vendita. Il motivo di tale decisione è chiaro: l’incendio potrebbe aver causato dei danni “occulti”. Anche se le vetture non appaiono danneggiate, infatti, alcuni componenti potrebbero non essere perfettamente funzionanti, con evidenti conseguenze per quanto riguarda la sicurezza. Andiamo a ricostruire il caso.
Cosa è successo
Nel luglio del 2023 un incendio divampato a bordo della Fremantle Highway causò danni a diverse migliaia di veicoli. La nave trasportava vetture di fascia alta. Dopo il salvataggio, i veicoli “sopravvissuti” vennero messi in un deposito. Tra questi, come sottolineato in precedenza, c’erano anche diverse BMW, custodite in un deposito di Rotterdam. Trattandosi di modelli premium, il lotto, al momento del trasporto e del successivo incendio, aveva un valore molto elevato.
L’immatricolazione e la successiva vendita vennero bloccate con anche BMW che si era detta contraria alla commercializzazione. Il motivo di questa posizione era legato a questioni di sicurezza. L’incendio e le alte temperature avrebbero potuto in qualche modo causare danni alle vetture, rendendole inadatte all’immatricolazione. A sostenere questa tesi è stato, da subito, il team di esperti TÜV che aveva chiarito che le vetture coinvolte nell’incendio, anche se apparentemente intatte, non potevano essere vendute e immatricolate.
La decisione
Il tribunale distrettuale dell’Aia, lo scorso anno, aveva già disposto l’obbligo di rottamazione delle vetture. Una seconda sentenza arrivata in questi giorni ha confermato questa posizione. Le BMW coinvolte nell’incendio della nave da trasporto non possono essere vendute. Il divieto è valido sia per l’Ue che per i mercati esteri (il lotto di BMW coinvolto era destinato, originariamente, a vari mercati asiatici e non sarebbe stato commercializzato in Europa). Tra le motivazioni della sentenza si legge: “L’immissione di questi veicoli sul mercato, anche al di fuori dell’Ue, è contraria al legittimo interesse del titolare del marchio alla qualità, alla sicurezza e all’immagine del marchio“.
Il rischio di danni occulti non può essere eliminato, secondo i giudici, e la vendita non può essere consentita, per via dell’impossibilità di effettuare una verifica approfondita di ogni componente. Diversi sistemi delle vetture potrebbero, infatti, aver registrato danni (dovuti al calore, all’acqua salata o alla fuliggine). Questi danni, anche se non visibili a occhio nudo o con una prima indagine tecnica, potrebbero compromettere la sicurezza rendendo le vetture non idonee alla commercializzazione. Il lotto di vetture coinvolte sarà ora restituito a BMW che si occuperà della demolizione. Ulteriori aggiornamenti in merito al caso, ormai indirizzato verso una conclusione, potrebbero arrivare nelle prossime settimane.