Bimbo nasce con due gemelli “parassiti” in grembo: “Ho capito subito che non era normale. E’un ‘fetus in fetu’, uno dei casi più rari al mondo”
- Postato il 21 febbraio 2025
- World News
- Di Il Fatto Quotidiano
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Lo scorso gennaio, una trentaduenne dello stato indiano del Maharashtra stava procedendo con una normale gravidanza quando, ormai all’ottavo mese, l’ecografia rivelò qualcosa di insolito per un bebè di 35 settimane che “sembrava un feto con qualche osso e una struttura simile a un feto nell’addome”, come dichiarò ai giornalisti il dott. Prasad Agarwal, ostetrico e ginecologo presso l’ospedale indiano cui si era rivolta la donna. “Capii immediatamente che non era normale. Era un ‘fetus in fetu’, uno dei casi più rari al mondo”. In pratica, il bimbo portava nell’addome i feti malformati di quelli che avrebbero dovuto essere i suoi gemelli. Così, per evitare complicanze, la donna fu sottoposta a parto cesareo a inizio febbraio e il neonato fu subito operato per estrarre i due gemellini, che comunque non avrebbero potuto sopravvivere perché a uno stadio di sviluppo incompleto e del tutto dipendenti da lui per il proprio sviluppo.
Una rarissima anomalia
Il fetus in fetu fu descritto scientificamente per la prima volta a inizio ‘800. Attualmente ne sono documentati circa 200 casi in tutto il mondo. Il fenomeno si verifica quando, durante una gravidanza gemellare, per cause ignote avviene una divisione cellulare anomala che porta a far sviluppare un feto (a volte anche due, come nel caso della mamma indiana) dentro il gemello più grande, di solito nell’addome. Privo di encefalo e cuore, e di solito costituito da colonna vertebrale e arti più o meno formati, il gemello parassita dipende interamente dall’altro per il nutrimento e, sviluppandosi dentro il corpo del fratello, gli comprime dolorosamente gli organi.
Se non viene individuata prima della nascita con l’ecografia, la problematica si presenta nei primi anni di vita, quasi sempre in maschi e di rado nell’età adulta (ne sono segnalati una decina di casi). Può essere inizialmente scambiata per una forma tumorale (per la precisione un teratoma), ma l’operazione chirurgica rivela poi tutt’altro. La rimozione chirurgica del feto malformato è risolutiva e molto di rado ci sono recidive.
Casi precedenti
Gli scienziati studiano molto i casi di fetus in fetu: pur essendo rari, questi si presentano quasi sempre con caratteristiche tanto insolite da attirare sempre l’attenzione (e anche un po’ di raccapriccio…). Nel 2022, per esempio, la rivista scientifica Cureus riportò il caso di una gravidanza che si rivelò poi essere trigemellare. Durante un’ecografia al quarto mese, fu rilevata una cisti su uno dei due feti – cisti che si rivelò poi essere appunto un gemello parassita, rimosso chirurgicamente subito dopo la nascita.
Nel 1999 toccò a un “uomo incinto”, un indiano che si presentò in ospedale con forti dolori addominali e lo stomaco molto dilatato, facendo pensare a un tumore. Ma durante l’operazione, come raccontarono i chirurghi ad ABC News, “Prima apparve un arto, seguito da un altro. Poi furono estratti parti di genitali, ciuffi di capelli, strutture mandibolari e altri arti”. Degno di Alien! Il feto malformato può presentarsi anche in altre parti del corpo: per esempio nell’osso sacro e in bocca. Nel 2024, in Cina, il gemello parassita fu trovato – e rimosso chirurgicamente – nello scroto di un neonato di 20 giorni.
L’anno prima, sempre in Cina, un altro feto malformato fu rimosso dal cervello di una bimba di un anno, che aveva la testa ingrossata e camminava male. Il piccolo feto rimosso era lungo circa 10 cm, aveva la colonna vertebrale e parte degli arti. La delicatissima operazione fu riportata dettagliatamente su Neurology. Uno dei pochi casi verificatisi su adulti interessò nel 2015 una quarantacinquenne inglese, sottoposta a operazione per rimuovere una presunta cisti ovarica di una decina di centimetri. Che si rivelò però essere la sua gemella, provvista di un dente, un occhio e capelli neri. Per fortuna oggi le ecografie sono più precise, così è stato possibile evitare che accadesse lo stesso a una bimba nata nel 2019 in Colombia: operata subito dopo la nascita, la piccola aveva dentro di sé una gemellina di circa 5 cm, con arti e testa parzialmente formati.
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