Bimbi nel bosco, geometra e idraulico “pronti” per ristrutturare. Attesa per l’udienza, il sindaco: “Dipenderà anche dalle relazioni dei servizi sociali”

  • Postato il 3 dicembre 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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In attesa dell’udienza, prevista giovedì, il Tribunale per i minorenni dell’Aquila procede il percorso della famiglia del bosco per permettere ai tre bambini allontanati dalla casa in cui vivevano senza acqua e senza luce. Dopo l’accettazione di un alloggio in comodato, si lavoro sul fronte della ristrutturazione. È tutto pronto, almeno sul fronte della disponibilità, per rimettere a nuovo il casolare nel bosco dove la coppia spera di accogliere la loro famiglia. “Nathan ci ha fatto entrare nella sua abitazione insieme all’idraulico e ci ha descritto i lavori che aveva intenzione di fare: una tettoia di legno da realizzare accanto al casolare dove organizzare due stanze, la cucina e il bagno senza l’utilizzo di materiali di plastica”, racconta all’Ansa il geometra Simone Agostino di Palmoli, commerciante e titolare di un food-truck.

Il 24 novembre, Agostino era stato contattato dall’amico idraulico Nicola Santini, che si era offerto di eseguire gratuitamente gli interventi necessari nella masseria immersa nel bosco. Subito dopo, il geometra aveva informato il sindaco, Giuseppe Masciulli, per rendersi utile nel recupero dell’edificio. “L’idraulico ha parlato anche in rappresentanza di una ditta — precisa —. Io mi sono attivato subito e, per accorciare i tempi, ho telefonato all’avvocato Angelucci che stava preparando la Cia da consegnare al Comune”.

Il giorno successivo, il 25 novembre, Agostino e Santini hanno raggiunto Nathan al casolare per un sopralluogo dettagliato. “Il bagno doveva restare a secco e, per le tubazioni, bisognava creare una serpentina attorno ai tubi della stufa a legna esistente per poter avere l’acqua calda. L’idraulico ha detto che era possibile”. Per quanto riguarda l’acqua, bisognava installare un serbatoio sul tetto per il recupero della pioggia. Questi erano i lavori da svolgere: fattibili, e l’idraulico si è messo subito a disposizione insieme alla ditta”. Agostino sottolinea che il suo impegno nasce solo da uno spirito di solidarietà, lo stesso che ha portato la famiglia Carusi a concedere il casolare in comodato gratuito. “Siamo disposti a fare questi lavori, e parlo anche a nome dell’idraulico. Ho già una bozza degli interventi, ma i nuovi avvocati non hanno mai chiamato né me né lui”.

La partenza dei lavori, però, è ancora ferma. “Nathan mi ha scritto che manca qualche documento — aggiunge Agostino —. La pratica da presentare in Comune non è ancora completa, ma appena sarà tutto in ordine potremo iniziare. Ripeto, ci siamo offerti gratuitamente. Quello che stiamo facendo è solo per desiderio di aiuto e per solidarietà”.

Giovedì invece è previsto momento potenzialmente decisivo. Gli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas chiedono la sospensione immediata dell’esecutività del provvedimento e il rientro dei bambini in famiglia. Non si esclude che lo stesso Tribunale per i minorenni, pur avendo formalmente convocato solo legali e curatrice speciale — l’avvocata Marika Bolognese — possa valutare una modifica o una revoca dell’ordinanza. Nel ricorso alla Corte d’appello — che ha 60 giorni per esprimersi — la difesa chiede il ricongiungimento indicando sei punti critici che, secondo i legali, farebbero venir meno i presupposti giuridici della sospensione della responsabilità genitoriale: assistenza linguistica, idoneità dell’abitazione, gestione degli esami medici, istruzione parentale, relazioni sociali dei minori ed esposizione mediatica.

Sugli esami medici, la coppia avrebbe applicato un modello assicurativo tipico dei Paesi anglosassoni, ritenendo alcuni accertamenti troppo invasivi. Quanto alla casa nel bosco, la documentazione prodotta dimostrerebbe che era già in corso un percorso per adeguare gli impianti e ampliare gli spazi. Inoltre, l’offerta immediata di un’abitazione alternativa da parte della famiglia Carusi di Ortona eliminerebbe qualsiasi dubbio sulla sicurezza abitativa. Respinta anche l’ipotesi di abbandono scolastico: la difesa porta prove di un percorso di istruzione parentale ritenuto legittimo. Sulle presunte carenze sociali e sulla visibilità mediatica, i legali sostengono che i bambini abbiano contatti regolari con coetanei e con adulti, vivendo sì una vita diversa da quella urbana, ma non isolata. Le apparizioni pubbliche, inoltre, sarebbero state un modo per mostrare la serenità familiare, non una dannosa esposizione dei minori.

“Tutti sperano che sia un’udienza risolutiva per far sì che i bambini vengano ricongiunti con i genitori ma io ho qualche dubbio”, spiega all’Adnkronos il sindaco di Palmoli Giuseppe Masciulli. “Tutti quelli che stanno lavorando per trovare una soluzione hanno fatto quello che potevano, cioè mettere a disposizione un’abitazione idonea, però le problematiche erano anche altre – chiarisce – Quindi dipenderà giovedì dal contenuto delle relazioni che produrranno i servizi sociali e i responsabili della casa famiglia con tutte le visite mediche e psichiatriche a cui i bambini sono stati sottoposti. Dipenderà anche da quello, non è scontato o automatico che la casa sia sufficiente. È una condizione necessaria ma non insufficiente”.

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Il Fatto Quotidiano

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