Bilancio comunale, a Palazzo Tursi il consiglio by night diventa una prova di resistenza

  • Postato il 18 dicembre 2025
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consiglio by night

Genova. Terminate le metafore podistiche, dopo averla definita “lunga marcia”, “maratona” e “ultramaratona”, la votazione del bilancio previsionale del Comune di Genova ha assunto toni epici e per certi sensi grotteschi: le prove di forza tra maggioranza e opposizione hanno portato a una votazione a oltranza, proseguita per tutta la notte tra mercoledì 17 e giovedì 18 dicembre. Sullo sfondo, accuse incrociate di ricatti, distributori automatici di snack saccheggiati e delivery di caffé e gin tonic.

Il fascino discreto di Palazzo Tursi, mentre la città dorme, è incantevole. Ciò nondimeno, probabilmente, i consiglieri comunali, gli esponenti della giunta presenti, la sindaca e il presidente del consiglio – oltre ai dipendenti degli uffici preposti, gli staff, gli agenti della polizia locale e gli operatori delle trasmissioni in diretta streaming – ne avrebbero fatto a meno.

Ma l’impossibilità di arrivare a un accordo tra le parti politiche sulle modalità di votazione degli 873 ordini del giorno e dei 52 emendamenti alla manovra si è tradotta nella decisione, del presidente del consiglio Claudio Villa, di andare avanti con i lavori no stop in modo da votare i documenti uno per uno, senza accorpamenti e contingentamenti, ma con l’obiettivo di arrivare all’approvazione del bilancio entro venerdì.

Ma come si è arrivati all’estenuante consiglio comunale by-night? Dopo due giorni di avvitamenti in riunioni capigruppo, di filibustering estremo da parte della minoranza e di una certa insofferenza al compromesso da parte della maggioranza (ne abbiamo parlato in questo articolo).

La goccia che ha fatto traboccare il vaso, però, è stata – in serata – un comunicato stampa dell’opposizione che ha bollato come un “ricatto gravissimo e un atteggiamento dittatoriale” la volontà del presidente del consiglio comunale Claudio Villa di non fermare i lavori alle 20 per riprenderli il giorno successivo bensì di andare avanti fino alle 23.

A stretto giro la maggioranza ha risposto con un contro-comunicato, parlando di strumentalizzazione e di continuo ostruzionismo (riportiamo entrambi i comunicati, per completezza di informazione, in calce a questo articolo). Contemporaneamente la seconda carica di palazzo Tursi, di fronte all’attacco, e come da sua facoltà, ha stabilito di procedere con la votazione senza limiti di tempo.

Il bilancio di previsione del Comune di Genova deve essere approvato per legge entro il 31 dicembre. Per consentire agli uffici di registrare gli atti, ogni anno, l’amministrazione fa il possibile per terminare i lavori del consiglio nella settimana prima di Natale e della pausa festiva. La votazione dell’immensa mole di ordini del giorno senza accorpamenti, in sedute programmate dalle 9 del mattino alle 20 di sera, rischierebbe di non avvenire per tempo. Mentre scriviamo, quando mancano poco all’alba, le votazioni procedono al ritmo di un ordine del giorno al minuto. Resta da capire cosa succederà nella giornata che si apre, se gli inquilini della sala rossa reggeranno all’insolito after e se ci saranno nuovi incagliamenti nelle prossime ore.

Il comunicato del centrodestra: “Da Villa ricatto gravissimo e atteggiamento dittatoriale”

“Riteniamo gravissimo il ricatto, anche morale, del presidente del consiglio comunale, Claudio Villa, che rivede al ribasso i tempi concordati per la discussione in aula dei documenti con il solo scopo di voler comprimere i lavori con l’obiettivo di concludere entro venerdì su espressa volontà del sindaco e del Pd. Un atteggiamento dittatoriale e irrispettoso non solo del lavoro dei consiglieri ma anche, e soprattutto, del personale comunale che sarà costretto oggi a rimanere in aula almeno fino alle 23 perché, di sua iniziativa, il presidente ha inoltre deciso di rivedere anche le tempistiche delle sedute”, si legge nella nota dei capigruppo di minoranza.

“Non comprendiamo onestamente il perché di questo diktat che grava soprattutto sui lavoratori oltre che sulle casse comunali – proseguono – considerando che il campo largo non perde occasione per nascondersi dietro allo spauracchio dei buchi di bilancio, ci chiediamo dove sia il senso di responsabilità, al quale spesso fanno appello, che sottostà a questa decisione. Ma la loro, lo sappiamo, è una narrazione faziosa che già in diverse occasioni è caduta sotto il peso delle verità”.

“Esattamente come accaduto nel corso della seduta odierna quando il presidente del consiglio è stato costretto a numerosi dietrofront confermando una gestione confusionale e schizofrenica dei lavori. Prima si dimentica l’ordine in cui devono esser discussi i documenti, poi nega il diritto di parola ai consiglieri dopo l’intervento del sindaco oltre a richiamare ufficialmente l’aula dimenticandosi però di aver già sospeso la seduta”.

“Anche in questo caso – aggiungono Bianchi, Piciocchi, Cavo, Bordilli, Mascia e Gambino – provano ad addossare ogni responsabilità sul centrodestra che, però, ha la sola ‘colpa’ di aver chiesto un confronto e un dialogo rispettoso e democratico alla presenza del sindaco. Nonostante lei, per usare le sue parole, non pensi di dover rendere conto al consiglio dei suoi impegni, riteniamo che il primo cittadino abbia il dovere di restare in aula su un tema così importante come quello del bilancio della città. Anche se, forse, da aspirante leader nazionale preferirebbe interessarsi di quello della nostra nazione. E mentre il centrodestra, con serietà, è in aula a dire no ai continui aumenti di tasse, marchio di fabbrica di questa sinistra, il sindaco per ben due giorni preferisce andare a salutare Babbo Natale giunto nel villaggio di Palazzo Tursi che, per sole otto giornate, è costato ai genovesi 55mila euro”.

La coalizione progressista: “Dal centrodestra attacchi strumentali e ostruzionismo”

“Di fronte all’ennesimo comunicato intriso di attacchi e accuse personali, la coalizione progressista che governa Genova ritiene doveroso riportare il confronto sul piano politico e istituzionale, chiarendo con fermezza quanto sta avvenendo in aula durante l’approvazione del bilancio comunale”, scrivono dalla maggioranza.

“Il contingentamento dei tempi di discussione degli emendamenti non nasce da una volontà di zittire il dibattito, ma dalla necessità di garantire tempi certi per l’approvazione di uno strumento fondamentale per la città – si legge ancora – l’opposizione, infatti, ha scelto deliberatamente di votare uno a uno gli ordini del giorno, allungando in modo significativo i lavori consiliari. Una scelta politicamente dannosa per Genova e che, tramite indizione di diverse conferenze capigruppo, è stata fortemente avversata dalla maggioranza”.

“Prolungare gli orari del consiglio, procedendo a oltranza e senza sospensione notturna, è stata una misura di responsabilità da parte della maggioranza: la città ha bisogno di risposte e di un bilancio in tempi utili e certi, senza sottrarre tempo e risorse all’attuazione delle politiche attese dai cittadini. Il comportamento del centrodestra è chiaramente ostruzionista e spesso svilente per il ruolo del consiglio comunale. Respingiamo con forza ogni attacco al presidente del consiglio Claudio Villa, che ha gestito i lavori con equilibrio e rispetto di tutte le posizioni – dicono dal centrosinistra – è invece inaccettabile che parte dell’opposizione si sia spinta ad allusioni offensive e gravi che richiamano addirittura a condizioni psichiatriche, un fatto che qualifica da solo il tono scelto da chi oggi si propone come alternativa di governo”.

“Quanto alla presunta assenza della sindaca Salis, anche questa polemica è infondata: la sindaca ha garantito la sua presenza nei tempi compatibili con impegni istituzionali già fissati, e così è stato. Utilizzare questo argomento come leva per ostacolare l’approvazione del bilancio è un atto di pura e squallida propaganda – conclude la coalizione progressista – infine, rivendichiamo con serietà le scelte fiscali contenute nel bilancio. Abbiamo trovato una situazione economica pesante, figlia di gestioni precedenti, e abbiamo fatto scelte difficili ma necessarie per salvaguardare il futuro dei servizi pubblici, garantendo comunque esenzioni e tutele per i redditi più bassi. Il bilancio è uno strumento vivo che parla alla città. Chi cerca di affossarlo con polemiche strumentali e teatrini d’aula si assume la responsabilità di ostacolare il bene comune. Noi andiamo avanti con serietà, trasparenza e rispetto per Genova”.

Autore
Genova24

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