Scontri prima di Genoa-Inter, in questura un ufficio per raccogliere le denunce dei cittadini
- Postato il 15 dicembre 2025
- Copertina
- Di Genova24
- 3 Visualizzazioni

Genova. Mentre la Digos, con il supporto della polizia scientifica, è al lavoro per identificare i responsabili degli scontri andati in scena ieri pomeriggio davanti allo stadio Luigi Ferraris, la Questura, attraverso l’ufficio dell’Urp, sta raccogliendo le denunce dei cittadini per i danni subiti o per eventuali aggressioni o intimidazioni.
La conta dei danni al momento è di tre mezzi privati incendiati (uno scooter, un’auto e un furgone) e di almeno due altre auto private gravemente danneggiate. Ma potrebbero essercene altre, come sembra dimostrare la lettera di un cittadino inviata questa mattina alla redazione di Genova24.
Poi c’è il bilancio dei feriti tra gli agenti. Quattro di loro hanno riportato ferite vere e proprie (fra loro un agente del reparto mobile si è lussato una spalla dopo che un ultrà gli ha lanciato una transenna sullo scudo) e hanno dovuto interrompere il servizio per andare a farsi medicare. Altri 11 hanno invece terminato il loro turno per garantire la sicurezza post partita e solo dopo sono andati a farsi refertare per cinghiate, contusioni varie dovute al lancio di oggetti o problemi all’udito a causa di petardi e bombe carta.
Dalla prima ricostruzione effettuata dalla Digos emerge come l’attacco alla tifoseria ospite sia stato premeditato e abbia coinvolto in tutto circa 300 ultrà, tra genoani e tifosi partenopei, arrivati apposta da Napoli per ingaggiare una battaglia con gli interisti. Questi ultimi non avrebbero però mai messo in atto nessun tipo di provocazione né causato problemi di ordine pubblico.
Come sempre, il dispositivo predisposto dalla Questura ha previsto gli spostamenti dei tifosi ospiti a bordo dei pullman turistici e delle navette scortate dal parcheggio di interscambio allo stadio. E poco dopo le 16, altri 120 ultras interisti, arrivati alla stazione Principe, sono stati anche loro scortati su navette fino al parcheggio interno del settore ospiti.
E’ stato a quel punto che i genoani, insieme ai partenopei, in gran parte travisati sono scesi da scalinata Montaldo e dai tradizionali luoghi di ritrovo limitrofi, hanno percorso via Canevari e arrivati in Piazza Romagnosi, dopo aver dato lanciato decine di fumogeni, ha provato a dirigersi verso lo sbarramento di polizia posto a protezione del settore ospiti. A quel punto è volato di tutto: petardi, bottiglie, oggetti contundenti di vario tipo compresa la segnaletica stradale divelta.
L’ intervento dei reparti mobili ha evitato contatti tra le due tifoserie riuscendo a tenere gli ospiti sempre all’interno del loro settore e allontanando gli ultrà di casa con lacrimogeni e con una carica di alleggerimento. Il gruppo di violenti è poi tornato su via Canevari, in direzione scalinata Montaldo, tentando di raggiungere il settore ospiti attraverso via Monnet, dove, all’altezza del monumento “Spagnolo”, è stato nuovamente respinto.
Se la partita si è svolta regolarmente e nel deflusso serale non si sono registrati ulteriori episodi scontri o danni, il bilancio della giornata di ieri è stato per il quartiere di Marassi ancora una volta pesante con genovesi chiusi in casa terrorizzati o peggio, intrappolati nella auto in transito durante gli scontri.
Adesso la Digos, coordinata dalla dirigente Simona Truppo, è al lavoro sui riconoscimenti grazie alle immagini girate dalla scientifica e quelle acquisite dalle telecamere di sorveglianza. Sui fatti indaga anche la Digos di Napoli per il riconoscimento dei tifosi arrivati in massa dalla città partenopea.
Chi volesse segnalare danni o episodi specifici rispetto a quanto accaduto ieri può contattare l’ufficio relazioni con il publico della Questura (010 5366701 portavoce.ge@poliziadistato.it)