Biblioteca di Matera, il cantiere infinito

  • Postato il 23 dicembre 2025
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Biblioteca di Matera, il cantiere infinito

Lavori infiniti rendono impossibile l’accesso al piano alto e all’ingresso della biblioteca “Tommaso Stigliani” di Matera. Il passo avanti nella stabilizzazione delle risorse non corrisponde alla fruizione


Questa volta non lo fotograferò il presepe. La capanna natalizia in mezzo ai libri c’è. Arriveranno anche i tre Magi, forse più impolverati che mai, e la stella sicuramente brillerà, ma non così forte come in passato.

BIBLIOTECA DI MATERA, PATRIMONIO DI TESTI NON CONSULTABILE

Caro Babbo Natale, ti scrivo per una ragione degna di nota, segnalata da più utenti in difficoltà. È dalla metà dello scorso agosto che l’immenso patrimonio di testi lucani non è più consultabile nella nostra amatissima Biblioteca “Tommaso Stigliani”. Una risorsa che parla di radici, di identità, di una ricchezza che non appartiene a pochi ma a una comunità intera.

LE DIFFICOLTÀ DEGLI UTENTI

Al loro posto ha occupato le postazioni destinate allo studio e alla consultazione un cantiere che, per un attimo, avevamo immaginato potesse chiudere i lavori alla fine dell’anno in corso o, al più tardi, all’inizio del prossimo, ormai in dirittura d’arrivo. Non accadrà. E intanto rimangono interdetti il piano alto e quello all’ingresso, dove era possibile consultare agevolmente anche le ricercate riviste specializzate.
Bisogna dire, per onore del vero, che il catalogo generale, grazie ai pochissimi dipendenti in servizio, consente comunque di trovare, identificare e localizzare fisicamente i testi occorrenti. Per quelli storici della Basilicata, purtroppo, i tempi non sono ancora maturi e questa attesa Natività, per gli utenti, è al momento rinviata a data da destinarsi.

LA PRESENZA DI GIOVANI E GIOVANISSIMI

Ti scrivo alla vigilia della solenne ricorrenza che ti vede protagonista, favorevolmente impressionato dalla presenza di giovanissimi nella sezione ragazzi e dalla buona partecipazione di studenti, alcuni universitari tornati a casa per le vacanze. Con alcuni ci conosciamo da lunga data, per via del coinvolgente interessamento al destino di uno tra i più qualificati archivi della memoria dei lucani, e non solo. Inevitabilmente, il discorso non poteva non arrivare al dunque. Speravano in una ritrovata e piena praticabilità, ascensori compresi. Ma uno di loro, amaramente ironico, solo per un gioco di suggestioni incrociate, ha voluto ricordare che il 28 dicembre ricorre la festa dei Santi Innocenti: i bambini che, secondo i Vangeli apocrifi, furono trucidati da Erode. Non potevano difendersi, così come i libri non possono votare.

LA CONVENZIONE PER IL SALVATAGGIO

La convenzione per il salvataggio finanziario di cui si è sufficientemente parlato comunque c’è. Non è operativa, non è ancora stata firmata a livello regionale. In ogni caso, sarebbe stato utile renderla pubblica, più chiara, maggiormente partecipata.
Ma andiamo avanti e, nel frattempo, caro Babbo Natale, ti faccio i miei auguri. Mi è d’aiuto una snella pubblicazione di Adriano Olivetti, “Discorsi per il Natale”, stampata dalle Edizioni di Comunità e custodita in Biblioteca. L’ingegnere di Ivrea la lesse il 24 dicembre 1955, ringraziando i lavoratori per la loro partecipazione a qualcosa di più grande, a una comune dimensione di riscatto anche spirituale che, per usare le sue stesse parole, “non si esaurisce semplicemente nell’indice dei profitti”.
E ancora: “In questo periodo, il desiderio di rinnovamento e di salvezza raggiunge una più grande intensità, e la luce di un’epoca nuova per un ordine più giusto e più umano si accende come una fiamma che ci è stata consegnata e che bisogna alimentare e proteggere, perché le speranze dei nostri figli non vadano deluse”.

LA BIBLIOTECA DI MATERE DEVE TORNARE FRUIBILE


Insomma, “Purché non manchi la stella”, ovvero la giusta direzione di marcia, come recita il titolo di un altro libro consultabile in Biblioteca. L’autore è il giornalista e scrittore Luca Villoresi, che affronta la complessità di una storia millenaria, capace però di rinnovarsi a ogni nascita, oltre il giro di boa del solstizio d’inverno. E allora, se questa Biblioteca oggi è in attesa, non lo sia la nostra responsabilità. Perché i libri possono restare in silenzio, ma continuano a guardarci. E perché ogni comunità, per non smarrirsi, ha bisogno almeno di una luce accesa. Di una stella discreta ma ostinata, da custodire insieme, affinché il Natale non resti solo una data sul calendario, ma una promessa mantenuta.

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