Biagio Izzo e Francesco Procopio in “EsseoEsse” conquistano il pubblico del Garden di Rende

  • Postato il 5 maggio 2025
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Biagio Izzo e Francesco Procopio in “EsseoEsse” conquistano il pubblico del Garden di Rende

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Biagio Izzo e Francesco Procopio in scena con “EsseoEsse” conquistano il pubblico del cineteatro Garden di Rende tra risate e spunti di riflessione. L’intervista al duo comico.


RENDE (COSENZA) – Quando l’assurdo incontra la realtà, nasce il teatro che scuote, diverte e fa pensare. “EsseoEsse”, diretto e interpretato da un travolgente Biagio Izzo insieme al brillante Francesco Procopio, ha conquistato il pubblico del Cineteatro Garden di Rende, trasformando il palcoscenico in una surreale distesa di sabbia e introspezione. Inserito nel cartellone del Tirreno Festival con la direzione artistica di Alfredo De Luca, lo spettacolo si muove abilmente tra commedia e riflessione, offrendo una narrazione tanto esilarante quanto profonda. Una vacanza nei cieli esotici di Sharm El Sheikh, un piccolo aereo, un’avaria improvvisa, un atterraggio d’emergenza tra le dune del Sahara. I passeggeri vengono tratti in salvo da una carovana berbera. Tutti… tranne uno. Chiuso nel bagno dell’aereo, confuso e forse colpito alla testa, l’uomo si accorge troppo tardi di essere rimasto solo. Quando apre il portellone, il deserto lo guarda negli occhi.

Alle sue spalle, un’oasi spettrale e disabitata. Davanti, l’infinito. È l’inizio di un delirio comico in piena regola. Ma anche il principio di un viaggio interiore che, tra risate e amarezze, costringe lo spettatore a interrogarsi su ciò che conta davvero. Il protagonista, un irresistibile Biagio Izzo, scopre che la vera prigionia non è l’isolamento fisico, ma l’abbandono mentale, sociale, emotivo. Eppure, è proprio in quell’abisso di solitudine che si accende la scintilla dell’umanità. La radio di bordo è l’unico contatto con il mondo. “EsseoEsse” è uno specchio deformante, dove il quotidiano assume i contorni del paradosso. Si ride — e tanto — delle ossessioni moderne. Ma sotto ogni battuta affiora una verità scomoda, un senso di smarrimento collettivo che ci accomuna. Uno spettacolo che fa ridere di gusto, ma invita anche a guardarsi dentro. Perché a volte per ritrovare sé stessi, bisogna prima perdersi nel deserto.

I paradossi non finiscono mai. «Per tutta la vita, cerchiamo di trovare un po’ di pace. Lo diceva anche il grande Edoardo De Filippo. Ma per trovare la vera pace, devi morire», afferma Izzo in scena. E poi fa un excursus esilarante e pungente sui giudizi che subiamo sin da piccoli. Per conoscere quello che si nasconde dietro lo spettacolo, abbiamo intervistato Biagio Izzo e Francesco Procopio.

Biagio Izzo, come nasce questo spettacolo scritto insieme a Bruno Tabacchini?

«Ci piaceva l’idea di creare qualcosa di diverso, di autentico. EsseoEsse è, in fondo, una richiesta d’aiuto. Un grido rivolto a tutto ciò che ci assedia: la vita, le preoccupazioni, le angosce quotidiane. Tutti, prima o poi, desideriamo scappare. Il deserto che raccontiamo rappresenta proprio questo: la solitudine, l’illusione di poter evadere. Ma alla fine, ti rendi conto che da certi problemi non puoi fuggire: li devi affrontare, ci devi convivere. La vita va vissuta comunque, anche con le sue difficoltà, le sue guerre, le sue ferite. Magari si potesse davvero scappare! In realtà, “EsseoEsse” ci mostra che questa vita, per quanto imperfetta, è pur sempre un dono. Un dono che merita di essere vissuto fino in fondo. Raccontiamo tutto questo con ironia, leggerezza, grazie anche alla straordinaria complicità scenica con Francesco Procopio. Ma i temi, dietro le risate, sono profondi. E ci toccano tutti».

Quanto c’è di voi in questi personaggi?

Biagio Izzo: «La magia del teatro è proprio questa: trasformare qualcosa che non esiste in una verità in cui il pubblico crede. Ogni volta interpretiamo un ruolo diverso, ma dentro quei personaggi ci siamo sempre anche noi. C’è il nostro modo di vedere il mondo, la nostra ironia, la nostra esperienza, la nostra arte».

Biagio Izzo, Francesco Procopio, siete compagni di avventure da anni. Una coppia artistica ormai consolidata. Sul palco siete davvero affiatati, com’è il vostro rapporto nel backstage?

Francesco Procopio: «Biagio è l’uomo più generoso del mondo. Ogni volta che faccio il cretino lui ride addirittura per farmi contento (risata, ndr)».

Biagio Izzo: «Francesco è una persona speciale, mi piace molto lavorare con lui. Non è facile trovare un collega con cui si crei questa empatia. È una fortuna che ti auguri di trovare nella carriera, ma anche nella vita».

Progetti futuri insieme?

Biagio Izzo: «Stiamo già preparando il nuovo spettacolo estivo che si intitola “Tutto esaurito”. Sono convinto che ci sarà da divertirsi. È la storia di tre amici del liceo che si sono persi di vista dopo un litigio. Si ritrovano, loro malgrado, nello stesso bungalow in un villaggio turistico. Qualcuno li ha fatti rincontrare, per rimettere insieme i pezzi».

Francesco Procopio: «La verità è che Biagio sta iniziando a fare un percorso teatrale di spessore nelle stagioni invernali, poi quando vuole rilassarsi d’estate mi fa: Procopio vieni (risata, ndr)».

Biaggio Izzo, Francesco Procopio: cinema, tv o teatro?

Francesco Procopio: «Se facciamo cinema e tv è tutto finalizzato al teatro».

Biagio Izzo: «Se facciamo cinema o TV, è per riportare il pubblico in sala. La TV va fatta bene e con moderazione. “Stasera tutto è possibile” è un programma che ci diverte perché lascia spazio all’improvvisazione. Noi veniamo dalla commedia dell’arte. Mai ingabbiare un comico!».

Un consiglio ai giovani aspiranti attori?

Biagio Izzo: «Fate questo mestiere solo se lo amate veramente. Se sei tu a crederci, non ti ammazza nessuno. Se lo senti dentro di te, nel tuo cuore, persevera!».

Francesco Procopio: «Non fate questo mestiere! (ride, ndr)».

Biagio Izzo, Francesco Procopio, un saluto al pubblico?

Insieme: «Siete sempre molto calorosi, cercheremo di essere all’altezza di cotanto affetto».

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