I sapori calabresi allo Slow fish
- Postato il 6 maggio 2025
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- Di Quotidiano del Sud
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Il Quotidiano del Sud
I sapori calabresi allo Slow fish
A Slow Fish 2025 a Genova, dall’8 all’11 maggio, la Calabria torna protagonista con un programma sorprendente, tra degustazioni che mettono al centro gli ecosistemi acquatici e costieri e tanti approfondimenti sui temi del turismo lento e consapevole.
AL porto antico di Genova dall’8 all’11 maggio si celebra la dodicesima di Slow Fish. Alla manifestazione, organizzata da Slow food Italia, partecipa anche la Calabria nel segno del mare e degli ecosistemi costieri.
Il dipartimento Agricoltura e Sviluppo rurale della Regione Calabria e Slow food Calabria nei quattro giorni di evento, hanno organizzato vari focus per scoprire il territorio e gli ecosistemi costieri. «Regione immersa nel Mediterraneo, mare culla di civiltà, – spiegano – la Calabria diventa protagonista di un viaggio di bellezza».
LA CALABRIA PROTAGONISTA A MAGGIO A SLOW FISH A GENOVA
Protagonisti del racconto la pesca e i pescatori, gli olivicoltori, i viticoltori, i produttori di agrumi, i presìdi Slow food e i tanti cuochi dell’Alleanza Slow food. Le degustazioni metteranno al centro gli ecosistemi acquatici e costieri (dall’umami, alle fermentazioni e all’olio). Ci saranno anche vari approfondimenti sui temi del turismo lento e consapevole e della biodiversità.
Ecco i dettagli del programma. L’8 maggio si parlerà di piccante e sapido fermentato legati alle strategie di sopravvivenza e cultura del gusto nella cucina costiera calabrese. Sono sapori definiti di “battaglia”: il piccante anestetizza e protegge, il salato conserva, la fermentazione trasforma. I “sapori di battaglia” sono quelli nati per necessità, ma «diventati patrimonio di gusto e identità». Ci sarà la degustazione dell’insalata di pescestocco con zeste di arancia Belladonna di San Giuseppe (che sono presidio Slow food).
A SLOW FISH DALL’UMAMI AI SAPORI DELLO STRETTO
Il 9 maggio sarà dedicato a un viaggio che va dall’umami ai sapori dello Stretto. «In questo laboratorio sensoriale scopriremo il “quinto gusto”, accanto al dolce, salato, acido e amaro. L’umami è un sapore profondo, persistente, rotondo, che in natura si trova nel pesce azzurro, nei pomodori secchi, nelle alghe, nei formaggi stagionati e nei cibi fermentati» spiegano gli organizzatori. Tra i cibi da assaporare: le alici sotto sale e in olio extravergine di oliva, ricche di acido glutammico naturale; i pomodori secchi, fonte vegetale di umami; il pecorino stagionato, ricco di proteine e peptidi liberi e il brodetto con alghe. Nella stessa giornata si parlerà dell’area culturale tra Reggio e Messina che viene definita «un luogo di scambi e radici comuni delle sue comunità che in questo corridoio marino sono entrati in contatto con merci, tradizioni, gastronomia».
LABORATORI DI DEGUSTAZIONE
Il laboratorio di degustazione è a cura di Emanuele Gregorio (Alleanza Slow food dei cuochi) sulle ricette della tradizione gastronomica dello Stretto. In abbinamento alle preparazioni della cucina: pane secrìa di Pellegrina e i vini della comunità Slow food di Bagnara Calabra.
SLOW FISH E VINI A CONFRONTO
Il 10 maggio vini a confronto tra Calabria e Liguria. Da una parte il Moscato al governo di Saracena e dall’altra il Cinque Terre Sciacchetrà. Sarà l’occasione per rinnovare il gemellaggio tra produttori e stili quasi univoci di coltivare la vigna e custodire le uve raccolte. In abbinamento alla degustazione dei vini i formaggi del Pollino. Non solo vini ma anche birre: i fermenti marini. In un incontro tra fermentazione cerealicola e conservazione ittica. Le birre artigianali di De Alchemia, prodotte con ingredienti locali, dialogano con la tradizione marina delle conserve ittiche di Calabraittica – Fish different e Oroazzurro e lo stocco di Mammola.
GLI ULTIMI APPUNTAMENTI
Gli appuntamenti si chiudono l’11 maggio con il rapporto tra l’olio extravergine e il mare. Nella degustazione una delle tante espressioni possibili del connubio tra olio e mare: la calamarata con pescestocco di Mammola alla ghiotta. L’ultimo incontro è dedicato a una riflessione sul turismo del futuro e per la degustazione Slow food ha pensato alla lestopitta, un arcaico pane grecanico, farcito con patate silane, cipolla di Tropea e stocco fritto.