Bezos fa blindare Venezia per il suo matrimonio mentre Amazon è indagata per frode fiscale da 1,2 miliardi

  • Postato il 28 giugno 2025
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Mentre a Venezia va in scena il (finto) matrimonio hollywoodiano tra Jeff Bezos e Lauren Sánchez, con la città trasformata in scenografia dell’evento, calli chiuse ai comuni mortali e ampio dispiegamento di polizia locale e agenti di sicurezza privati, a Milano continua l’indagine della procura su Amazon (aperta nel 2021) per dichiarazione infedele ed omessa dichiarazione. Alla multinazionale dell’e-commerce fondata dal magnate viene contestata una presunta frode da 1,2 miliardi di euro. Nel mirino degli inquirenti milanesi c’è l’algoritmo predittivo di Amazon, che stando alle accuse non tiene in considerazione gli obblighi tributari di chi mette in vendita sul proprio market-place in Italia merce di venditori extraeuropei senza dichiararne l’identità e i relativi dati all’Agenzia delle Entrate ai fini del pagamento dell’Iva. In un altro fascicolo del tutto autonomo è indagata Amazon Italia Transport, che secondo i pm Paolo Storari e Valentina Mondovì si avvale di “serbatoi di manodopera” che sfruttano il lavoro e frodano il fisco attraverso un meccanismo di fatture false e contratti di appalto fittizi.

Bezos, che è tra gli uomini più ricchi del mondo con un patrimonio stimato di 231 miliardi di dollari, dal canto suo stando a file riservati dell’Internal revenue service resi pubblici nel 2021 da ProPublica non ha pagato alcuna imposta federale nel 2007 e nel 2011. Lo scorso anno stando a stime di Forbes ha versato invece circa 2,7 miliardi, per effetto di forti vendite di azioni Amazon che gli hanno consentito di realizzare una plusvalenza da 60 miliardi di dollari.

“Mentre Venezia viene blindata per il matrimonio di Bezos, c’è chi preferisce attaccare chi denuncia le disuguaglianze piuttosto che parlare dei veri problemi. Commentatori come Sallusti ci accusano di essere ‘contro Venezia’, ma non dicono nulla sull’inchiesta per frode fiscale che coinvolge il gruppo Amazon, né sul trattamento disumano dei lavoratori, gestiti da un algoritmo che impone 150 consegne al giorno e tre minuti per pacco”, commenta Angelo Bonelli, deputato do Avs e co-portavoce di Europa verde. “Se Bezos spende milioni per il suo sì veneziano, l’1% più ricco del pianeta ha aumentato la propria ricchezza di 42.000 miliardi di dollari in 10 anni, 34 volte più della metà più povera del mondo. E paga meno tasse che mai: lo 0,5% della propria ricchezza, secondo l’Osservatorio Fiscale Ue. Per questo torniamo a chiedere con forza una tassa globale sui super ricchi : mille miliardi di dollari all’anno da destinare alla lotta alla povertà, per contrastare la fame nel mondo e la crisi climatica. Tax the rich”.

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Il Fatto Quotidiano

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