Bendicenti racconta l'Europa 'Al centro della tempesta'
- Postato il 10 aprile 2025
- Di Agi.it
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Bendicenti racconta l'Europa 'Al centro della tempesta'
AGI - In un mondo scosso da tensioni globali, conflitti (armati e commerciali), nuove sfide sistemiche, 'Al centro della tempesta' di Donato Bendicenti (Rai Libri, 253 pp, 20 euro) si propone come bussola per orientarsi in un'epoca dominata dall'incertezza. Con una narrazione tanto precisa quanto personale, il giornalista - capo della sede di corrispondenza della Rai a Bruxelles - ripercorre gli eventi chiave che hanno modellato il presente geopolitico, ponendo l'Europa al centro di un'analisi lucida.
Il libro si apre con l'attentato contro Donald Trump nel luglio 2024, simbolo di un'America quanto mai polarizzata, e si snoda lungo l'anno elettorale più affollato della storia, con oltre quattro miliardi di persone chiamate alle urne in tutto il mondo. Da questo incipit personale (la telefonata con il direttore del Tg1 sulla copertura dell'evento) e potente – vissuto da Bendicenti in prima linea nel racconto televisivo – prende il via una riflessione ampia sulla nuova architettura globale e sul ruolo dell'Unione europea.
Il volume alterna cronaca e analisi: dalla riconferma di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea, all'avanzata delle destre in molti Stati Ue, passando per la rinascita di dinamiche protezionistiche e il progressivo indebolimento dell'ordine internazionale liberale. Ma trovano spazio anche Regno Unito, con l'elezione che ha portato alla schiacciante vittoria dei laburisti ma anche al ritorno con exploit di Nigel Farage.
Poi l'India, sempre più protagonista sia a livello economico che geopolitico; la Cina, in crescita ma ancora alle prese con limiti interni strutturali; e la Russia, che attraverso la guerra in Ucraina ha profondamente destabilizzato l'equilibrio internazionale. Bendicenti tratteggia l'Europa come "il centro della tempesta", un'entità potente per storia e valori ma troppo spesso incapace di esercitare pienamente il proprio peso geopolitico tra i colossi Usa e Cina.
Con uno stile che unisce rigore giornalistico e profondità culturale, esplora la dialettica tra ordine mondiale e disordine globale, richiamando pensatori come Hegel, Giannini e Keynes. La guerra, la pace impossibile, le contraddizioni della globalizzazione, il ritorno dei nazionalismi: temi complessi affrontati con la chiarezza del cronista, senza indulgere in tecnicismi o semplificazioni.
La prefazione firmata dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, richiama i valori fondanti dell'Unione europea – libertà, democrazia, uguaglianza, Stato di diritto, dignità della persona - e sottolinea l'urgenza di una politica estera e di difesa comune capace di rafforzare il ruolo del continente nel nuovo ordine mondiale. Tajani rilancia anche la necessità di un'Europa più competitiva, meno burocratica e più vicina ai cittadini. Elementi cardine del rapporto di Mario Draghi che più volte viene richiamato nel testo da Bendicenti.
Il vicepresidente della Commissione europea, Raffaele Fitto, nel suo intervento invece riflette sulle sfide del rilancio industriale, della semplificazione normativa e dei costi dell'energia, temi cruciali per un'Europa che ambisce a essere non solo un mercato, ma anche una comunità politica e sociale. Ampio spazio è dedicato alle elezioni europee del 2024 e ai nuovi equilibri politici emersi a Strasburgo e Bruxelles, ma il racconto si allarga agli scenari globali: l'ascesa di nuove potenze regionali, la crisi del Medio Oriente, la sfida climatica, le tensioni nello spazio digitale.
In ogni pagina, l'Europa appare come un gigante potenziale, ancora alla ricerca di una volontà politica comune in grado di tradurre il suo peso economico e culturale in leadership strategica. Al centro della tempesta si legge come un diario di bordo di un osservatore privilegiato che, senza rinunciare alla passione civile, riflette sulle grandi domande del nostro tempo: quale Europa vogliamo? Quale posto può ancora occupare nel nuovo ordine mondiale? E a quali condizioni?
Il libro è anche un inno al valore del servizio pubblico e dell'informazione responsabile, come testimoniano le pagine dedicate alla copertura televisiva della guerra in Ucraina e ad altri eventi storici recenti. 'Al centro della tempesta' è un saggio che racconta non solo l'Europa, ma anche il mestiere del cronista di fronte a un mondo che cambia più in fretta della nostra capacità di comprenderlo. Un invito a non voltarsi dall'altra parte, a partecipare, a costruire, anche "al centro della tempesta".
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