Basilicata, la “filiera culturale” per sopravvivere

  • Postato il 5 maggio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Basilicata, la “filiera culturale” per sopravvivere

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Il crollo demografico in Basilicata richiede urgenti interventi per trattenere i giovani, la “filiera culturale”, con Matera hub, può creare lavoro diffuso e rivitalizzare le aree interne.


Le pessime notizie sulle previsioni di crollo della popolazione in età lavorativa della Basilicata nel prossimo decennio (- 50.000 unità), ieri pubblicate, sono la conferma, se necessaria, del collasso demografico che in un futuro molto prossimo porterà letteralmente alla scomparsa geografica (ed istituzionale) della nostra regione. Per scongiurare questa tragedia sociale e demografica non c’è più tempo da perdere, e bisogna mettere mano da subito a provvedimenti che consentano di “mantenere in loco” l’ultima giovane generazione in età lavorativa, ancora presente nelle nostre “aree interne”: nel profetico ’”osso” di Manlio Rossi Doria, ormai pressochè totalmente spolpato di muscoli e cervelli.

Da queste colonne ho più volte fatto presente che c’è un “metodo” per perseguire questo obiettivo: incentivare la “filiera culturale” che, senza straordinari investimenti (oggi assai problematici), può creare rapidamente “lavoro diffuso”; perché essa è “oggettivamente” diffusa, e capillarmente distribuita su quelle “aree” e territori, sia in termini di “patrimonio” storico-culturale-ambientale (“giacimenti”), che di “capitale sociale” (associazionismo, e specificatamente giovanile), e di “infrastrutture culturali” (musei civici ed ecclesiastici, biblioteche, archivi documentali, parchi letterari, fondazioni culturali, pinacoteche). “Filiera” che va organizzata, sostenuta, “comunicata” e valorizzata, per far rivivere (con flussi costanti di “abitanti temporanei”) quelle aree in via di pernicioso abbandono.

MATERA 2019: UN “HUB” DA RIORGANIZZARE E INTEGRARE

“Filiera” della quale il 2019 ha designato un “hub”: Matera/Capitale della Cultura Europea. Un “hub” che va anch’esso riorganizzato, integrando il suo “brand” (racconto) sia “storicamente” (oltre la cultura rupestre, la cultura della città europea, anche contemporanea), e sia “geograficamente” (le testimonianze di quelle culture diffuse appunto nel territorio regionale). L’attività promozionale ed incentivante dell’“hub-Matera”, va pertanto indirizzata al perseguimento di detta “mission”, di questo obiettivo di salvaguardia demo-geografica della Basilicata, della quale del resto la città dei Sassi è parte imprescindibile.

LA FONDAZIONE MATERA/BASILICATA/2019 COME STRUMENTO OPERATIVO CULTURALE

E c’è anche una “struttura di servizio”, già collaudata, che potrebbe farsi carico di organizzare e portare a compimento tale “mission”: la Fondazione Matera/Basilicata/2019, la cui sfera d’attività riguarda appunto l’intero patrimonio culturale regionale, e che potrebbe, sul solco delle gratificanti iniziative del mitico 2019 (vedi le “Capitali per un giorno”), creare le condizioni per “mettere in rete” e valorizzare l’intera filiera culturale regionale, promuovendone i nodi in “Capitali per TUTTI i giorni”. La cultura pertanto come “asset strategico” per lo sviluppo del territorio, per contrastarne lo spopolamento, e che si traduce in una operazione finalizzata all’“emersione” dall’oblio, tonificazione di ruolo, proiezione in una dimensione internazionale del “genius loci” lucano, avendo Matera quale hub riconosciuto.

Ci sono quindi tutte le condizioni “operative” per mettere mano a questo progetto di “futuro culturale” per la sopravvivenza della nostra regione. E ci sono infine anche le condizioni “politiche” per avviare questa svolta strategica: che vengono dal dibattito pre-elettorale che interessa proprio l’hub/Matera, in vista del rinnovo della sua Amministrazione Comunale Dibattito nel quale sembra però prevalere una concezione prevalentemente strumentale del ruolo della “filiera culturale” quale “asset turistico”, che prescinde dal necessario approfondimento dei contenuti culturali specifici del messaggio che essa deve veicolare per essere geograficamente coinvolgente.

L’URGENZA DEMOGRAFICA E L’IMPEGNO DELLA NUOVA AMMINISTRAZIONE DI MATERA

E questo nonostante nei principali documenti che hanno preceduto, sul piano dei contenuti programmatici, l’avvio della campagna elettorale (dal “Manifesto per la Buona Politica” alla “Marcia per Cultura ed il Lavoro”) la “strategia dell’hub”, della filiera e delle reti culturali territoriali, sia chiaramente contenuta ed esplicitata. Va pertanto fatta chiarezza da parte degli schieramenti candidati: l’urgenza demografica innanzi citata, chiede risposte tempestive ed adeguate, ed è pertanto di vitale importanza che la nuova Amministrazione materana (di prossimo insediamento) si impegni a metter mano e ad attivare da subito tale strategia. Il rischio, neanche tanto remoto, per la sopravvivenza della nostra regione, è che tutto si concluda a “tarallucci e vino” (sagre, eventi ed “attrattori”), forieri più di episodici “ritorni”, (finchè resiste, anagraficamente, la “memoria” di una comunità sradicata), che di stabile “restanza”.

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