Bar Sport e Luisona, flash di un'Italia scomparsa
- Postato il 9 settembre 2025
- Cultura
- Di Agi.it
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Bar Sport e Luisona, flash di un'Italia scomparsa
AGI - Il nome di Stefano Benni è legato indissolubilmente al Bar Sport che dava il titolo al suo primo romanzo del 1976, una fotografia dell'Italia di provincia con personaggi e aneddoti in cui ogni tifoso si è riconosciuto.
"È uno di quei luoghi, immaginari ma non troppo, che ogni lettore crede di riconoscere e su cui esercita la fantasia", spiegò lo scrittore bolognese in un'intervista, "così può provare nostalgia per qualcosa di bello e unico. Anche se spesso la realtà era più complessa e meno bella di quanto lui ami ricordare".
La leggendaria Luisona
Indimenticabile è il capitolo sulla Luisona, la pastarella-reliquia rimasta esposta dal 1959 che nessuno osava mangiare. "Guardando il colore della sua crema i vecchi riuscivano a trarre le previsioni del tempo", la descrive Benni narrando del giorno in cui fu consumata da un rappresentante "trovato appena un'ora dopo, nella toilette di un autogrill di Modena, in preda ad atroci dolori. La Luisona si era vendicata".
'Bar Sport' descrive un locale come ce n'erano in ogni angolo del Paese, Benni spiegò che era "un misto di almeno tre bar del Nord e due del Sud" senza però specificare quali: la locandina dei gelati confezionati, qualche sedia di plastica, le cannucce alla porta e dentro il juke-box, il flipper, la Gazzetta stropicciata. Ma è soprattutto uno spaccato antropologico con i suoi surreali personaggi, dal tecnico esperto di tutto al nonno da bar, dallo sparaballe al ragioniere innamorato della cassiera. In questa commedia umana si raccontano il biliardino, le partite a briscola e il chiacchiericcio calcistico prima che le pay-tv e Internet rivoluzionassero il modo di seguire lo sport, quando le partite si ascoltavano alla radio e i gol si vedevano a '90 minuto'. Un microcosmo maschile in cui si discuteva animatamente per un rigore del 1966 o si sfornavano formazioni da mettere in campo. O dove fiorivano leggende, come quella del Piva, calciatore dal tiro portentoso.
L'immagine più vivida del romanzo resta quella della Luisona, diventata addirittura sinonimo di alimento non fresco. "Nel Bar Sport non si mangia quasi mai", è il racconto di Benni, "c'è una bacheca con delle paste, ma è puramente coreografica. Sono paste ornamentali, spesso veri e propri pezzi d'artigianato". E la Luisona "era la decana delle paste", "una pastona bianca e nera, con sopra una spruzzata di quella bellissima granella in duralluminio che sola contraddistingue la pasta veramente cattiva". Lo scrittore in un divertente video aveva confessato di avere un rapporto di amore-odio con questa sua 'brioche letteraria': "Ho scritto decine di libri ma per milioni di lettori io sono quello della Luisona".
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