Baby Gang è stato scarcerato e va ai domiciliari: in comunità a disintossicarsi col braccialetto elettronico

  • Postato il 2 ottobre 2025
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Il gip di Milano, Fiammetta Modica, ha scarcerato il trapper Baby Gang, dopo che quasi un mese fa era stato arrestato per detenzione di una pistola clandestina. E ha disposto per lui i domiciliari, con braccialetto elettronico, in una comunità terapeutica, nel Milanese, per un percorso di “disintossicazione”.

La decisione arriva dopo l’istanza l’avvocato Niccolò Vecchioni per Baby Gang (vero nome Zaccaria Mouhib), ormai da anni protagonista delle cronache giudiziarie ma anche ai vertici delle classifiche di streaming, con quasi 3 milioni di follower e collaborazioni importanti.

L’avvocato ha affermato che Baby Gang è “un artista” che, al di là della sua “immagine esteriore”, è “niente più che un giovane italiano di seconda generazione afflitto da patologiche dipendenze da sostanze, e che sta cercando, in ogni modo, di emergere dal contesto economico e sociale profondamente degradato e disagiato al quale è stato, sin da giovanissimo, esposto e del quale è divenuto, suo malgrado, narratore”.

L’avvocato nell’istanza ha evidenziato anche “la ferma volontà” del cantante “di intraprendere un percorso terapeutico per guarire dalle proprie patologie” che sono la “spinta propulsiva” per gli illeciti. E ha fatto notare che, anche nel caso della sparatoria del 2022 a Milano per cui è stato condannato in via definitiva, non era lui a “impiegare le armi per ferire gli oppositori”. Il legale segnala pure una sua “forma di patologica fascinazione per le armi” e spiega che, grazie alle cure, lui che è anche un “simbolo generazionale” potrebbe finalmente “abbracciare una nuova dimensione di vita”.

Il trapper, l’11 settembre, era finito in carcere ancora una volta dopo che i carabinieri, in un’inchiesta più ampia della Procura di Lecco, avevano trovato in una camera d’albergo a Milano, dove dormiva dopo essersi esibito al concerto di Emis Killa, una semiautomatica con matricola abrasa dentro un porta tovaglioli. Nel frattempo, a Calolziocorte, nel Lecchese, a casa sua erano state recuperate altre due pistole.

L’indagine era partita dal ritrovamento di un mitragliatore AK47, riconducibile alla famiglia Hetem (sono stati arrestati), utilizzato “durante le riprese di alcuni video” di Baby e dell’amico e collega Simba La Rue. “Ho paura di essere derubato, perché indosso sempre una collana dal valore di più di 200mila euro”, aveva spiegato il 24enne dopo l’arresto per giustificare il fatto che avesse quell’arma. Il gip, sostituendo la misura cautelare, dà atto che la difesa del trapper ha prodotto documenti che attestano “lo stato di tossicodipendenza” per assunzione di cannabis e alcol.

E che la “Asst della Regione Lombardia” lo ha “preso in carico” per un percorso presso quella comunità che si è dichiarata disponibile.

Per la Procura, doveva rimanere in carcere, avendo più volte violato la misura di sorveglianza speciale a cui è sottoposto. Secondo la gip, però, possono bastare il braccialetto elettronico e “stringenti prescrizioni”, perché non sussistono esigenze cautelari “di eccezionale rilevanza” per tenerlo in carcere.

È “molto giovane”, scrive ancora il gip, e “può seguire quel percorso di cure. Dovrà rispettare le regole, non potrà tenere e usare telefoni e altri dispositivi e di conseguenza i social e potrà vedere solo i familiari e la sua compagna. E se commetterà violazioni, tornerà in carcere”.

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Il Fatto Quotidiano

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