Avs, la proposta alternativa alla riforma della sanità di Bucci presentata a Music For Peace
- Postato il 6 dicembre 2025
- Politica
- Di Genova24
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Genova. Dagli spazi di Music for Peace a Genova, Alleanza Verdi Sinistra ha presentato pubblicamente la propria critica alla riforma della Sanità regionale di Bucci e, contestualmente, ha illustrato la propria visione alternativa: una riforma che parta dal basso e metta al centro la prevenzione, la sanità pubblica e i territori.
L’appuntamento è stato un’occasione per approfondire i temi oggetto della riforma, e tirare le fila sul percorso congiunto delle opposizioni, con l’ultima tappa del tour nelle province di ieri sera a Genova.
Al tavolo di oggi pomeriggio si sono alternati amministratrici e amministratori regionali, responsabili sanità e rappresentanti locali di AVS, Europa Verde e Sinistra Italiana. Dai consiglieri regionali di AVS Selena Candia e Jan Casella al responsabile Sanità regionale di Sinistra Italiana Roberto Centi; dalla segretaria regionale di Sinistra Italiana, Carla Nattero, ai coportavoce regionali di Europa Verde, Simona Simonetti e Simon Møller, passando per la segretaria provinciale di Genova di Sinistra Italiana, e presidente del Municipio Centro Est, Simona Cosso.
“Abbiamo pensato a questo appuntamento per tirare le fila in previsione della ‘maratona’ in Consiglio regionale sulla riforma sanitaria, in programma martedì e mercoledì prossimo, 9 e 10 dicembre – hanno spiegato gli organizzatori di AVS -. La nostra critica alla riforma della giunta Bucci è netta, nel merito e nel metodo. Per riformare, e migliorare realmente la situazione della sanità in Liguria, si sarebbe dovuto partire dal coinvolgimento delle realtà locali, dai lavoratori del settore, da una visione che mettesse insieme la prevenzione, i territori e il rilancio della sanità pubblica”.
Com’è emerso dal convegno, la riforma presentata dalla maggioranza regionale di centrodestra – elaborata in poche settimane e senza un reale coinvolgimento delle comunità locali – rischia di accentrare decisioni e risorse, riducendo l’accesso ai servizi e aumentando le disuguaglianze tra aree urbane e interne. AVS ha ribadito invece la necessità di rafforzare i presidi territoriali, la medicina di prossimità e la capacità del sistema pubblico di rispondere ai bisogni reali delle persone.
“La nostra opposizione alla nuova legge sanitaria sarà totale – hanno avvertito i consiglieri regionali di AVS Selena Candia e Jan Casella -. Per migliorare la sanità ligure, bisogna partire dal basso, dai bisogni delle persone e dei territori, Bucci invece accentra tutto su un mega direttore. Noi crediamo nella sanità territoriale e di prossimità, che punti sulla prevenzione, mentre il centrodestra punta tutto su ospedalizzazione e prestazioni, a tutto vantaggio dei privati. Lo sfascia-sanità di Bucci è stato scritto in un mese per cercare di mettere una toppa al buco di bilancio ed è sbagliato anche chiamarla riforma: una riforma porta una modalità innovativa, rivolta al futuro, per adeguare la normativa alle esigenze attuali, mentre questo è l’esatto contrario”.
Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i punti critici della riforma di Bucci, che secondo AVS indebolirebbe la rete dei servizi e non affronterebbe le carenze strutturali già evidenziate dagli operatori e dalle comunità locali. La visione alternativa di AVS punta invece su investimenti stabili, programmazione condivisa e centralità della prevenzione come chiave per ridurre il carico su pronto soccorso e reparti ospedalieri.
“La cosiddetta riforma sanitaria del presidente Bucci è scorretta nel metodo e ingiusta nel merito – commenta senza mezzi termini il responsabile Sanità regionale di Sinistra Italiana, Roberto Centi -. Nel metodo come al solito si pretende di risolvere una questione complessa come quella della sanità ligure partendo da una frettolosa riorganizzazione amministrativa verticistica, senza avere preventivamente ascoltato gli operatori sanitari a tutti i livelli, le associazioni, i sindacati e le realtà territoriali che da anni vivono una situazione drammatica, soprattutto nelle aree laterali della Liguria. Nel merito perché, coagulando il potere di decisione e di spesa su poche figure di potere nel capoluogo, rischia di dare il via ad una accentramento ben più pericoloso delle risorse, del personale e anche ad una mobilità coatta dei pazienti, che corrono il rischio di doversi trasferire anche di molti chilometri per usufruire di servizi che dovrebbero fare parte del diritto inalienabile alla salute”.
L’iniziativa di oggi rientra in un percorso regionale di AVS, e più in generale di tutte le opposizioni, di ascolto e confronto, che coinvolge operatori sanitari, amministratori, comitati e cittadini. L’obiettivo è costruire una riforma partecipata e fondata su dati reali, trasparenza e programmazione pluriennale.
“È importante che su un argomento essenziale come la salute le opposizioni si siano unite, sulla base di un documento comune, per fare una battaglia contro lo ‘sfascia sanità’ di Bucci – commenta la segretaria regionale di Sinistra Italiana, Carla Nattero -. Oggi come AVS abbiamo fatto il punto insieme ai nostri consiglieri regionali, su tutte le critiche espresse, negli incontri tenutisi in queste settimane, dagli operatori del settore, dai cittadini. Intendiamo calibrare al meglio la nostra opposizione che sarà intransigente contro la riforma Bucci, ma nello stesso tempo proporrà misure concrete per cambiare la sanità ligure. Vogliamo che ritorni pubblica, dia risposte a quel 10% di cittadini liguri che hanno rinunciato a curarsi, sia vicino ai territori, soprattutto a quelli più fragili, con bassa densità demografica e forte invecchiamento”.
Nell’incontro di oggi presso Music for Peace AVS ha ribadito che “prendersi cura” significa prima di tutto restituire alla sanità pubblica risorse, attenzione politica e un ruolo centrale nello sviluppo della Liguria. Per questi motivi AVS, e le altre forze di minoranza, hanno annunciato da subito una netta opposizione ad una riforma giudicata dannosa; promuovendo contestualmente un progetto alternativo che rafforzi il sistema pubblico e difenda i diritti delle persone.
“I problemi della sanità ligure vengono da lontano ma si sono sensibilmente aggravati nei 10 anni di amministrazione di destra – spiegano i coportavoce regionali di Europa Verde, Simona Simonetti e Simon Møller -. La sanità pubblica a regia regionale è in affanno mentre prospera l’offerta privata. Curarsi non è più un diritto ma un servizio per chi può permetterselo. Il servizio sanitario regionale è sopraffatto dai problemi, succube delle emergenze che si verificano per mancata programmazione e con l’ultima riforma Bucci in preda a megalomania accentratrice”.
Oltre all’accentramento, al concreto rischio di proliferazione di prestazioni sanitarie sempre più private e al mancato coinvolgimento dei territori, i relatori dell’evento odierno di AVS hanno puntato il dito anche sul diritto di accesso alle prestazioni sanitarie. Un diritto che dovrebbe essere sempre più salvaguardato in una corretta riforma sanitaria e non essere messo a rischio.
“Bucci si è ritrovato con due problemi: il buco di bilancio lasciato dal suo amico Toti e l’imminente scadenza mandato dei direttori sanitari, ma quella che ha proposto non è una riforma sanitaria – puntualizza la segretaria genovese di Sinistra Italiana, e presidente del Municipio Centro Est, Simona Cosso -. Ancora una volta si privilegiano le privatizzazioni, soprattutto nelle zone periferiche della Liguria. Privatizzare però non fa risparmiare soldi pubblici, anzi, spesso triplica i costi per la Regione, per questo sarebbe bene ripartire dai servizi pubblici, dall’assunzione del personale e dall’aumento degli stipendi”. “Ancora prima di tutto questo – conclude Cosso – il piano assunzioni e la riorganizzazione deve ripartire da una mappatura dei servizi esistenti e dei bisogni degli abitanti sul territorio. La centralizzazione non è la soluzione, servirebbe una ridistribuzione sul territorio della medicina territoriale, il coinvolgimento dei medici di medicina generale, una mappatura di ciò che abbiamo e di ciò che manca”.