Auto importata da privato o concessionario, cosa cambia tra costi e garanzie
- Postato il 30 luglio 2025
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- Di Virgilio.it
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Quando si decide di comprare un’auto dall’estero, la prima scelta da compiere riguarda il canale di acquisto: rivolgersi a un venditore privato oppure affidarsi a un concessionario? La decisione non è soltanto economica, ma anche strategica perché incide su una serie di aspetti. A parità di modello, anno e chilometraggio, la differenza tra le due opzioni può tradursi in centinaia di euro o pratiche da gestire.
I risparmi potenziali sull’acquisto di un’auto da un privato estero possono raggiungere fino al 20–30%, soprattutto per modelli recenti o di fascia alta, secondo comparazioni tra mercato italiano e tedesco. Questa differenza diminuisce però se consideriamo costi di omologazione, trasporto, bollo e Iva.
Acquisto da privato, prezzi più bassi ma anche più rischi
Acquistare un’auto usata importata da un privato permette in genere di ottenere un prezzo più competitivo rispetto al mercato italiano. I margini di trattativa sono più ampi e non essendoci intermediazione commerciale si evitano le voci legate alla rivendita professionale.
La convenienza apparente può nascondere alcune criticità. La prima riguarda la garanzia. A differenza di quanto avviene con i concessionari, il venditore privato non ha l’obbligo di offrire 12 mesi di garanzia di conformità. In caso di guasti successivi all’acquisto l’onere della prova e la responsabilità di eventuali riparazioni ricadono sull’acquirente, a meno che non riesca a dimostrare un vizio occulto preesistente, secondo quanto stabilito dagli articoli 1490 e seguenti del Codice civile.
Il tempo per immatricolare un’auto importata varia tra le tre e le sei settimane, a seconda dei ritardi nella consegna dei documenti, dell’eventuale revisione obbligatoria e della disponibilità degli uffici della Motorizzazione civile. Se si comprano auto da privati, ogni ritardo nella documentazione allunga l’attesa.
Burocrazia e documenti, il peso è tutto sull’acquirente
Un’altra variabile è legata alle pratiche burocratiche. Importare un’auto acquistata da un privato richiede di gestire in autonomia l’immatricolazione in Italia, la traduzione dei documenti, l’omologazione se il modello non è già presente nel mercato nazionale, la radiazione per esportazione nel paese d’origine, oltre al pagamento dell’Iva nel caso si tratti di un veicolo considerato nuovo ovvero immatricolato da meno di sei mesi o con meno di seimila chilometri.
Ogni passaggio può essere curato attraverso agenzie di pratiche auto, il cui costo riduce il risparmio ottenuto con la trattativa privata. In più resta aperto il nodo della trasparenza sul chilometraggio: in mancanza di certificazioni ufficiali è più difficile verificare l’effettivo uso del veicolo e rilevare eventuali manomissioni del contachilometri.
Comprare da un concessionario: più caro, ma più tutelato
Diverso è il caso dell’acquisto da un concessionario specializzato nella rivendita di auto importate. In questo scenario il prezzo di partenza è in genere più alto, ma comprende una serie di servizi che sono di fatto un valore aggiunto. In prima battuta, il venditore professionale è obbligato a offrire una garanzia legale di conformità della durata di almeno 12 mesi.
In pratica, nel caso in cui emergano difetti non imputabili all’uso scorretto del veicolo, il cliente ha diritto alla riparazione gratuita, alla sostituzione del mezzo o, in caso di inadempienza, a una riduzione del prezzo o alla risoluzione del contratto. Alcuni concessionari offrono garanzie commerciali supplementari, estendibili fino a 24 o 36 mesi, che coprono anche guasti meccanici o elettronici esclusi dalla garanzia di base.
Anche quando si tratta con un concessionario estero, l’automobilista italiano può far valere la garanzia legale dell’Unione europea che prevede diritto di riparazione, sostituzione o risoluzione. In ogni caso far valere questi diritti può risultare complesso se il venditore è residente fuori Italia e non così semplice da contattare. Ecco allora che il consumatore finisce per gestire accordi informali o rimborsi parziali.
Spesso i contratti redatti in lingua straniera contengono formule ambigue come “acquistato come visto e piaciuto” o auto-identificazione del compratore come operatore commerciale per escludere la garanzia legale. Anche se queste clausole possono essere invalidabili, diventa più difficile contestarle quando si è firmato un documento in lingua non compresa.
Servizi compresi e documentazione pronta
Dal punto di vista amministrativo, il concessionario si occupa di tutte le pratiche di importazione, sdoganamento, revisione, omologazione e immatricolazione. In molti casi consegna l’auto già pronta per la circolazione in Italia, con targa definitiva e libretto nazionale. Il tutto alleggerisce il carico di tempo e responsabilità per l’acquirente.
Le pratiche ufficiali di nazionalizzazione di un veicolo usato importato prevedono l’iscrizione al Pra e la registrazione alla Motorizzazione tramite lo Sportello telematico dell’automobilista. Le spese fisse comprendono l’Imposta provinciale di trascrizione, gli emolumenti Aci (circa 27 euro) e le marche da bollo (circa 32 euro).
Grazie ai rapporti consolidati con i fornitori esteri, il rivenditore ha accesso a veicoli con cronologia documentale certificata che possono essere corredati da report che garantiscono la tracciabilità del chilometraggio, dei tagliandi e di eventuali sinistri passati.
Regole fiscali e assicurazione
Sul piano fiscale ci sono distinzioni di cui tenere conto. In caso di auto nuova acquistata in un Paese dell’Unione europea, l’Iva va versata in Italia, al 22%, indipendentemente dal canale utilizzato. Se invece il veicolo è classificato come usato e viene comprato da un privato straniero non è dovuta alcuna imposta sul valore aggiunto. Quando si compra da un concessionario estero, l’Iva può essere già compresa o esclusa a seconda della sua posizione fiscale.
Dal punto di vista assicurativo, l’acquisto da concessionario consente di accedere più facilmente a polizze Rc Auto e kasko sin dal primo giorno, grazie alla presenza di una documentazione completa e al fatto che il veicolo viene consegnato già con targa italiana. Con un’auto acquistata da privato all’estero può essere necessario sottoscrivere una polizza di transito estera o una copertura provvisoria, in attesa dell’immatricolazione in Italia, operazione che può richiedere diverse settimane.
Contenziosi, affidabilità e supporto post-vendita
Infine, in caso di contenzioso legale o malfunzionamenti sopravvenuti è più facile interfacciarsi con un concessionario che ha sede in Italia e risponde alle leggi nazionali, piuttosto che con un privato residente all’estero, con il quale è complesso attivare azioni legali internazionali o ottenere un risarcimento. Anche dal punto di vista psicologico, la certezza di avere un interlocutore stabile e professionale è un vantaggio che va ben oltre l’aspetto economico.