Audi Q6 Sportback e-tron, la prova de Il Fatto.it – Eleganza elettrica sul confine del vento – FOTO

C’è un confine, tra l’Italia e l’Est, che non è solo politico ma poetico. Una terra aspra e luminosa, in cui l’azzurro del mare si alterna alle rocce rosse del Carso e le strade sembrano dipinte tra vigneti e memorie. È qui, tra Porto Piccolo e Redipuglia, fino alle pieghe della Croazia, che abbiamo guidato la nuova Audi Q6 Sportback e-tron.

Un viaggio che sembra cucito su misura per questa vettura: silenziosa, scolpita, tecnologica, ma anche sensuale nella linea e fluida nella dinamica. In una parola: Audi. In due: evoluzione elettrica. La Q6 Sportback e-tron è la variante coupé del suv elettrico dei Quattro Anelli, primo modello Audi su piattaforma PPE (sviluppata con Porsche). E proprio come un buon confine, unisce mondi diversi: sportività ed efficienza, comfort e digitalizzazione, autonomia e piacere di guida.

Dal vivo ha presenza. Il tetto ribassato di 37 mm rispetto alla sorella “standard” e il CX di 0,28 le danno slancio e vantaggi concreti: fino a 17 km in più di autonomia, per un totale che può raggiungere — nella versione performance — ben 658 km. Ma è su strada che racconta la sua verità. Usciti dalle curve che si arrampicano verso il Sacrario di Redipuglia, l’auto resta piatta, composta. Le sospensioni pneumatiche adattive a regolazione continua filtrano tutto, ma lasciano comunicare. L’assetto, governato dall’Audi drive select, varia da comfort ad offroad fino alla modalità lift, alzando l’auto di 45 mm. Utile se, come noi, vi spingete su sterrati panoramici, tra pini, rovi e cielo.

E poi c’è il silenzio. Quello che a queste latitudini è parte del paesaggio. Un silenzio pieno di sostanza, rotto solo dal fruscio degli pneumatici e dalle accelerazioni fluide: nella versione da 326 CV il singolo motore posteriore regala 485 Nm e uno 0-100 in 6,7 secondi, più che adeguato per sorpassi fulminei o scatti tra tornanti. Per chi cerca ancora di più, c’è la SQ6 con 517 CV e trazione integrale. Ma già così il compromesso è ideale.

Il baricentro basso, merito della batteria da 100 kWh tra gli assi, rende l’auto stabile anche nei curvoni veloci della costiera. Lo sterzo progressivo è preciso, il retrotreno partecipa al gioco, e l’efficienza resta sorprendente: oltre 600 km reali con un pieno di energia sono possibili. E quando serve, bastano 10 minuti per recuperare 265 km alle colonnine HPC, grazie al sistema a 800 Volt.

Dentro, è un altro viaggio. La Q6 è un salotto tecnologico, con tre schermi principali (fino a 14,5” curvo OLED) e l’head-up display con realtà aumentata, che sembra disegnare frecce e avvisi direttamente sull’asfalto. La qualità è altissima, i materiali ecosostenibili (riciclati, ma eleganti), l’insonorizzazione degna di un’ammiraglia. Il passeggero anteriore ha persino un proprio display per film o navigazione. E se dici “Hey Audi”, l’auto ti risponde.

Lungo il confine, dove le lingue si mescolano e i profili delle case cambiano in pochi chilometri, la Q6 sembra perfettamente integrata. Ha il respiro lungo, il passo felpato, lo sguardo tagliente. È una coupé, sì, ma non ha compromessi. Carica 511 litri nel baule, traina fino a 2.400 kg, e si ricarica con un solo cavo, senza carte né app grazie al sistema Plug & Charge. In arrivo in questi giorni nelle concessionarie, l’ Audi Q6 Sportback e-tron sarà in vendita con prezzi a partire da 74.800 €.

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Il Fatto Quotidiano

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