Attiravano uomini soli per incontri particolari, poi la rapina: ma le vittime sono fuggite, arrestati dai Carabinieri

  • Postato il 16 marzo 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Attiravano uomini soli per incontri particolari, poi la rapina: ma le vittime sono sgusciate via e loro sono finiti in carcere.

Una banda che attirava uomini in cerca di avventure inconfessabili per poi rapinarli  è finita in carcere a Piacenza a seguito di un nuovo successo investigativo dei Carabinieri.

A organizzare i colpi era un gruppetto di 4 uomini e una donna di cui la Libertà, nel riferire la vicenda, non ha rivelato l’identità. Si sa solo che i tre arrestati (gli altri due sono stati denunciati a piede libero) sono italiani, in età fra i 19 e i 31 anni.

I Carabinieri hanno riferito di soli due casi di rapine finite a vuoto per gli aggressori. Se ci siano state altre rapine non è dato sapere.

Come agiva la banda

Attiravano uomini soli per incontri particolari, poi la rapina: ma le vittime sono fuggite, arrestati dai Carabinieri
Attiravano uomini soli per incontri particolari, poi la rapina: ma le vittime sono fuggite, arrestati dai Carabinieri – Blitzquotidiano.it

La Libertà descrive come agiva la banda che attirava le vittime sui social per degli incontri e poi le rapinavano. La banda, dopo aver minacciato le vittime, le costringeva consegnare denaro o oggetti di valore: le vittime venivano adescate su piattaforme social dedicate a incontri occasionali e attirate in luoghi appartati dove, forti della superiorità numerica e armati di coltelli, le rapinavano.
Sono due gli episodi contestati ai tre arrestati dai carabinieri della Compagnia di Fiorenzuola, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Piacenza.

Entrambe le vittime, tramite una nota chat di incontri che garantisce l’anonimato degli iscritti, si erano accordate per un appuntamento “al buio” in una località appartata nel Comune di Villanova. In entrambe le circostanze al momento dell’incontro era scattata una vera e propria imboscata. Oltre a colui che le aveva attirate nella trappola, le vittime si erano così trovate di fronte ad altri due complici.

La richiesta del gruppo, preceduta da minacce e da intimidazioni era sempre la stessa: soldi in contanti. A rendere ancora più grave la vicenda, il fatto che almeno uno degli aggressori fosse, in entrambi gli eventi, armato di coltello.

L’uomo reagisce e fugge

Nel primo episodio, la vittima designata, originaria della provincia di Parma, è riuscita con prontezza di spirito a risalire a bordo della propria auto e a fuggire, senza riportare conseguenze.
Nel secondo episodio invece, la vittima, sempre della provincia di Parma, ha ingaggiato una colluttazione con i tre, rischiando però di soffocare quando, precipitato dentro a un canale, è stato spinto con il volto nell’acqua da uno degli aggressori.

Tuttavia, era riuscito a rialzarsi e a trovare rifugio dentro alla propria vettura dalla quale, dopo avere bloccato le portiere, aveva chiamato il 112, mettendo così in fuga l’intera banda.

Era stato, però, costretto a restare in quei luoghi in attesa dei soccorsi, poiché i tre gli avevano, in precedenza, sottratte le chiavi dal veicolo.
Le rapide indagini dell’Arma, coordinate dalla Procura di Piacenza, si sono concentrate sull’analisi delle immagini riprese dalle telecamere situate nei pressi del luogo teatro delle imboscate, sia comunali, sia di alcune private abitazioni. La conoscenza di quei luoghi e delle persone residenti nel territorio di competenza, ha poi permesso ai Carabinieri della Stazione di Villanova di individuare, oltre ai tre che materialmente avevano preso parte alle due azioni, altre due persone (tra cui una donna), ritenute responsabili di avere svolto la funzione di palo e fornito sostegno logistico.

Nel corso delle perquisizioni, effettuate sia nella provincia, sia in quella di Cremona, sono stati rinvenuti oggetti ritenuti di particolare interesse investigativo, tra cui tre coltelli e una pistola giocattolo priva di tappo rosso.

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Autore
Blitz

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