Ater Matera, il pasticciaccio sul direttore
- Postato il 7 ottobre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Ater Matera, il pasticciaccio sul direttore
Ater Matera, una mina per la Regione Basilicata. La “presunta inconferibilità” del direttore Lionetti che ha bloccato l’approvazione del bilancio è un pasticciaccio che rischia di allargarsi. La questione nasce nel 2021 e riesplode dopo una recente sentenza del Tar
Un pasticcio molto intricato con nodi ancora da sciogliere e conseguenze che mettono a rischio gli atti approvati dall’Ater a cominciare dal bilancio bloccato qualche giorno fa in Regione. Il caso dell’Ater di Matera rischia di avere conseguenze gravi perché richiede approfondimenti sulla presunta irregolarità nella nomina del direttore generale dell’Ater di Matera Lionetti. Come ha spiegato direttamente in Consiglio regionale il presidente dell’ente Pittella.
LA NASCITA DEL CASO ATER MATERA
La questione ha sede indietro nel tempo e riguarda una dichiarazione di inconferibilità che aveva riguardato Lionetti che ha dichiarato, secondo quanto accertato dall’allora responsabile anticorruzione e direttore dell’Ater Petralla, l’insussistenza di motivi di incompatibilità pur essendo consigliere comunale e dunque non potendo accedere ad incarichi dirigenziali. L’allora RPCT ing. Petralla aveva dichiarato l’inconferibilità, della durata di 5 anni, di Lionetti il 30 luglio 2021. Aprendo un procedimento in relazione ad un ulteriore incarico che gli veniva conferito dall’amministratore unico dell’Ater.
L’INCONFERIBILITÀ DEL DIRETTORE
Successivamente l’Ater ha provveduto a rimuovere Petralla dall’incarico e nominare un nuovo RPCT che ha annullato tutti gli atti adottati. Recentemente una sentenza del Tar del Lazio dell’11 aprile del 2025 ha dichiarato inammissibile il ricorso di Ater nei confronti dell’Anac e dello stesso ex direttore. Ricorso con cui si impugnava il provvedimento «con cui l’ANAC ha accertato: «l’esistenza di un collegamento tra le attività svolte dal direttore e RPCT, ing. Donato Vito Petralla, in materia di prevenzione della corruzione e le misure adottate nei suoi confronti dall’Amministratore unico, avv. Lucrezia Guida».
IL TAR
Il Tar ha spiegato nel dichiarare inammissibile il ricorso che «l’ANAC non ha dichiaratamente svolto una valutazione globale della vicenda, non prendendo posizione sull’attendibilità della ricostruzione offerta dall’una o dall’altra delle parti, né ha posto vincoli puntuali alla successiva attività del soggetto vigilato, ben potendo il riesame richiesto non essere svolto o sfociare nella conferma o reiterazione dei provvedimenti già adottati, residuando quindi ampia facoltà di modulazione quanto al contenuto e all’estensione di essi». Insomma la richiesta di riesame avanzata da Anac rispetto ai provvedimenti presi rimane valida così come gli stessi provvedimenti.
ATER MATERA, LA REGIONE
Successivamente alla sentenza del Tar una lettera del maggio scorso a firma dell’avvocato Marchitelli è arrivata alla presidenza del Consiglio regionale con una ricostruzione complessiva della vicenda che si fonda sul fatto che «l’inconferibilità rilevata ed accertata non viene meno con l’annullamento degli atti da parte del nuovo RPCT né viene meno conseguentemente la nullità di tutti gli incarichi dirigenziali conferiti a Lionetti».
GLI ATTI DIRIGENZIALI NULLI
Insomma tutti gli atti dirigenziali sarebbero nulli.
«Come chiarito sia dall’Anac che dalla giurisprudenza amministrativa l’inconferibilità e la nullità operano ex se in quanto previste dalla legge. Ne deriva che anche l’incarico di direttore attuale che è stato conferito è nullo perché inconferibile» continua la lettera inviata alla presidenza del Consiglio regionale.
All’interno viene anche spiegato che la rimozione delle cause di incompatibilità che si è realizzata dopo la “dichiarazione mendace” effettuata non fa venir meno l’inconferibilità stessa e dunque l’impossibilità nei 5 anni successivi di avere cariche dirigenziali.
LA PRESA DI POSIZIONE DI PITTELLA
Da qui nasce la presa di posizione di qualche giorno fa del presidente del Consiglio regionale Pittella che aveva detto chiedendo e ottenendo il rinvio del bilancio in commissione per esaminare proprio questi aspetti: «devo porre una questione, la presidenza del Consiglio è stata interessata da alcune comunicazioni circa la presunta irregolarità nella nomina del direttore generale dell’Ater di Matera. E’ compito della presidenza del Consiglio a fronte di una notizia arrivata per iscritto esercitare la funzione di verifica e controllo.
LE RISPOSTE DELL’ATER MATERA
Le risposte giunte dall’Ater non hanno soddisfatto sotto il profilo giuridico, legale e amministrativo gli uffici della presidenza del Consiglio. La nomina avviene su proposta dell’amministratore alla giunta regionale. Abbiamo interpellato la giunta regionale. Propongo di rinviare l’atto perché potrebbe esserci un vulnus non facilmente colmabile, propongo di rinviare l’atto in commissione». Proposta che è stata accolta dal Consiglio regionale.
LA CONSULTA DI GARANZIA
Prima di questo passaggio lo stesso Pittella aveva interpellato la neo costituita Consulta di garanzia che si è espressa il 30 luglio e da un lato ha dichiarato l’inammissibilità della richiesta perché non ha “legittimazione” ad esprimersi rispetto a questa richiesta. Ha altresì però sottolineato due aspetti: «che le evidenziate censure di mendacio segnalate nella lettera dell’avvocato Marchitelli e dell’ingegner Petralla rivolte alle dichiarazioni dell’ingegner Lionetti impongono la verifica circa la segnalazione all’autorità giudiziaria per le verifiche del caso». L’altro aspetto è che «la funzione di vigilanza non spetta alla Consulta ma alla giunta regionale a cui lo stesso presidente del Consiglio può chiedere la funzione ispettiva prevista dallo statuto dell’Ater Matera».
I CHIARIMENTI CHIESTI ALL’AMMINISTRATORE UNICO
Infine la presidenza del Consiglio regionale ha chiesto chiarimenti anche all’amministratore unico dell’Ater che ha risposto confermando la bontà delle scelte fatte. «L’ingegner Lionetti ricopre legittimamente l’incarico conferitogli da cui non derivano spese o aggravi per l’ente. A supporto della nomina vi è il curriculum, la dichiarazione sull’assenza di cause di incompatibilità o inconferibilità e l’intervento del Responsabile Prevenzione Corruzione e Trasparenza (RPCT) che ha accertato l’assenza di cause ostative alla nomina». Giammetta ha anche spiegato che la strada di un dirigente interno sia stata considerata preferibile rispetto alla ricerca di un esterno. Risposte che però evidentemente non sono state sufficienti anche alla luce delle verifiche interne all’ente regionale tanto da portare Pittella a bloccare l’approvazione del bilancio e avviare in commissione l’iter dell’intera documentazione.
GLI INTERROGATIVI
La situazione pone evidentemente una serie di interrogativi. E’ valida la nomina di Lionetti o sussiste l’inconferibilità? Ed eventualmente gli atti sono tutti da considerarsi nulli? Parliamo di anni da dirigente, direttore pro tempore prima e direttore poi, quali sarebbero le conseguenze per l’ente?
Quali sono oggi le conseguenze anche per l’attuale gestione dell’Ater visto che la nomina implica anche una responsabilità politica vista la scelta “autonoma” di un dirigente interno e la conferma della regolarità degli atti? C’è un rischio concreto di commissariamento dell’Ater di Matera? Ci sono ripercussioni possibili anche sul bilancio regionale da una simile situazione? E soprattutto come è stato possibile che un’inconferibilità dichiarata nel 2021 sia stata ignorata per così tanto tempo? Insomma una pioggia di interrogativi per quello che da qualsiasi parte la si guardi appare come un vero e proprio pasticcio. Dalle conseguenze imprevedibili.
Il Quotidiano del Sud.
Ater Matera, il pasticciaccio sul direttore