Aster, sindacati sul piede di guerra per il piano manutenzioni: “La nostra pazienza è terminata”
- Postato il 20 febbraio 2025
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- Di Genova24
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Genova. “La situazione è ulteriormente precipitata“: questo il commento di Fabio Barbero (Filctem Cgil), Romeo Bregata (Femca Cisl) ed Elisabetta Colli (Uiltec Uil) sulle ancora assenti nuove assunzioni in Aster e sulla presentazione del nuovo piano manutenzioni.
Lo scorso 13 febbraio i sindacati avevano puntato il dito contro quelle che avevano definito “solo promesse. Da dicembre aspettiamo risposte che non arrivano su assunzioni e investimenti”. Il facente funzioni sindaco aveva promesso in risposta la partenza di una convocazione per il confronto, che però “non è mai stata inviata“, proseguono le sigle sindacali. Che oggi contestano il nuovo piano manutenzioni del Comune, con cui ad Aster viene affidata l’intera gestione del verde pubblico con l’assunzione di 30 nuovi giardinieri.
“Peccato che tutto ciò è l’oggetto della trattativa tra Comune e organizzazioni sindacali in piedi da mesi, e che noi, su richiesta del vice sindaco, abbiamo tradotto quanto concordato verbalmente al tavolo in un testo inviato al Comune il 9 dicembre 2024, per la necessaria sottoscrizione, senza ricevere alcuna risposta nonostante ripetuti solleciti – sottolineano i sindacati – Ora l’amministrazione comunale ‘vende’ come una sua iniziativa un progetto che è stato frutto di un lungo confronto sindacale”.
“Capiamo che le esigenze della campagna elettorale possano portare a fare questi scivoloni, ma tutto ciò è grave e pone pregiudizi insormontabili sul proseguo delle relazioni sindacali – concludono Barbero, Bregata e Colli – Prendiamo atto che ormai vige il concetto che le organizzazioni sindacali debbano essere un semplice soggetto di consultazione, utile per tradurre la compartecipazione di idee e proposte in progetti unilaterali del Comune. Ma noi non ci stiamo, la nostra pazienza è terminata come pure lo spirito collaborativo che da sempre ci ha distinto, messo in atto anche quando il Comune dette a privati la gestione dell’illuminazione pubblica con risultati catastrofici, o quando precedenti accordi su nuove attività e finanziamenti non sono stati rispettati. Siamo stati collaborativi. Sempre. Ora si apre un nuovo scenario”.