Assi di forza, aumentano i costi per le rimesse in Valbisagno. Ferrante: “Ci sono forti ritardi”

  • Postato il 11 settembre 2025
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  • Di Genova24
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Assi di forza, lavori in corso alle rimesse Amt Gavette e Guglielmetti

Genova. Altri 515mila euro per le nuove rimesse dei quattro assi di forza del trasporto pubblico genovese. Aumentano ancora i costi del progetto, mentre all’orizzonte non si vede una data certa per la fine dei cantieri che promettevano di rivoluzionare in maniera decisiva la mobilità cittadina, con un livello di servizio paragonabile a quello del tram.

L’ulteriore somma, chiesta dal Comune con un’apposita istanza, è stata riconosciuta attraverso un decreto del ministero dei Trasporti varato a giugno per coprire l’incremento dei prezzi sui lavori eseguiti fino a settembre 2024. Rispetto ai 471 milioni concessi dal Governo nel 2020, il quadro economico è ormai salito a 498 milioni e 766mila euro. E di questa cifra la quota a valere sui fondi del Pnrr è passata dai 173,7 milioni individuati quattro anni fa a quasi 399 milioni. Il resto è garantito da altri fondi nazionali, tra cui 26,6 milioni dal fondo per le opere indifferibili.

Assi di forza, a rischio i fondi del Pnrr

Il problema è che, per rispettare le regole del Pnrr, l’intero progetto dovrebbe concludersi entro il 30 giugno 2026. La giunta Bucci – retta negli ultimi mesi dal vice Piciocchi – aveva promesso più volte che la scadenza sarebbe stata rispettata. Oggi le prospettive sono molto diverse.

Ci sono forti ritardi“, è la risposta stringata dell’assessore Massimo Ferrante. “Laddove non si riesce a concludere in tempo – spiega il titolare della delega alle Infrastrutture per Palazzo Tursi – si chiede che l’intervento sia coperto dai fondi ministeriali del Dl 50. Certo, il ministero può rispondere sì o no, però non siamo l’unica città in questa situazione. E lo stesso vale anche per l’edilizia scolastica”.

Rimesse Staglieno, Gavette e Guglielmetti: a che punto sono i lavori

Il lotto delle rimesse in Valbisagno (Staglieno e Gavette, entrambe da demolire e ricostruire) era stato affidato nel 2022 al raggruppamento di imprese costituito da Arco Lavori e Gemmo per un importo iniziale di 66 milioni di euro. Da allora l’avanzamento delle opere è stato molto modesto.

Alle Gavette la causa principale è stata il ritrovamento di amianto e arsenico che – oltre ad allarmare lavoratori e cittadini – ha costretto ad affrontare oneri imprevisti per la messa in sicurezza dell’area stimati in 4 milioni di euro. Oggi i lavori procedono sulla parte a monte del piazzale, con gli autobus trasferiti in aree provvisorie. Il progetto prevede la realizzazione di una copertura a verde ad uso della scuola di via Lodi e l’attrezzaggio di un deposito per i bus elettrici dei quattro assi di forza.

Di fatto, invece, non sono mai partiti i lavori per smantellare la rimessa di via Bobbio e trasformarla in officina con due piani di parcheggio d’interscambio. Né esiste una data realistica da segnare sul calendario. L’ultima ipotesi, riferita nelle scorse settimane dal presidente del Municipio Lorenzo Passadore, era gennaio 2027, ampiamente oltre la scadenza da rispettare sulla carta. Gli abitanti delle case di via Vecchia, destinate alla demolizione per poter ampliare il polo manutentivo, sono stati espropriati e nei palazzi rimasti deserti imperversano gli atti vandalici, come constato anche dalla sindaca Salis in un recente sopralluogo.

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La sindaca Silvia Salis nella rimessa di via Bobbio

A questi due poli si è aggiunta in realtà l’ex officina Guglielmetti, anche questa in Valbisagno, che Amt aveva riacquistato da Talea (società immobiliare di Coop) per 9,25 milioni di euro, di cui circa la metà coperti dai finanziamenti per gli assi di forza. I lavori sono partiti a febbraio e prevedono, per un importo di circa 4,5 milioni di euro, la creazione di un polo manutentivo per il rimessaggio delle vetture del trasporto pubblico, insieme a impianti di pulizia e manutenzione. La fine del cantiere era prevista per l’inizio del 2027. Ad oggi, dove un tempo c’era il capannone per la riparazione dei bus, si vede solo una spianata di terra.

Assi di forza, lavori in corso alle rimesse Amt Gavette e Guglielmetti
L'area dell'ex officina Guglielmetti

I nuovi filobus ancora fermi in rimessa

Intanto sono sempre fermi nel deposito all’aperto di Campi i 39 nuovi filobus, prodotti e consegnati dall’azienda polacca Solaris, che dovrebbero entrare in servizio su tutte le linee esclusa la Valbisagno. A parte le lungaggini per l’omologazione tecnica, non possono ancora essere utilizzati perché – si dice, ma l’azienda non ha mai fornito spiegazioni dettagliate – non sarebbero adatti a circolare con l’attuale rete filoviaria. La commessa prevede nel complesso la fornitura di 112 mezzi per un valore di 100 milioni di euro.

Assi di forza, i nuovi filobus fermi nella rimessa Amt di Campi
I filobus parcheggiati a Campi

Poi ci sarebbero i 27 bus elettrici flash charging ordinati alla svizzera Hess per 31 milioni di euro: data la peculiare tecnologia potranno marciare solo sul percorso Prato-Brignole-Foce, in teoria il primo che si prevede di completare, ma finora queste vetture non le ha mai viste nessuno.

A luglio Amt aveva avviato un’indagine di mercato per prendere in affitto un’area coperta o capannone industriale dedicata al “rimessaggio temporaneo di 72 filobus Solaris Trollino”, cioè il modello dei mezzi accantonati oggi a Campi. L’azienda cercava un’area con una distanza massima di 100 chilometri da via Lorenzi con una superficie di almeno 9.200 metri quadrati. Ad oggi non è noto quale sia l’esito, ma di certo le difficoltà economiche degli ultimi mesi non hanno giocato a favore.

Cantieri e disagi in tutta la città

I disagi che i genovesi sperimentano ogni giorno sulla viabilità cittadina sono legati invece al lotto dei lavori infrastrutturali (sottostazioni elettriche, nuovi tratti di filovia, fermate, capolinea, riqualificazioni stradali) assegnato a Icm, Colas Rail e Leonardo con un contratto da 177 milioni di euro. In questo pacchetto rientrano gli scavi in via XXV Aprile, quelli all’incrocio tra via Bobbio e via Montaldo e il cantiere della Foce tra corso Buenos Aires e via Casaregis. Anche questa tranche sembra in alto mare, considerando che mancano del tutto i pali a sostegno dei cavi a Levante e Ponente, i semafori preferenziali e le nuove sistemazioni previste ad esempio in piazza Tommaseo e via Cantore.

Assi di forza, allo studio le modifiche in Valbisagno

Mentre i lavori avanzano a fatica, la giunta Salis deve gestire due partite delicatissime in Valbisagno. La prima riguarda le modifiche annunciate per garantire una quota maggiore di corsie protette e offrire un potenziamento del trasporto pubblico sul percorso dell’ormai defunto Skymetro, nonostante le prevedibili ripercussioni su viabilità e parcheggi. La materia sarà oggetto dello studio che verrà commissionato al Politecnico di Milano.

Per Marassi e Quezzi, invece, il tema è il taglio delle linee collinari, previsto dal progetto approvato ma avversato dall’amministrazione entrante. Adesso l’idea al vaglio sarebbe quella di una modulazione del servizio a seconda delle fasce orarie: bus diretti a Brignole in orario di punta, interscambio in piazza Galileo Ferraris negli altri momenti della giornata. Ne hanno parlato di recente gli assessori Terrile e Robotti.

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Genova24

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