Appalti scuolabus “truccati” in Friuli: 19 indagati e già quattro condanne
- Postato il 4 dicembre 2025
- Giustizia
- Di Il Fatto Quotidiano
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Un sistema illecito finalizzato a garantire appalti pubblici per l’acquisto di scuolabus. Succede in Friuli Venezia-Giulia e a essere favorita sarebbe un’azienda con sede in provincia di Venezia, vincitrice di tutte le gare esaminate. L’inchiesta, denominata “Filobus”, è coordinata dalle Procure di Udine e Pordenone ed è partita nel 2022 da un’indagine della Guardia di finanza di Udine che ha ricostruito 14 procedure di gara bandite tra le due città friulane dal valore complessivo superiore a 1,6 milioni di euro. Gare tutte vinte dalla società veneta.
Le Fiamme Gialle hanno perquisito diversi uffici tecnici in vari enti locali e hanno sequestrato fascicoli di gara e computer ai funzionari coinvolti. Sarebbe emerso – soprattutto dalle mail – un sistema di “accordi illeciti” collaudato perfettamente che vedeva attori i funzionari pubblici e il responsabile commerciale dell’azienda interessata. Il meccanismo, da quanto ricostruito, era questo: l’agente dell’azienda poi vincitrice contattava gli uffici comunali per presentare i mezzi e le offerte economiche, ma lo faceva prima della stesura del bando a cui collaborava per stendere i capitolati d’appalto. All’interno di essi, inseriva specifiche tecniche tanto dettagliate da corrispondere esattamente ai mezzi prodotti dalla sua azienda. In questo modo il bando veniva regolarmente pubblicato ma con concorrenza nulla. La società partecipava all’avviso proponendo ribassi minimi (il prezzo era già concordato) e si garantiva così la “vittoria”.
E ora 18 funzionari pubblici e l’agente di vendita della società favorita sono segnalati alle due Procure sopracitate secondo l’articolo 353-bis del Codice Penale “turbata libertà del procedimento di scelta del contraente”. Il reato prevede fino a cinque anni di carcere e l’indagine ha evidenziato profili di responsabilità erariale per alcuni funzionari pubblici rei di non aver contestato il raddoppio dei costi nella fornitura degli scuolabus e di non aver garantito l’applicazione delle penali previste per alcuni ritardi nelle consegne. A valutare su di un possibile rimborso alle casse pubbliche la Corte dei Conti di Trieste. Intanto è stato definito il primo grado di quattro procedimenti, i primi a essere svolti. Il Tribunale di Udine ha emesso due sentenze di condanna e due con patteggiamento.
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