Antonelli: cosa è successo a Kimi in curva 3. Wolff lo difende

  • Postato il 30 giugno 2025
  • Formula 1
  • Di Virgilio.it
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Errore di gioventù. Diciotto anni sono veramente pochi per correre in F1, eppure il talento nostrano ha dimostrato un talento enorme. Parliamo di Andrea Kimi Antonelli, che la Mercedes ha deciso di promuovere a prima guida dopo l’addio inatteso di Lewis Hamilton. Un’eredità davvero pesante che il bolognese non sta tradendo affatto. Gli errori fanno parte della crescita naturale di un pilota.

La dinamica dell’incidente di Antonelli

Kimi, in un colpo solo, ha distrutto la gara di Verstappen e la sua. I fatti parlano chiaro: nel rettilineo che porta da curva 1 alla 3, l’italiano è lanciassimo, sfruttando la scia di chi lo precede. In prossimità della staccata va troppo tardi sul pedale del freno. Per schivare chi sta davanti effettua uno scarto brusco verso l’interno, ma la sua velocità è troppo alta: l’asse posteriore si è bloccato e, per questa ragione, centra in pieno la monoposto di Max sul fianco destro.

Il contatto è fatale per entrambi. Antonelli si scusa immediatamente via radio, conscio di essere la causa diretta della collisione. Attende l’arrivo dei commissari, che lo aiutano a uscire dalla sua vettura, per poi dirigersi verso l’olandese e scusarsi per il danno procurato. Verstappen in radio non è stato tenero, apostrofando Kimi. Tuttavia, pochi secondi più tardi arriva l’abbraccio. Scuse accettate senza rancore.

Più tardi, davanti ai microfoni, Max conferma il suo stato d’animo sull’accaduto. Lo fa sostenendo che si tratta proprio del tipo di incidente che può succedere in F1. Era curioso di capire la dinamica, in quanto solo loro due erano fermi in pista. Non ne fa un dramma, anzi sottolinea come Antonelli sia un grande talento e come situazioni del genere lo aiuteranno a crescere per il futuro.

Toto Wolff difende Antonelli

Nel post-gara Toto Wolff non ha avuto nessun dubbio sull’atteggiamento da mantenere a proposito dell’errore del suo giovane pilota. L’obiettivo era quello di spegnere le polemiche. E infatti parla di un possibile problema legato al sistema frenante, sebbene si capisca lontano un miglio come Antonelli abbia preso male le misure della staccata. Una situazione che, secondo l’austriaco, può capitare pure ai piloti più navigati. Nessuno è immune.

Sin dalle categorie propedeutiche, Kimi è il pupillo del boss Mercedes. E l’italiano è molto fortunato ad avere l’appoggio incondizionato di Toto. La grande esperienza del manager di Vienna è fondamentale nella gestione di un pilota del genere, che rischia di bruciarsi se questo tipo di situazioni non sono amministrate al meglio. Serve anche questo in F1, e come ha detto Verstappen è tutta esperienza da mettere da parte.

La maturità di Kimi

Sebbene incassi l’appoggio di Toto, Kimi non accampa scuse. Secondo l’italiano i tempi di staccata potevano pure essere corretti, ma è la maniera in cui è andato sul pedale del freno che ha complicato le cose. Noi restiamo della nostra opinione, in quanto entrare a cannone in una curva dove stanno girando altre vetture è sempre un terno al lotto, e quando la fortuna non ti assiste il patatrac è dietro l’angolo. E infatti…

Serviva una maggiore prudenza, specie in una curva del genere, molto stretta e in pendenza, dove la traiettoria da prendere è solamente una. Senza dubbio, riguardando il replay a freddo di se stesso e commentando la scena con il suo ingegnere di pista, lui stesso avrà capito che il rischio preso era troppo grande. Ma una lancia a suo favore va spezzata, perché questo è il vero primo errore di Antonelli.

Un passo falso dopo dieci Gran Premi e poca cosa. Se pensiamo al protagonista indiretto dell’incidente, il campione del mondo in carica, ne ha fatto ben di peggio per diverse stagioni. Da apprezzare quindi le scuse pubbliche e la presa di coscienza. Un gesto che sottolinea la maturità di questo pilota, scelto in maniera oculata da Wolff.

Autore
Virgilio.it

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