Anticorpi monoclonali: una terapia efficace ma dai costi colossali per la sanità
- Postato il 23 luglio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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[La serie su terapie sanitarie e costi economici continua da qui]
Gli anticorpi sono proteine prodotte dai linfociti B, cellule del sangue specializzate per questa funzione. Quando il nostro organismo incontra microorganismi o sostanze estranee come virus, batteri o tossine, i linfociti B si attivano, vanno incontro a processi di replicazione e cominciano a produrre anticorpi che si combinano chimicamente con l’agente estraneo. Batteri e virus espongono molte molecole adatte per essere attaccate dagli anticorpi e nel corso di una infezione vengono prodotti molti tipi di anticorpi diversi, ciascuno attivo su una sola delle molecole superficiali del batterio o virus.
Ogni linfocita B, con ognuna delle cellule che derivano dalla sua replicazione (un clone) produce un solo tipo di anticorpo: la risposta ad ogni infezione naturale è policlonale perché molti cloni di linfociti B partecipano, ciascuno con l’unico tipo di anticorpo che è capace di produrre. Una reazione anticorpale policlonale include anticorpi più efficaci e anticorpi meno efficaci, se non addirittura dannosi.
Nel 1975 i ricercatori Kohler e Milstern idearono una procedura per isolare singoli cloni di linfociti B, renderli capaci di replicazioni illimitate (processo cosiddetto di immortalizzazione cellulare, ottenuto mediante fusione con cellule neoplastiche) e ottenere la produzione di anticorpi monoclonali. La loro scoperta fu premiata col premio Nobel nel 1984. Gli anticorpi monoclonali possono essere selezionati per specificità ed efficacia ed utilizzati per terapie che richiedono l’inattivazione di cellule dannose: tumori, leucemie e linfomi, malattie autoimmuni etc.
La produzione di anticorpi monoclonali è costosa: non possono essere prodotti con procedure chimiche automatizzabili ma soltanto con culture cellulari preparate con il metodo originale. Il costo di una dose varia in genere tra i 1.000 e i 2.000 euro, il costo di una terapia può superare i 100.000 euro per anno ogni singolo paziente. La principale indicazione è la terapia dei tumori, specialmente ematologici, ma nuove indicazioni si aggiungono costantemente. Se si considera che l’incidenza dei tumori maligni in Italia è di oltre 400.000 nuovi casi per anno è facile rendersi conto che le dimensioni del problema economico sono colossali.
Il Pil italiano è pari a circa 2.000 miliardi di euro e di questi il servizio sanitario ne assorbe il 9% del Pil, ovvero circa 180 miliardi l’anno dei quali circa 140 sono erogati dallo Stato, mentre i rimanenti 40 miliardi sono pagati di tasca propria dai cittadini. La spesa annuale per i farmaci corrisponde al 20% della spesa sanitaria complessiva (36 miliardi). Il costo dei farmaci antitumorali (che non sono soltanto gli anticorpi monoclonali) rappresenta una quota significativa della spesa per i farmaci: circa 4,8 miliardi. Certamente i farmaci antitumorali regalano, o forse dovremmo dire comprano, anni di vita per i pazienti e nessuno di noi vorrebbe rinunciarvi; ma costano cari e lo Stato deve trovare le risorse per pagarli.
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