Andrea Kimi Antonelli sul podio: l’Italia torna a brillare in F1 dopo quasi 16 anni
- Postato il 16 giugno 2025
- Formula 1
- Di Virgilio.it
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Dopo quasi sedici lunghi anni d’attesa, un pilota italiano è tornato sul podio della F1. Andrea Kimi Antonelli, talento bolognese classe 2006, ha conquistato uno storico terzo posto nel GP del Canada 2025, riportando l’inno italiano sul podio più ambito del motorsport mondiale. Un traguardo che mancava da Jarno Trulli e dal suo ultimo podio nel GP del Giappone 2009.
L’inizio di una nuova era
Nonostante la sua giovane età, Antonelli non è un nome nuovo per gli appassionati di motorsport. Cresciuto nel vivaio Mercedes, sotto l’attenta supervisione di Toto Wolff, Kimi ha bruciato le tappe con una rapidità impressionante. Lo stesso CEO e Team Principal Mercedes è certo delle sue qualità e ha dichiarato a fine GP del Canada: “Kimi ha guidato la sua grande gara. Ha fatto una buona partenza e questo lo ha preparato per il resto della gara. È quasi riuscito a essere secondo e poi ha combattuto e difeso bene nelle fasi finali per tenere a bada le McLaren. Meritava pienamente di salire sul podio e il suo primo top three, che sono sicuro che ce ne saranno molti altri“.
Il diciottenne italiano è alla sua prima stagione da pilota ufficiale di F1 e fin qui non sta deludendo le aspettative, anzi, arrivano già i primi risultati positivi e incoraggianti. Molti si chiedevano se fosse troppo presto. Altri avevano paura di vederlo schiacciato dalla pressione mediatica. I fatti invece stanno dando ragione a lui e a chi ci ha creduto. In queste prime gare, Antonelli ha mostrato qualità fuori dal comune: gestione, freddezza, visione.
Il significato di un podio
Il podio di Antonelli non è solo un risultato sportivo. È un segnale forte, potentissimo, per tutto il movimento automobilistico italiano. Dopo anni di assenza, in cui il tricolore sembrava sbiadire nella griglia della F1, l’Italia torna protagonista non con una squadra, ma con un ragazzo nato nel cuore della Motor Valley, cresciuto tra Imola e Maranello, forgiato dal talento e dalla disciplina.
In un’epoca in cui l’accesso alla F1 è sempre più complesso, dominato da interessi economici, sponsorizzazioni e programmi junior elitari, vedere un italiano di 18 anni lottare ad armi pari con i migliori piloti del mondo rappresenta un ritorno alle origini, al talento puro. Per gli appassionati di motori che hanno visto passare decenni aspettando l’erede di Alboreto, di Patrese, di Trulli o Fisichella, oggi Antonelli ha trasformato l’attesa in realtà.
“Per Kimi, segnare il suo primo podio è un’altra pietra miliare nella sua prima metà stagione come pilota di F1, e lo ha fatto anche sotto una seria pressione da parte del leader del campionato” le parole soddisfatte di Andrew Shovlin, direttore di ingegneria di pista Mercedes.
Il commento del protagonista
Al termine della gara, visibilmente emozionato ma composto, Antonelli ha dichiarato ai microfoni: “E’ stata una gara molto intensa e stressante! Sono davvero felice di salire sul mio primo podio in F1. L’inizio è stata la chiave per raggiungere questo obiettivo. Sono riuscito a ottenere la posizione in pista su Piastri e questo ci ha permesso di mostrare il nostro ritmo.
In pochi istanti sono stato in grado di catturare Verstappen e metterlo sotto pressione. Nel periodo finale, penso di aver spinto un po’ troppo forte nelle fasi iniziali e questo ha reso difficile quasi la fine. Sono stato in grado di difendermi dalle McLaren e portare a casa la macchina in P3.
Voglio ringraziare tutti quelli di Brackley e Brixworth. Hanno lavorato così duramente per migliorare la macchina e sono felice di essere in grado di ottenere un risultato come questo e avere entrambe le nostre vetture sul podio. È un momento speciale per me personalmente e non vedo l’ora di ripetermi nelle prossime gare“.
Parole da campione, parole mature che colpiscono e che confermano perché tanti, dentro e fuori dal paddock, lo indicano come uno dei futuri protagonisti del Circus.
Il ricordo di Jarno Trulli
Il nome di Jarno Trulli è inevitabilmente tornato sulla bocca di tutti. Il suo ultimo podio risale al GP del Giappone del 2009, quando a bordo della Toyota conquistò sul circuito di Suzuka un prestigioso secondo posto. Da allora, solo tante promesse mancate, qualche debutto sfortunato, ma nessun italiano capace di andare oltre la zona punti come l’abruzzese.
L’Italia della F1 si risveglia
Il successo di Antonelli arriva in un momento strategico per il motorsport italiano. Con l’Autodromo di Imola escluso dal calendario ufficiale, Monza in fase di ristrutturazione per confermarsi capitale del motorsport, e una generazione di nuovi tecnici e ingegneri che si sta affacciando al palcoscenico internazionale, l’Italia doveva rimettersi in moto.
Ferrari, che continua a rappresentare il simbolo della passione tricolore, può ora guardare con interesse a un pilota italiano di livello assoluto, sebbene attualmente sotto contratto e blindato Mercedes. Chi può dire cosa accadrà nei prossimi anni? La F1 ha insegnato già che nulla è impossibile.
L’immagine di Kimi sul podio, con la bandiera italiana tra le mani e lo sguardo rivolto al cielo durante l’inno di Mameli, è già entrata nel cuore degli appassionati. È la foto che tutti aspettavano da troppo tempo. Una nuova generazione di tifosi, che non aveva mai vissuto un momento del genere, ha finalmente potuto provare cosa significa vedere un italiano tra i grandi della F1.
Il futuro è adesso
Tornare sul podio, anche se sul gradino più basso, è già una vittoria. Per Antonelli potrebbe essere solo l’inizio. Le sue prestazioni in pista, unite a un ambiente competitivo come quello Mercedes, lo pongono subito tra i nomi da tenere d’occhio per il futuro. Anche perché la F1 moderna, sempre più vicina ai social, ai giovani, ha bisogno di volti nuovi, capaci di entusiasmare le nuove generazioni.
E chi meglio di un ragazzo nato nel 2006, cresciuto nell’era di Hamilton e Verstappen, ma con lo spirito dei grandi campioni italiani del passato? C’è ancora tanta strada da fare. Il calendario è lungo, le sfide saranno molte. Ma una cosa è certa: Andrea Kimi Antonelli ha acceso una fiamma che l’Italia e gli appassionati di motorsport in generale aspettava da anni. E questa volta, sembra destinata a non spegnersi.