Andora, recuperata la boa di Capo Mele

  • Postato il 6 dicembre 2025
  • 0 Copertina
  • Di Il Vostro Giornale
  • 1 Visualizzazioni
Boa capo Mele

Andora. E’ stata recuperata questa mattina la boa di Capo Mele grazie alla collaborazione tra Arpal e la Capitaneria di porto. Le operazioni, iniziate intorno alle 8.00 con le motovedette della Guardia Costiera di Loano e del 5° Nucleo Operatori Subacquei della Guardia Costiera di Genova, necessario per il disormeggio della boa principale, il traino a riva, l’alaggio e la messa in mare della boa sostitutiva.

Unica nel suo genere nel Mar Ligure, la boa ondametrica è un fondamentale ma delicato strumento di misura. In Italia sono solo 18, generalmente gestite a livello centrale (tranne questa ligure e quella dell’Emilia Romagna). Posizionata circa tre miglia al largo di Capo Mele, un punto strategico rappresentativo di buona parte del Mar Ligure, la boa effettua la misura diretta dei parametri necessari alla navigazione, alla meteorologia, alla modellistica, all’erosione costiera e agli studi climatologici: altezza e periodo dell’onda, direzione e intensità delle correnti fino a 80 metri di profondità, temperature del mare e dell’aria, velocità e direzione del vento, umidità.

“Le misure di questa boa – spiega il comandante Alessandro Venuto, responsabile della Capitaneria di Porto a Loano – possono essere utilmente impiegate anche a tutela della sicurezza della navigazione e della vita umana in mare. L’operazione di questa mattina si inserisce nella più ampia collaborazione fra la Guardia Costiera ligure e l’Agenzia per la protezione dell’ambiente della Liguria, che lavorano congiuntamente per il monitoraggio ambientale e la salvaguardia del nostro mare”.

“Si tratta di uno strumento oceanografico costruito in Norvegia – racconta Francesca Giannoni, responsabile del centro meteo Arpal – e ogni intervento di riparazione deve avvenire presso la casa madre. Ringrazio Capitaneria di Porto, coinvolta fino all’Ammiraglio Ranieri, per il supporto che ci ha offerto in questa occasione, permettendo così di accelerare i tempi che porteranno al ripristino delle misure”.

Per garantire continuità alle informazioni, Arpal utilizza per quanto possibile altri strumenti. Ad esempio, in seno al progetto Seastemar, è in corso una sperimentazione per tarare opportunamente gli accelerometri, strumenti nati per eventi sismici, al fine di misurare l’altezza d’onda. Oppure, per la temperatura superficiale del mare, i dati satellitari del Copernicus Marine Environment Monitoring Service (CMEMS): lo studio condotto nei mesi scorsi ha mostrato una buona corrispondenza tra le misure della boa e le osservazioni da satellite.

Il rapporto fra la Capitaneria di Porto e l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure ha vissuto oggi un nuovo importante capitolo. Accanto alle attività congiunte che caratterizzano la stagione della balneazione, al supporto modellistico in caso di emergenze in mare e soprattutto alla costante collaborazione sulle tematiche ambientali marine (come nel caso dei fumi delle navi in porto o dei controlli nei depuratori), questa mattina il supporto della Guardia Costiera ha permesso di accorciare i tempi per il recupero della boa di capo Mele.

Autore
Il Vostro Giornale

Potrebbero anche piacerti