Amt, i nuovi vertici dopo Ferragosto. Tariffe nel mirino: obiettivo più ricavi senza perdere utenti

  • Postato il 1 agosto 2025
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  • Di Genova24
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bus amt brignole

Genova. Sarà nominato probabilmente dopo Ferragosto il nuovo consiglio d’amministrazione di Amt che a fine luglio – compresa la presidente Ilaria Gavuglio che però mantiene l’incarico di direttrice generale – ha messo il mandato a disposizione dei soci. L’assemblea, alla quale spetta formalmente la decisione, non sarà convocata prima di quella data.

Nel frattempo pesa l’allarme lanciato ieri dai sindacati sul rischio che l’orario invernale inizi con pesanti buchi nel servizio imputabili alla carenza di bus e autisti. Le soluzioni, però, non potranno arrivare prima del via libera al nuovo piano industriale. E intanto si inizia a ragionare dell’inevitabile revisione delle tariffe come elemento chiave per garantire all’azienda maggiore stabilità.

Mancano all’appello 23 milioni di ricavi

Secondo le ultime stime elaborate dagli uffici di Amt, la proiezione dei ricavi da bigliettazione per il 2025 si attesterebbe intorno a 50 milioni di euro, circa 10 milioni in meno rispetto alle dichiarazioni di Gavuglio dello scorso aprile e ben 23,5 milioni in meno rispetto alla relazione previsionale 2024-2026 che ipotizzava entrate per 73,5 milioni. E comunque in calo rispetto al 2024 che si era chiuso a 54,2 milioni, secondo gli ultimi dati forniti dall’azienda. Un chiaro segno – almeno secondo la giunta Salis – che le politiche di gratuità e fidelizzazione non hanno funzionato come avrebbero dovuto: gli utenti sono aumentati (e gli abbonamenti annuali sono cresciuti) ma i ricavi sono diminuiti.

Nuove tariffe Amt, sotto la lente gratuità e abbonamenti

Prima di mettere mano al sistema, però, il Comune ha chiesto una serie di simulazioni sull’impatto economico e trasportistico di ciascuna misura. Bisogna capire, ad esempio, quanti incassi si guadagnerebbero e quanti utenti si perderebbero se sparisse la gratuità per metropolitana e impianti verticali. Oppure cosa succederebbe se over 70 e under 14 tornassero a pagare, magari anche solo una cifra simbolica, o altrimenti vincolando la gratuità a un determinato livello di Isee. Ad oggi sembra del tutto esclusa l’idea di aumentare ancora il prezzo del biglietto semplice, mentre potrebbe tornare in discussione l’estensione dell’abbonamento annuale al servizio extraurbano, oggi compreso nella tariffa unica ribassata a 295 euro.

In ogni caso l’intenzione è quella di evitare ritocchi che facciano perdere utenza a fronte di un impatto limitato sui ricavi. Perciò è difficile che si tratti di un dietrofront totale rispetto all’impostazione impressa da Bucci, Piciocchi e Gavuglio. Il nuovo piano tariffario verrà predisposto dall’azienda, ma dovrà essere approvato con una delibera in consiglio metropolitano.

Crisi Amt, allarme liquidità per le aziende esterne

Ieri, durante l’incontro coi sindacati, l’azienda ha garantito che la crisi di liquidità è superata fino a dicembre. In realtà tutto dipenderà dai tempi con cui arriveranno i soldi promessi da Comune, Città metropolitana e Regione Liguria. Intanto, per mettere al riparo i pagamenti di agosto devono entrare i 2,8 milioni della seconda tranche di anticipi di finanziamenti statali da parte della Regione. Per blindare anche settembre servirebbero i 12,5 milioni del ministero dell’Ambiente che Tursi non vorrebbe anticipare finché non ci sarà un documento scritto che attesta il via libera allo stanziamento per Genova.

In questi giorni diversi fornitori stanno protestando perché le fatture non saldate si accumulano e qualche azienda starebbe già minacciando licenziamenti se non arriveranno soldi a breve. “La ditta esterna che fa movimentazione bus, rifornimento e pulizia non riuscirà a pagare il prossimo stipendio, questo ci è appena stato comunicato – ha riferito oggi Roberto Piccardo del sindacato Ugl -. In quel caso i lavoratori si asterranno da qualsiasi prestazione lavorativa”.

Ipotesi Berruti per la presidenza di Amt

Per la presidenza il nome che circola con più insistenza è quello di Federico Berruti, commercialista, sindaco di Savona per due mandati dal 2006 al 2016 in quota Pd. Chiunque venga scelto sa già che il compito non sarà facile. Per garantire ad Amt un futuro tranquillo, allontanando lo spettro di esuberi e privatizzazioni, sarà fondamentale anche una sostanziosa ricapitalizzazione che potrebbe passare anche per la cessione di immobili. La scadenza del contratto di servizio si avvicina (2029) e l’azienda dovrà rispettare le condizioni per l’affidamento in house senza passare dalla gara. E non è così scontato.

Autore
Genova24

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