Amministrative a Rende: Manna e l’ex maggioranza: “Noi ci siamo”

  • Postato il 28 marzo 2025
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Amministrative a Rende: Manna e l’ex maggioranza: “Noi ci siamo”

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Amministrative a Rende, l’ex sindaco Manna e l’ex maggioranza vogliono essere della partita e sono pronti al dialogo


RENDE (COSENZA) – Chi si aspettava annunci roboanti di alleanze o addirittura di candidati a sindaco è forse rimasto deluso ma la conferenza stampa promossa dall’ex sindaco di Rende Marcello Manna e dall’ex maggioranza che fa riferimento al Laboratorio civico ha comunque fornito spunti utili all’incipiente campagna elettorale. Nell’ex maggioranza sembrano albergare due certezze granitiche: la prima è di aver amministrato bene per quasi un decennio, la seconda, in qualche modo connessa e consequenziale, è di voler essere della partita alle elezioni amministrative.

Manna, gli ex assessori Marta Petrusewicz e Lisa Sorrentino e l’ex consigliere Marco Greco hanno in primis snocciolato i dati dello studio del docente dell’Unical Francesco Aiello sui diciannove Comuni che andranno al voto il 25 e il 26 maggio che, dal loro punto di vista, avvalora la bontà dell’operato amministrativo dal 2014 al 2022. «Il dato di partenza rendese oggi è una fotografia chiara della buona performance ottenuta», dice Marco Greco ex consigliere comunale di maggioranza. Marta Petrusewicz, invece, parla, con riferimento al report, di un «indicatore composito della qualità complessiva delle amministrazioni comunali». Il rapporto misura tre pilastri: capacità burocratica, qualità classe politica, performance economica finanziaria. «Su diciannove comuni chiamati al voto, emergono difficoltà dei piccoli comuni».

Tornando a Rende, «è l’unica che ha una crescita forte di tutti i tre pilastri, l’unico dei comuni ad avere una valutazione complessivamente favorevole e sopra la media nazionale», precisa Petrusewicz. Manna affronta laconicamente ma con piglio tranchant la questione giudiziaria: «Qualcuno sa dirmi perché siamo stati commissariati? Restiamo fermamente convinti che lo scioglimento abbia rappresentato un’ingiustizia per Rende». Dopo aver rivendicato i meriti amministrativi del passato è però inevitabile guardare al futuro. Manna & C. non mostrano le carte ma ribadiscono che saranno in campo per le amministrative. Resta il dubbio se ciò accadrà con un proprio candidato a sindaco oppure se, in questa fase, l’obiettivo primario è piuttosto di allargare lo schieramento. In ogni caso, ad horas, sono attesi sviluppi.

«Noi non abbiamo mai smesso e non abbiamo mai nascosto la volontà di mantenere fede al nostro lavoro in comune. C’è la voglia di riscatto rispetto ai terremoti verificatisi. Siamo stati sempre inclusivi. Non intendiamo rimanere tra coloro che sono sospesi. Siamo pronti a dialogare con chi è disposto a guardare al futuro pensando ad una città che deve aprirsi e non chiudersi», spiega Sorrentino. Presenti alla conferenza stampa anche gli ex consiglieri Romina Provenzano, Chiara Lolli e Salvatore Esposito (ma le adesioni al progetto vanno ben oltre le presenze fisiche alla conferenza stampa, sottolinea Sorrentino). Manna, difendendo l’esperienza del Laboratorio civico, ricorda di essere «partito da zero e di aver governato due consiliature».

«Siamo qui e andiamo avanti, non siamo riusciti a contaminare l’altra parte politica ma non siamo attrezzati per i miracoli», rileva con sarcasmo l’ex sindaco. Manna però si dice sicuro di aver lasciato un’eredità lontana dalle «narrazioni distorte». «Dei 49 progetti del Pnrr, metà sono stati realizzati e metà da realizzare», evidenzia. «Dobbiamo bussare alla porta della Corte dei Conti. Da due anni non abbiamo parlato del predissesto, bisogna risolverlo. Chiunque si siederà sulla poltrona da sindaco sarà fortunato ed avrà un’ottima macchina da guidare».

Una precisazione infine sul Psc: «È giusto che si parli di Psa, ma qualcuno dovrebbe fare pace con sé stesso. Il Psa si lega alla città unica. Ben venga un ragionamento in questo senso ma servono amministrazioni che abbiano visioni comuni. E oggi non mi pare vi siano le condizioni». Tranne che per questo breve passaggio non ci sono state stoccate agli altri schieramenti elettorali che ormai sono già in campo. Per alzare i toni ci sarà evidentemente tempo e modo. Per ora il messaggio dei “manniani” sembra indirizzato più ai potenziali alleati che agli avversari.

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