Amianto nella sede Rai, "nessun rischio per i dipendenti"

  • Postato il 22 dicembre 2025
  • Cronaca
  • Di Agi.it
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Amianto nella sede Rai, "nessun rischio per i dipendenti"

AGI - Nessun rischio per la salute degli alti dirigenti e dei dipendenti della Rai che, dopo il 17 dicembre 2024 – giorno in cui una perdita d’acqua ha provocato il rilascio di alcune fibre di amianto nell’aria –, hanno frequentato la sede di Viale Mazzini, quartier generale e sede legale della tv pubblica.

Proprio in questi giorni, il Consiglio di amministrazione della Rai, alla presenza dell’amministratore delegato Giampaolo Rossi, ha deliberato l’aggiudicazione dei lavori di bonifica ambientale dall’amianto e la riqualificazione integrale della storica sede.

L’intervento tempestivo dello Spresal della Asl Roma 1, coordinato dal dirigente Alessandro Palmeri – tra i massimi esperti di amianto in Italia –, e le misure adottate dalla Rai hanno infatti garantito fin da subito la sicurezza dei lavoratori e delle poche professionalità rimaste operative e ancor oggi presenti all’interno della struttura.

Verso la richiesta di archiviazione dell'inchiesta 

Per questo motivo, secondo quanto apprende l’AGI, la procura di Roma – che nell’immediatezza dei fatti aveva aperto un fascicolo a modello 45, senza indagati e senza ipotesi di reato, con il solo obiettivo di vigilare sul corretto svolgimento delle operazioni –, dovrebbe chiedere l’archiviazione di questo filone di indagine. Al momento della stesura di questo articolo è trascorso poco più di un anno dall’incidente.

La vicenda risale al 2024 

Il guasto si era verificato il 17 dicembre 2024. Subito dopo l’evento è stato spento l’impianto di condizionamento ed è scattato un lungo e complesso intervento, reso necessario dalla nota presenza di amianto nell’edificioRAI e Asl Roma 1 si sono attivate immediatamente, interdicendo alcune aree ben circoscritte del piano terra e del primo piano. In queste zone — confinate e mai accessibili ai dipendenti —, si è registrata la dispersione di amianto, con picchi fino a 8,9 fibre per litro: un valore superiore al fondo ambientale, ma decisamente inferiore al limite previsto per i luoghi di lavoro in cui l’amianto viene trattato (100 fibre/L come media ponderata su otto ore).

Il divieto di ingresso 

Per ragioni di massima prudenza, l’accesso a dirigenti e dipendenti è stato immediatamente vietato nelle aree interessate e, per tutto il mese di gennaio, l’ingresso alla sede è avvenuto esclusivamente da via Pasubio. La RAI, tuttavia, non si è limitata agli interventi ordinari.

La campagna di monitoraggio 

Il 14 gennaio 2025 l’azienda ha infatti disposto una campagna straordinaria di monitoraggio su tutti i piani dell’edificio di Viale Mazzini — come riportato in una nota interna —, con 46 campionamenti effettuati dal piano interrato all’ottavo piano, incluse mensa e bar, con una media di cinque rilevazioni per livello.

Anche il piano terra e il primo piano sono stati monitorati, ad esclusione delle aree già interdette e seguite direttamente dalla Asl. Tutti i campionamenti hanno confermato l’assenza di fibre di amianto aerodisperse.

La richiesta dell'Asl 

Si è trattato di un’azione non obbligatoria, ma significativa dell’attenzione dell’azienda alla salute dei lavoratori. Resta allora da chiarire perché, nonostante l’assenza di rischi immediati, la Asl Roma 1 abbia chiesto alla Rai una roadmap per l’uscita dall’edificio.

La spiegazione è legata alla vetustà dello stabile, costruito in un’epoca in cui l’amianto era ampiamente utilizzato e considerato un materiale di pregio. Con il passare del tempo, soprattutto a causa dell’invecchiamento dell’impianto idrico, non è possibile escludere il ripetersi di guasti simili in futuro.

Il trasferimento e il ritorno nella struttura rinnovata 

Per evitare ulteriori criticità — che in questa occasione sono state gestite in modo esemplare —, si è quindi deciso di accelerare il trasferimento, già previsto per giugno 2025. I dipendenti potranno così tirare un sospiro di sollievo: dopo la sistemazione temporanea nella sede di via Alessandro Severo, faranno ritorno in una struttura completamente rinnovata e, soprattutto, priva di rischi per la salute.

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Autore
Agi.it

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