Allerta incendi boschivi, da domani stop anche allo sfalcio a motore dell’erba: “Multe fino a 10mila euro”
- Postato il 4 luglio 2025
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- Di Genova24
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Genova. Da domani, sabato 5 luglio, entra in vigore lo “Stato di Grave Pericolosità per incendi boschivi” su tutto il territorio regionale. Tale misura è conseguente al perdurare delle alte temperature ambientali che determinano un inaridimento progressivo della vegetazione. Il fine è quello di impedire le condotte che possono cagionare incendi boschivi colposi, cioè dovuti ad imperizia, imprudenza o negligenza: tutti eventi che sarebbero evitabili se solo si agisse con la dovuta prudenza.
“Durante lo lo Stato di Grave Pericolosità sono vietate tutte quelle attività che possono provocare l’innescarsi di incendi boschivi e in particolare – scrivono i carabinieri forestali in una nota stampa – è vietato accendere fuochi, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli (come i flessibili, mototroncatrici, saldatrici, ecc.), usare motori, fornelli o inceneritori che producano faville o brace, fumare o compiere ogni altra operazione che possa creare comunque pericolo di incendio. Il divieto si applica in tutti i boschi, prati pascoli, castagneti da frutto, nonché in qualunque altro luogo limitrofo a tali realtà da cui il fuoco possa propagarsi a zone vegetate”.
“In tali periodi, tra le condotte pericolose, vi è anche l’attività di sfalcio a motore dell’erba – aggiungono – Infatti, in passato sono stati documentati numerosi incendi dovuti a tale pratica. Gli inneschi sono stati ricondotti in alcuni casi all’incendio della macchina per l’eccessivo calore, in altri al contatto tra parti roventi delle attrezzature (es. marmitte), con il vegetale e in altri ancora alle scintille causate dalla percussione di parti metalliche in movimento (barre falcianti, dischi per decespugliatore), con sassi.
Per chi infrange i divieti le conseguenze sono particolarmente gravi: i trasgressori sono infatti colpiti da una sanzione amministrativa da 10mila euro euro – conclude la nota – Inoltre, qualora a causa delle condotte vietate si cagioni un incendio, oltre alla predetta sanzione, scatta anche la denuncia penale per incendio boschivo colposo con pene previste dai due ai cinque anni di reclusione, oltre alla rifusione dei danni materiali provocati”.
