All’attrice Sara Bertelà e alla scrittrice Simonetta Ronco i Premi Ipazia 2025
- Postato il 11 dicembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. L’attrice Sara Bertelà e la scrittrice Simonetta Ronco hanno ricevuto il Premio Ipazia rispettivamente per la Migliore Attrice – Premio alla Carriera e alla Nuova Drammaturgia, consegnato in conclusione del XXI Festival dell’Eccellenza al Femminile dalla direttrice Consuelo Barilari.
I premi, due gioielli creati appositamente dall’atelier di Sara Gismondi, nuovo partnership del Festival, sono stati consegnati nella Sala delle Donne di Palazzo Ducale dalla direttrice della Fondazione Ilaria Bonacossa, membro onorario della giuria unificata.
“Sara Bertelà – si legge nella motivazione – autrice di straordinarie metamorfosi, è quasi irriconoscibile in palcoscenico da chi la conosce soltanto al cinema e in tivu. E, anche dal vivo, non esita a misurare se stessa con personaggi femminili agli antipodi, da Corneille e Turgenev a Paravidino, da Marivaux a Ibsen, Cechov, Tennessee Williams. Coinvolgente nell’incontro con l’ironia fulminante di Verdone o nell’intrecciare i brandelli di linguaggio di “Thelma e Louise” on the road, non teme gli endecasillabi e i settenari del teatro classico e barocco che ama più di certe battute falsamente colloquiali”.
Simonetta Ronco, docente di Diritto Commerciale e Diritto della Regolamentazione dei Mercati presso l’Università di Genova oltreché scrittrice, ha vinto il XIV Premio Ipazia alla Nuova Drammaturgia con il suo primo testo per il teatro, “La terra di Clara”. “Per apprezzamento unanime.
«In un momento buio come quello che stiamo vivendo – ha detto Sara Bertelà – sono felice di proporre dal palcoscenico le parole di grandi scrittori, come Tennessee Williams, autore di “Un tram che si chiama desiderio”, come una via di salvezza e un pozzo cui attingere nuove energie. Voglio ricordare Anna Laura Messeri, a cui dedico questo premio”.
«Nel mio lavoro di docente – è stato invece il commento di Simonetta Ronco – cerco di proporre ai ragazzi non solo nozioni, ma una via di indirizzo che unisca il sapere al saper vivere. Bisogna essere capaci di guardare l’altro per capire la realtà. È l’errore che ha fatto la protagonista de “La terra di Clara”. Chiunque si occupi di diritto non deve difendere la propria tesi ma capire le ragioni degli altri»
La giuria del Premio Ipazia alla Nuova Drammaturgia è composta da Adriana Albini, scienziata, direttrice scientifica Fondazione MultiMedica Onlus – docente Patologia Generale, Caterina Barone, grecista, docente Drammaturgia Antica, Università di Padova, vicepresidente giuria, Gianfranco Bartalotta, docente Processi Formativi Teatro Università Roma Tre, direttore Rivista Teatro Contemporaneo e Cinema, Stefano Bigazzi, giornalista, Carlo Fanelli, docente di Discipline dello Spettacolo Università della Calabria, Giuliana Manganelli, critico teatrale, traduttrice, regista, Carla Olivari, presidente Associazione Amici del Museo Doria, Mercedes Martini, regista e pedagoga, Eugenio Pallestrini, presidente Museo Biblioteca dell’Attore di Genova, Andrea Porcheddu, Dramaturg Teatro Nazionale di Genova, Maria Dolores Pesce, critica e studiosa del teatro, vice direttrice della rivista Dramma.it, già Professore a contratto di Storia del Teatro, Giovanna Rotondi Terminiello, storica dell’arte, già sovrintendente Beni Storici e Culturali Liguria, Silvana Zanovello, giornalista e critica teatrale, presidente di giuria.