Allarme capre a Stromboli: duemila, affamate e aggressive. Gli abitanti di Ginostra: “Politica assente, ora lo sterco finisce nell’acqua”

  • Postato il 19 gennaio 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Abitanti pochi, capre, invece, tante e ovunque. Sui tetti, nella pista dell’eliporto, nei giardini, nei terrazzamenti. Quasi un’invasione: sono circa duemila a fronte di 30 residenti. Succede a Ginostra, il piccolo abitato nel versante nord-ovest di Stromboli, dove la popolazione è sempre più esasperata e punta il dito contro l’inerzia degli Enti preposti: “Abbiamo scritto ma non abbiamo ricevuto risposta se non un continuo rimpallo tra Comune e Regione”, sottolinea Gianluca Giuffrè, scrittore e abitante di Ginostra. Il sovrannumero di capre selvatiche sempre più affamate, infatti, sta accrescendo il malcontento nell’isola più a Nord delle Eolie, già esasperata dall’inerzia amministrativa dopo l’incendio causato, nel maggio del 2022, dalle riprese della Fiction “Sempre con te”, andata in onda sulla Rai. Le fiamme hanno distrutto la vegetazione costringendo le capre a scendere a valle in cerca di cibo. L’invasione dell’abitato di Ginostra, ma anche in parte di quello dell’altro versante dell’isola, infatti, sta mettendo in difficoltà la popolazione e in evidenza l’inerzia della politica, al punto che a Stromboli gli abitanti chiedono autonomia dal comune di Lipari. Stesso problema ad Alicudi, dove un piano della Regione è andato in fumo: non sono riusciti a prendere le capre.

Ma andiamo per ordine. Nel maggio del 2022 durante le riprese di “Sempre al tuo fianco”, fiction sulla Protezione civile con Ambra Angiolini, andata in onda sulla Rai lo scorso settembre, un incendio divampò divorando quasi tutta la vegetazione dell’isola e mettendo in serio rischio perfino le case. Solo il grande slancio degli abitanti, che quella notte si misero all’opera per spegnere il fuoco, scongiurò il peggio. Ma il 12 agosto successivo un’alluvione mise di nuovo in ginocchio l’isola. Il terreno arido e l’assenza di vegetazione avevano aggravato la portata dell’acqua piovana a valle, inondando l’abitato: “Da allora è stata dichiarata l’emergenza nazionale, sono stati stanziati 16 milioni di euro ma siamo ancora ai bandi di gara. Di riforestazione, poi, non se n’è vista l’ombra”, spiega Rosa Oliva, presidente della Pro Loco di Stromboli. Così è stata la stessa popolazione ad arrangiarsi, ancora una volta, spargendo semi, rischiando multe, e sperando di far rinascere la vegetazione sull’isola.

Nel frattempo la crisi ha coinvolto pure gli animali. Le capre selvatiche in cerca di cibo sono scese a valle: “Ci ritroviamo lo sterco delle capre sui tetti dove raccogliamo l’acqua piovana, sterco che inquina l’acqua e noi restiamo senza”, racconta lo scrittore Giuffrè. Proprio lì le capre sono scese invadendo letteralmente il paese, provocando disagi di ogni tipo, compresa l’invasione dell’elipista e a settembre, addirittura, l’aggressione di un abitante. Così da Ginostra sono partite denunce ai carabinieri e perfino interrogazioni, come quella presentata dal gruppo del Pd all’Assemblea regionale siciliana (Ars), che sottolinea come, nonostante le segnalazioni della popolazione, “non sia stata ancora avviata nessuna azione utile al contenimento e alla gestione del sovrappopolamento della specie in oggetto”. Un’emergenza che nascerebbe addirittura dallo Tsunami del 2002, quando cioè la popolazione fu evacuata e alcune capre furono allora lasciate libere di pascolare e mai più recuperate. Nel frattempo si sono moltiplicate, arrivando adesso al numero mostruoso di 2.000, a fronte di una popolazione invernale di 30 persone a Ginostra e più di 500 sull’altro versante di Stromboli.

“Il nostro abitato è più grande, perciò non siamo in grado di dire quante ce ne siano esattamente, ma di certo è una crisi che nasce dal fatto che la riserva naturale di Stromboli non è mai stata presa in carico da nessuno, anzi, tutto lasciato nell’abbandono: bisogna sempre puntare alle cause”, sottolinea Oliva. Inerzia politica: è lì che gli abitanti puntano il dito. Ma non è sempre chiaro di chi sia la responsabilità: “C’è un continuo rimpallo tra comune e regione”, ribadisce Giuffrè. Il comune in questione è quello di Lipari che amministra anche le altre isole ad esclusione di Salina. Il problema capre, per esempio, si era già manifestato ad Alicudi (sempre amministrata da Lipari, e quindi dal sindaco, Riccardo Gullo), dove era stato avviato un piano per eradicare parte delle capre, ma non è andato a buon fine. “Il Dipartimento regionale dello sviluppo rurale e territoriale, con Avviso pubblico del 26 marzo 2024 – scrivono i dem nell’interrogazione – aveva previsto la cattura e l’assegnazione del bestiame agli allevatori interessati. Sembrerebbe che l’iniziativa non abbia avuto nessun esito positivo a causa di criticità riguardanti le operazioni di cattura.

Successivamente, in data 10 dicembre 2024, è stato emanato un Avviso pubblico esplorativo finalizzato all’acquisizione di manifestazioni d’interesse per la stipula con la Regione siciliana di un contratto finalizzato “ad esplorare il mercato e verificare l’eventuale disponibilità di operatori in grado di catturare, prelevare e trasportare capre inselvatichite, che rappresentano un pericolo per l’incolumità pubblica e per la tutela e salvaguardia degli habitat della riserva naturale dell’isola di Alicudi”, scrive il gruppo Pd. I dem chiedono dunque di sapere “per quali ragioni non sono stati posti in essere provvedimenti volti al contenimento e alla gestione del sovrappopolamento della capra domestica inselvatichita presente sull’Isola di Stromboli e se non si ritenga opportuno predisporre e avviare celermente un Piano di controllo” e chiedono “chiarimenti circa l’efficacia del Piano di controllo per l’eradicazione della popolazione di capra domestica inselvatichita nella riserva naturale di Alicudi”. Così, nell’attesa che si trovi un modo efficace per acciuffare le capre, si pensa all’autonomia: Calogero Leanza, deputato dem messinese (provincia che include le Eolie), ha chiesto agli uffici tecnici dell’Ars di verificare la possibilità per Stromboli e Panarea di distaccarsi dal comune di Lipari: “Ci sembra l’unica soluzione, finora siamo rimasti inascoltati”, sottolinea Oliva.

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