Alla ricerca spasmodica di like e dipendenti da social e influencer: ecco l’identikit dei teenager italiani nel 2025
- Postato il 15 settembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Un’esistenza alla ricerca spasmodica di “follower”, e il confine tra la vera quotidianità e l’auto-rappresentazione online diventa sempre più labile. Una dipendenza ormai compulsiva dai social, l’unico metro di un’individualità legata quasi esclusivamente alla bellezza fisica. Un panorama collettivo superficiale e fallace come quei like che vanno e vengono. Un giorno, così, ti senti in cima, e quello successivo precipiti in un principio di depressione, corroborata da una visione pessimistica dell’avvenire tra guerre, intelligenza artificiale e climate change. Non lascia scampo l’identikit di una generazione che affiora dall’edizione 2025 dell’indagine sugli stili di vita dei teenager italiani, realizzata da Laboratorio Adolescenza e Istituto di ricerca Iard su un campione di 3160 studenti dai 12 ai 19 anni. Ma partiamo da uno degli aspetti più emblematici. L’86,5% dei giovanissimi (il 91% delle ragazze) posta foto e reel sui propri profili, e il 17,5% (21,3% delle ragazze) lo fa spesso. Lo scopo di quest’overdose di condivisione della sfera privata? È la caccia al follower, pietra angolare di ogni popolarità.
“E intanto – commenta Loredana Petrone, psicologa e psicoterapeuta dell’Università D’Annunzio di Chieti – si imitano gli influencer già riconosciuti che, per intenderci, non sono quasi mai i nomi celebri alle cronache (considerati irraggiungibili), ma altri adolescenti come loro che fanno bravate o riescono ad avere gratis da alcune aziende, in cambio di reel pubblicitari, qualche manciata di prodotti per la skin care o capi di abbigliamento per un outfit alla moda”. Già, perché nemmeno il 20% dichiara di non avere mai imitato gli influencer di riferimento nella maniera di vestirsi, pettinarsi, atteggiarsi. Per l’80%, invece, è un’abitudine consolidata. Soldi, fama (o comunque benefit) adesso, subito, come cantano i trapper. E quale sarebbe il segreto supremo, il trucco acciuffa-mipiace e attizza-algoritmo? “Essere belle/i”, rispondono in coro, subito dopo il “riuscire a trovare un’idea vincente che renda virali”.
“Da qui – aggiunge Petrone – il via all’utilizzo di tutti gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione per migliorare, fino qualche volta quasi a trasformare, la propria immagine. Creando una dissociazione tra il sé reale e il sé esibito, che contribuisce ad accrescere insicurezze e fragilità emotiva”. E poi ci sono le challenge, tragicomiche “sfide digitali” in cui si mette sovente in ballo la stessa vita. Di poche settimane fa il caso del ragazzo trovato morto in casa, davanti al computer, con una maschera antigas. Se, per fortuna, il 78% afferma di non essere (almeno al momento) intenzionato a provare queste “esperienze”, il 13% le ha già praticate e il 9,5% vuole riprovarle senz’altro. Troppi genitori e insegnanti non sanno neanche cosa sia, una challenge.
Del futuro in genere si ha un’idea a tinte grigie o fosche, con incerti e preoccupati in ampia maggioranza (62,4%), mentre poco più di un terzo (37%) si professa ottimista o fiducioso. Due anni fa sfioravano il 50%. Si temono soprattutto la guerra (53,6%), le catastrofi ambientali (48,7%) e le epidemie (25%). Scoraggiati sotto i vent’anni, che sinistra novità. E il 33,5% si vede, in prospettiva, in un’altra nazione europea o extraeuropea. Notizie che non ti aspetti (a proposito, si informano, per qualsiasi cosa, solo su social e web): nonostante la usino già a piene mani, larga parte degli adolescenti tricolori ravvisa più pericoli che benefici nello sviluppo dell’Ia. In famiglia si sta in modo conflittuale, c’è fatalismo sulla salute (il 38% dice “se sono destinato ad ammalarmi, mi ammalerò”), la sessualità è scoperta in Rete, o meglio il sesso free e non vietato ai minori delle note piattaforme. Pochi, rarefatti i consumi culturali: appena 1 teenager su 2 ha letto, per esempio, un libro non per volontà di un professore. E di nascosto, naturalmente, dagli “amici” di Instagram e TikTok.
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