Alla ricerca di un silenzio che parla. Ecco “Il grande frastuono” di Roy Chen

  • Postato il 7 dicembre 2025
  • Cultura
  • Di Formiche
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Dopo il successo di Anime, epopea che attraversa secoli e reincarnazioni, e dopo il racconto intimo e delicato sulla salute mentale, Chi come me, Roy Chen conferma la sua capacità di incantare il lettore con un nuovo, originale romanzo.

“Il grande frastuono”, pubblicato da Giuntina e tradotto da Silvia Pin, è un incalzante racconto della vita di tre protagoniste – Gabriela, Noa e Tzipora – legate fra loro perché figlia, mamma e nonna. Non solo caratteri a confronto, ma tre generazioni che ci parlano, in poche ore, delle loro esistenze.

Gabriela è un’adolescente talentuosa, suona il violoncello ed è alle prese con le prime inquietudini che si incrociano con la tragicità della vita di un compagno di scuola, il suo primo amore.

Noa compie 40 anni e vive un compleanno anni luce lontano da quello che si aspettava. Ma la vita, si sa, ci porta in direzioni che sembrano sbagliate, e in realtà non lo sono affatto.

Tzipora invece è una traduttrice di James Joyce che non cela assolutamente il disprezzo per gli altri, e lo si capisce fin dal primo istante che entra in scena.

Pubblicato per la prima volta nel marzo del 2023, come Roy Chen stesso ammette, il romanzo è stato profetico nel prevedere “il grande frastuono” della crisi in Medio Oriente.

Ma il frastuono a cui rimanda il titolo non è solo quello della nostra vita contemporanea, delle nostre città (l’autore ci porta tra Tel Aviv e Gerusalemme nell’inverno del 2020), ma anche di quel suono continuo che si infonde in noi stessi e che non ci permette di ascoltare nessuno, nemmeno i nostri pensieri.

La ricerca di un silenzio che parla, che approfondisce riflessioni, che tenta di farci vedere più nitidamente la vita è quello che Chen racconta. Il silenzio può essere un incubo per molti. L’isolarsi nel rumore, sembra essere l’unica soluzione. Attraverso gli occhi di personaggi femminili, che definiscono bene il ruolo delle donne nella società e la loro forza, riusciamo a guardare noi stessi.

Con toni che alternano l’essere dissacranti, mistici e ironici, ma anche con riflessioni che aiutano il lettore a farsi domande e a guardarsi dentro, Chen, che dal 2007 è il drammaturgo stabile del Teatro Gesher, narra la nostra quotidianità composta di velocità, “frastuono”, tempi serrati che non ci permettono spesso di vivere e comprendere le nostre vere emozioni.

Autore
Formiche

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