Alla ricerca di Cleopatra: scoperto un porto sommerso a Taposiris Magna
- Postato il 19 settembre 2025
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- Di SiViaggia.it
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Sulle coste del Mediterraneo, a ovest di Alessandria, il vento porta ancora l’eco di un mistero antico. Qui, tra rovine sommerse e templi dimenticati, da oltre vent’anni una donna insegue un sogno che sfida il tempo: ritrovare la tomba di Cleopatra, ultima regina d’Egitto e icona senza tempo. Kathleen Martínez, avvocata penalista della Repubblica Dominicana diventata archeologa per passione, ha scelto di leggere la storia come fosse un’indagine: indizi, omissioni, piste abbandonate.
La sua ricerca non segue la via più ovvia, quella del palazzo reale di Alessandria, ma conduce a Taposiris Magna, un complesso sacro che svela ora nuove sorprese. Un porto sommerso, un tunnel che punta verso il mare, manufatti legati al regno tolemaico: tasselli di un mosaico che potrebbe cambiare ciò che sappiamo del destino della regina e del suo amato Marco Antonio.
La scoperta del porto sommerso a Taposiris Magna
A circa dodici metri sotto la superficie, un tunnel parzialmente allagato dal mare ha restituito anfore e ceramiche dell’epoca tolemaica, indizi che secondo l’archeologa Kathleen Martínez confermano come il porto fosse attivo già ai tempi di Cleopatra e persino all’inizio della dinastia.
Per spingersi oltre, Martínez ha chiamato al suo fianco il leggendario esploratore marino Bob Ballard, famoso per aver scoperto il relitto del Titanic. Insieme, nelle profondità del Mediterraneo, hanno individuato strutture monumentali costruite dall’uomo, tra cui un pavimento incredibilmente levigato.
L’aspetto più importante di questa scoperta è che potrebbe condurci alla tomba della famosa regina d’Egitto. Seppur Plutarco racconta che Antonio e Cleopatra furono sepolti insieme nel mausoleo di Alessandria, di quella tomba non è mai stata trovata traccia: un terremoto e uno tsunami devastarono la città nel 365 d.C., sommergendo gran parte del quartiere reale.
Convinta che la regina non si sarebbe mai arresa a Roma, l’archeologa Martínez immagina invece un piano segreto: scomparire, nascondendo il proprio corpo accanto a quello di Antonio in un luogo impensabile per i conquistatori. Analizzando tutti i templi raggiungibili da Alessandria in un solo giorno, ha ristretto la sua ricerca a Taposiris Magna, dove nel 2005 ha cominciato una campagna di scavo che continua ancora oggi.
Un porto sommerso sulle tracce della regina
La missione guidata da Kathleen Martínez ha portato alla luce indizi straordinari. Una lastra di fondazione rinvenuta nel tempio di Taposiris Magna riporta iscrizioni in greco e geroglifici che attestano la dedica a Iside, la dea con cui Cleopatra si identificava profondamente. Per Martínez, la regina non avrebbe mai accettato di morire come prigioniera di Roma: desiderava essere ricordata come “figlia di Iside” e quale luogo migliore del suo tempio per il riposo eterno accanto ad Antonio?
Con l’aiuto di Bob Ballard e del supporto della Marina egiziana, le indagini subacquee hanno rivelato strutture colossali sommerse, colonne, blocchi levigati, anfore e ancore, resti di un porto che un tempo collegava Taposiris Magna al Mediterraneo. Le mappe sonar mostrano chilometri di antiche costruzioni, oggi inabissate a causa dei numerosi terremoti che colpirono la costa tra il IV e il XIV secolo.
Martínez, convinta che la tomba sia ancora lì, ha già recuperato oltre 2.600 reperti, tra cui monete con l’effigie della regina e mummie rivestite d’oro. “Abbiamo cambiato la storia dell’area” afferma. Per lei, ogni nuova scoperta è un passo verso l’obiettivo finale: dimostrare che Cleopatra riposa davvero a Taposiris Magna.