Concorsi e precari, a Cosenza è polemica sulla candidata Succurro

  • Postato il 17 settembre 2025
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Concorsi e precari, a Cosenza è polemica sulla candidata Succurro

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Bandi, concorsi e stabilizzazione di precari: è polemica su Rosaria Succurro, candidata nella lista Occhiuto presidente; Pd e 5 Stelle attaccano


PRIMA i bandi di concorso. Otto in tutto, pubblicati tra il 4 e il 10 settembre sull’albo pretorio della Provincia di Cosenza. Poi un audio, ripreso durante un incontro a San Giovanni in Fiore, in cui Rosaria Succurro – candidata del centrodestra nella lista Occhiuto presidente nella circoscrizione Nord, presidente della Provincia di Cosenza e sindaca di San Giovanni in Fiore – rassicura i precari del progetto Montagna sulla proroga dei loro contratti e sulla futura stabilizzazione.

CONCORSI E PRECARI: E’ POLEMICA; L’ATTACCO A SUCCURRO DA PD E 5 STELLE

Pane per i denti del centrosinistra che nelle ultime ore è andato all’attacco della candidata azzurra, e senza troppi giri di parole. «Chi amministra la cosa pubblica deve dare l’esempio. Sempre» scrive Bianca Rende, candidata nella lista ‘Tridico presidente’, chiedendo il ritiro degli otto bandi più altri due usciti ad agosto – l’uno per dirigente di Polizia locale, l’altro per 4 posti di dirigente, riservato agli interni – perché «chi ha un ruolo istituzionale e si candida ha il dovere di tutelare l’imparzialità delle istituzioni». Degli 8 nuovi bandi, Rende contesta anche l’assenza di una chiara indicazione rispetto ai posti da coprire e al fabbisogno dell’ente, lamentando che alcuni bandi «sembrano già tagliati su misura».

Si tratta di selezioni pubbliche non finalizzate a una assunzione immediata, ma alla formazione di elenchi di idonei – per varie figure professionali – da cui potrà attingere la Provincia di Cosenza e gli enti che avranno stipulato un accordo con la Provincia stessa, dopo aver pubblicato un interpello (con relativa prova di esame).

L’audio incriminato

L’altro caso sollevato nelle scorse ore riguarda invece l’incontro tra Succurro e un gruppo di precari del progetto Montagna. Nell’audio la sindaca di San Giovanni spiega che il tavolo con l’assessore regionale Calabrese per la stabilizzazione dei precari si è fermato per la pausa elettorale ma l’interlocuzione con la Regione «ripartirà dopo le elezioni». Nel frattempo la Regione «grazie all’impegno del presidente Occhiuto» ha messo a disposizione risorse che consentiranno – racconta Succurro – di prorogare i contratti per sei mesi. Un passaggio «temporaneo» in attesa della auspicata stabilizzazione su cui il presidente «ha dato ampie rassicurazioni», del resto «ha sempre detto che il precariato in Calabria deve terminare».

Un audio «che ho ascoltato con sconcerto» è l’attacco del candidato del M5s Giuseppe Giorno. «Mentre i calabresi fanno la fila per trovare lavoro, la squadra di Occhiuto utilizza risorse pubbliche per guadagnare consenso?» rincara la dose. Interviene anche il candidato del centrosinistra Pasquale Tridico. «È una vergogna e un inganno per tutti i calabresi. Diciamoci la verità: questo è voto di scambio – tuona – Mi auguro che, ove fossero accertate interferenze con la campagna elettorale e ipotesi di reati correlati, sia la giustizia a ripristinare la legalità».

LA RISPOSTA DI ROSARIA SUCCURRO

Arriva anche la risposta di Rosaria Succurro che parla di caso inesistente. «Mi accusano di voto di scambio senza che io abbia chiesto un solo voto, come l’audio incriminato conferma – scrive – L’accusa dell’ex presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, e di alcuni esponenti locali dei 5 Stelle è ridicola e insultante. Da settimane vanno in giro per la Calabria a promettere 500 euro al mese a destra e a manca, e attaccano me? Pazzesco. Tridico metta in tasca le manette e stia sereno».

Rispetto all’incontro con i precari della Montagna, Succurro ricorda che si tratta di procedure avviate da tempo. «La Regione, con il governo Occhiuto, ha affrontato sin dal 2021 – dice Succurro – la vertenza Tis, un bacino ereditato di precari con circa 3.800 tirocinanti di inclusione sociale. In questi 4 anni, stabilizzate 2.700 persone, ne restano fuori 1.100, ed è già espressa da mesi, ben prima dell’indizione di nuove elezioni, la volontà della Regione di assumere tutti, per mettere fine una volta per tutte ad una brutta storia di precariato e di instabilità».

E c’è chi poi fa notare che a dirla tutta la macchina dei concorsi anche altrove non è stata messa in stand-by per il voto. Al Comune di Cosenza, ad esempio, da poco pubblicate due procedure di selezione per cinque assunzioni a tempo determinato.

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